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Dal mondo

Argentina, dal primo aprile
e-fattura obbligatoria per tutti

A disposizione dei contribuenti il sito e l’app dell’amministrazione fiscale, in alternativa ai nuovi misuratori fiscali per la trasmissione telematica

Fattura elettronica

L’Argentina dice definitivamente addìo alla fattura cartacea. Dopo i primi risultati positivi nella lotta all’evasione Iva, registrati proprio grazie all’introduzione dell’e-fattura, l’agenzia delle entrate argentina ha esteso l’obbligo anche ai piccoli contribuenti che rientrano nel regime agevolato “monotributista”, in linea con il cronoprogramma dello scorso anno. Dal primo aprile, la fattura cartacea potrà essere utilizzata solo in caso di problemi o imprevisti di funzionamento registrati nell’utilizzo dell’e-fattura. Anche i misuratori fiscali devono essere sostituiti o adeguati per essere collegati direttamente con il Fisco. In questo modo l’Afip potrà conoscere in tempo reale le fatture emesse e quelle ricevute e utilizzare queste informazioni per azioni di prevenzione e contrasto all’evasione o all’elusione fiscale.

Dal 1° aprile e-fattura per tutti: tre modi per abbandonare la carta
Introdotta per la prima volta nel 2007, la fatturazione elettronica in Argentina si è diffusa costantemente negli anni, divenendo via via obbligatoria per alcune categorie di contribuenti fino ad arrivare al primo aprile di quest’anno quando l’obbligo di fatturare elettronicamente è stato esteso a tutti (con alcune eccezioni). L’Administración Federal de Ingresos Públicos (Afip) ha previsto tre modi per abbandonare la fattura cartacea. I contribuenti possono utilizzare la piattaforma ufficiale dell’agenzia, disponibile sul sito internet dell’Amministrazione fiscale, possono utilizzare la relativa applicazione per smartphone, che permette di emettere l’e-fattura in maniera facile e veloce senza utilizzare il computer vero e proprio, oppure acquistare un nuovo registratore di cassa. Nel primo e nel secondo caso basta registrarsi ai servizi online dell’Afip ottenendo le credenziali di accesso con livello 3 di sicurezza. È necessario, infatti, richiedere un nuovo codice univoco per identificare la propria attività. Nel terzo caso, invece, il contribuente deve affrontare una spesa iniziale per l’acquisto o l’adeguamento del misuratore fiscale. Per farlo può usufruire anche di alcune agevolazioni previste dal Banco Nación che permettono di acquistare i nuovi registratori di cassa tramite micro credito e in comode rate (fino a 60).

Facturador Móvil: l’applicazione ufficiale
L’applicazione messa a punto dall’Administración Federal de Ingresos Públicos permette non solo di emettere le e-fatture e inviarle automaticamente ai destinatari via mail, ma anche di creare un archivio con i dati dei propri clienti e personalizzare alcuni servizi per rendere più rapida la compilazione, creando, per esempio, dei modelli da utilizzare come base. Inoltre permette di memorizzare i documenti fiscali direttamente negli archivi dell’agenzia e di integrare i vari metodi di pagamento elettronici. Per facilitare e promuovere il suo utilizzo, l’Afip ha realizzato anche un video, disponibile sul proprio canale YouTube, dove spiega come registrarsi ed emettere una e-fattura in pochi semplici passaggi. Ad oggi l’app è disponibile solo per i dispositivi che utilizzano il sistema operativo Android, ma presto verrà implementata anche la versione per i sistemi iOs.

L’e-fattura nell’America Latina
L’America Latina è la zona in cui la fatturazione elettronica è maggiormente diffusa. Il primo Paese ad utilizzare questa tecnologia è stato il Cile, nel 2003, e nel giro di pochi anni è stata introdotta anche in Argentina, Brasile, Ecuador, Messico, Perù, Uruguay e Guatemala. In molti altri Paesi dell'area, inoltre, al momento la fatturazione elettronica è in fase di sperimentazione o implementazione.

Più controlli “virtuali”
Intanto l’Afip ha comunicato che intensificherà il controllo su alcune grandi aziende in tutto il Paese che operano nella vendita al dettaglio. Il Monitoreo electrónico de Ventas (Meven) controllerà virtualmente circa 5.000 grandi contribuenti che fatturano cifre molto modeste rispetto alla zona in cui operano, in modo da spingerli alla compliance ed evitare accertamenti e sanzioni, oltre a ridurre la concorrenza sleale e le disuguaglianze che si creano tra i contribuenti che rispettano gli obblighi fiscali e chi invece dichiara solo in parte i proventi della propria attività.

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