Articolo pubblicato su FiscoOggi (https://fiscooggi.it/)

Dal mondo

In Australia la lotta all’evasione si combatte con l’informazione

Nella terra del marsupiale la riservatezza va in pensione sostituita dall’uso integrato delle banche dati

Le nuove norme, se recepite dal Parlamento e varate senza modifiche, consentirebbero di potenziare l’azione del Project Wickenby, organismo multilaterale interno il cui obiettivo è combattere la grande evasione, arrestare il fiorire di transazioni finanziarie illecite, impedire azioni di riciclaggio collegate ad attività criminose. Un Paese che occupa da decenni, insieme a una pattuglia agguerrita di Stati fraterni, eredi dell’ex impero britannico, il tradizionale terreno del mito anglosassone, arricchito negli anni dall’altrettanto simbolico paradigma del capitalismo liberal-liberista, per vocazione classica orientato verso le pratiche incensate della self-governance, della deregulation amministrativa e, naturalmente, del minor Stato nel nome del più privato. Eppure, anche all’interno di un tale modello statuale da manuale, il progredire incontrastato e inarrestabile della pratica dell’evasione e del ricorso oramai sistematico all’elusione non ha lasciato molto spazio di manovra agli attuali responsabili economici australiani. Infatti, proprio recentemente una nuova proposta di legge, disegnata per tagliare l’ossigeno che alimenta l’evasione, ha fatto il suo ingresso nel Parlamento di Canberra. Il nucleo centrale della proposta prevede l’introduzione di un sistema rapido, pratico ed efficiente, che consenta lo scambio d’informazioni sistemico tra le maggiori Agenzie che costituiscono il braccio amministrativo del Paese.

Cos’è il Project Wickenby

In pratica, le nuove norme, naturalmente qualora venissero recepite dal Parlamento e varate senza modifiche significative, consentirebbero di potenziare l’azione, già avviata da due anni, del cosiddetto Project Wickenby, una sorta di innovativa task-force che vede riuniti sotto il suo ombrello normativo ben 350 tra funzionari, dirigenti e ispettori del Fisco provenienti dall’Agenzia delle Entrate australiana (ATO), dall’Australian Crime Commission, dalla Polizia federale australiana, dalla Commissione di controllo che garantisce la regolarità del sistema azionario e del mercato degli investimenti e da altri soggetti istituzionali legati al Commonwealth. In breve, scendendo nel dettaglio, per Project Wickenby si intende un organismo multilaterale interno il cui obiettivo primario è combattere la grande evasione, arrestare il fiorire di transazioni finanziarie illecite e impedire azioni copiose di riciclaggio, sovente collegate a pratiche di evasione, alle volte anche le più tradizionali, e ad attività criminose. Insomma una sorta di terra di mezzo illegale che vede incontrarsi e camminare insieme l’evasione fiscale con la delinquenza classica. Costituita nel 2004, con l’impegno di circa 230 milioni di euro, questo innovativo organismo multilaterale, ma nazionale, ha già consentito il coordinamento e lo scambio assiduo d’informazioni tra le maggiori agenzie investigative australiane, permettendo il successo in numerose operazioni. A questo riguardo, la nuova legge, allo studio del Parlamento, è proprio mirata a estendere e aumentare il potere di controllo, la discrezionalità e lo scambio d’informazioni e di dati relativi al profilo dei cittadini australiani per potenziare la capacità d’intervento della speciale task-force e frenare la corsa dell’evasione dei grandi numeri, delle aziende internazionali e dei contribuenti facoltosi.

Riservatezza in ritirata e controlli serrati sui grandi patrimoni
In particolare, al centro dell’azione dell’Agenzia delle Entrate quest’anno si seguiranno due direttrici principali che, insieme, orienteranno la stretta antievasione sostenuta e avviata dal Governo federale di Canberra. Innanzitutto, obiettivo prioritario sarà quello di porre un freno al dilagare dell’offshore che, annualmente, sottrae oramai risorse ingenti e non sostituibili alle finanze pubbliche. In secondo luogo, i miliardari con patrimoni di valore superiore ai 18 milioni di euro saranno tutti sottoposti a mirati e specifici controlli. Nel contempo anche i contribuenti facoltosi, soprattutto manager d’azienda che dichiarano redditi superiori ai 500mila euro l’anno, saranno attentamente scrutinati e monitorati, infine, ben 6mila grandi investitori, che hanno movimentato centinaia di milioni di euro tramite transazioni finanziarie consistenti, saranno individualmente, in pratica uno ad uno, invitati a riportare fedelmente e regolarmente, secondo quanto prescritto dalle norme vigenti, eventuali guadagni derivanti dagli investimenti effettuati, sia che si tratti di azioni o di acquisto e vendita di immobili.
URL: https://www.fiscooggi.it/rubrica/dal-mondo/articolo/australia-lotta-allevasione-si-combatte-linformazione