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Dal mondo

Australia, nuovo report sulla trasparenza.
Focus sui grandi contribuenti

L’Australian Taxation Office pubblica la settima relazione annuale sulla Corporate tax transparency

ATO Australia

Nuova analisi del fisco australiano sui dati dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche dotate di elevata capacità contributiva. Il rapporto pubblicato a fine 2021 dall’Ato (Australian Taxation Office) sulla Corporate tax transparency analizza i dati aggregati contenuti nelle dichiarazioni dei redditi del periodo d’imposta 2019-2020. Rientrano in questo studio: le società pubbliche e quelle di proprietà estera con un reddito complessivo al di sopra della soglia di 100 milioni di dollari australiani; le società private con un reddito superiore ai 200 milioni di dollari; le entità che sono soggette alla tassa australiana sugli idrocarburi (denominata Petroleum resource rent tax – PRRT). Tra le informazioni rese pubbliche col rapporto, risalta in particolare l’importo complessivamente dovuto a titolo di imposta dalle circa 2.370 società ed altre entità coinvolte nel report, pari a 57,2 miliardi di dollari australiani (AUD).

Grandi aziende e contributo alla spesa pubblica
Il numero di entità oggetto del rapporto è il primo dato sul quale soffermarsi. Nel periodo di imposta preso in esame, questo numero è pari a 2.370 soggetti di imposta, un numero in crescita del 2% rispetto al precedente rapporto annuale. Nel suo complesso, questo insieme di soggetti Ires ha registrato redditi totali per 2.184 miliardi di dollari locali (per una variazione annua pari al +2.6%). Inoltre, la relativa base imponibile è stata pari a circa 208 miliardi e le imposte dovute sono state pari a 57,2 miliardi.

Capitali esteri e confronto tra pubblico e privato
Se si guarda al segmento costituito dalle società pubbliche, scopriamo che queste rappresentano il 21,6% della popolazione esaminata e che le imposte teoriche attribuite a questo segmento sono pari al 62,8% del totale. Le società e gli enti del settore privato, invece, rappresentano il 20,2% della popolazione e l’8,3% delle imposte teoriche complessive. Oltre al pubblico e privato bisogna considerare le società estere, un aspetto che ci fornisce una piccola nota di colore. Le società costituite con capitale estero, infatti, sono più della metà del totale di aziende osservate (per la precisione il 58,1%), contribuendo al funzionamento dell’economia australiana con una quota di imposte pari al 28,9% del totale.

Soggetti Ires per fasce di reddito
Nel periodo d’imposta in esame le aziende con un reddito superiore ai 5 miliardi di dollari australiani sono state circa il 2,7% della popolazione analizzata nello studio dell’Ato. Nonostante questo, le loro imposte sono state molto determinanti, arrivando a rappresentare il 57% delle imposte teoriche complessive.
In valori assoluti, le entità con un reddito compreso tra 250 milioni e 5 miliardi hanno rappresentano la fetta più grande della popolazione interessata dallo studio (il 55,7% del totale) e il 37,9% dell'imposta dovuta (circa 21,7 miliardi). Le entità più piccole (relativamente, è il caso di ribadirlo) sono quelle con un reddito inferiore a 250 milioni di dollari. Questa categoria era pari al 41,6% della popolazione e ha contributo al 5% delle imposte teoricamente dovute al fisco australiano (per un importo pari a circa 2,9 miliardi).

La composizione dei grandi contribuenti del continente australiano
Il rapporto sulla Corporate tax transparency sottolinea un interessante dato di fatto: anche in Australia molti grandi gruppi aziendali sono costituiti da entità più piccole, la cui somma dei redditi in forma aggregata le farebbe rientrare nello studio. L’Ato avverte però che in alcuni casi, quando queste entità non vengono consolidate a fini fiscali, di fatto rimangono escluse dall’analisi e il loro patrimonio informativo non può essere valorizzato.
Per quanto riguarda i settori economici di appartenenza delle aziende che superano individualmente le soglie di reddito, il 53% delle grandi aziende esaminate nel report rientra nel settore terziario (servizi, commercio all'ingrosso e vendita al dettaglio); il 22,8% nei settori produttivo, edilizia e agricoltura; il 10,9% nei settori minerario ed energetico e il 10,9% nei settori bancario e finanziario; il 2,9% nel settore assicurativo.
Infine per via di vari fattori (le deduzioni e detrazioni in vigore in Australia e le perdite registrate nell’esercizio 2019-2020 o negli esercizi precedenti), il 33% dei soggetti inclusi nel report non ha pagato imposte (in totale 782 enti), a fronte delle restanti 1.588 aziende di varia natura che hanno invece versato il loro contributo all’erario.

 

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