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Berlino vince il derby fiscale. Contropiede su lista-Liechtenstein

E’ di 200milioni di euro il tesoretto ad oggi restituito al fisco tedesco da almeno 1/3 dei contribuenti controllati

La contesa fiscal-finanziaria che da due anni, dal febbraio 2008, ha posto l’un contro l’altro armati, di strumenti contabili e normativi, il Liechtenstein e la Germania della cancelliera Angela Merkel, sembra oramai in vista dell’epilogo finale. Anzi, una vera e propria resa dei conti, con numeri, dati e la solita coreografia statistica. La scena conclusiva, infatti, è stata rappresentata oggi in diretta di fronte al ramo basso del Parlamento tedesco, il Bundestag, con il Governo che illustrava in modo puntuale, in risposta a una interrogazione parlamentare, i risultati raggiunti dalla stretta antievasione varata nel 2008 con l’obiettivo di arrestare la fuga di capitali dall’economia tedesca in direzione del Principato, roccaforte offshore prediletta da una quota crescente di contribuenti facoltosi, soprattutto bavaresi, in cerca di sconti fiscali non dovuti.
 
Se 200milioni di euro vi sembran pochi – Il risultato parziale, riferito alle investigazioni condotte, ad oggi, sui 588 nomi di potenziali evasori riportati nel dischetto sottratto alla banca LGT del Liechtenstein da un suo dipendente e rivenduto, per una somma pari a 5milioni di euro, all’intelligence tedesca, il Federal Intelligence Service, indica in 200milioni di euro il tesoretto ad oggi restituito al fisco tedesco da almeno 1/3 dei contribuenti sottoposti a verifica e a controllo. Naturalmente, hanno puntualizzato soddisfatti i rappresentanti del Governo, nei prossimi mesi l’accertamento s’amplierà fino a consentire, entro il 2011, la verifica integrale e completa di tutte le posizioni e i nomi riportati nel dischetto acquisito nel 2008 dai servizi. Al termine dell’investigazione condotta dall’Amministrazione finanziaria tedesca, quindi, la somma finale attesa rientrare nelle casse erariali dovrebbe esser pari a circa 400milioni di euro.
 
Un’investigazione vale 1milione di euro – In pratica, hanno subito sottolineato i tecnici del fisco tedesco, è come se, in media, ogni singolo caso abbia ricondotto nelle disponibilità dell’erario tedesco all’incirca 1milione di euro. Un ottimo risultato, anche se una quota significativa di quanto già incassato è da iscriversi nei capitoli delle sanzioni comminate e degli interessi applicati sui versamenti non effettuati nei tempi.
 
Il Liechtenstein si piega ma non getta la spugna – Sul versante del Principato proprio ieri, forse in vista della presentazione dei risultati dell’iniziativa anti-offshore da parte del Governo tedesco, sono stati approvati in via conclusiva 11 accordi sullo scambio d’informazioni e, al contempo, alcune modifiche in ambito normativo tendenti a recepire, secondo gli standard dell’Ocse, principi e procedure relative all’assistenza legale in caso di frodi fiscali o semplice evasione ed elusione. Insomma, una resa parziale,anzi, un armistizio che per essere rafforzato dovrà presto comprendere una modifica sostanziale del testo fondamentale da cui derivano le norme del Principato.Un passo questo che appare ancora irrealizzabile, a breve.
 
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