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Dal mondo

Budget 2018, un simulatore calcola
l’impatto sulle tasche dei francesi

I contribuenti possono verificare online quanto le nuove misure fiscali influiscono sul proprio potere d’acquisto

Palais d'Elysée
Un simulatore online con cui i francesi possono valutare come cambierà il loro potere d’acquisto quest’anno. Lo ha lanciato il ministro dell’azione e dei conti pubblici, Gérald Darmanin, sul portale istituzionale economie.gouv.fr. Obiettivo, consentire ai contribuenti di “toccare con mano” l’impatto che la manovra 2018, votata a fine dicembre, avrà sulle loro tasche. Tra le novità del “Budget 2018”, la legge di bilancio, la progressiva eliminazione della tassa sull’abitazione per l’80% delle famiglie; la soppressione o l’alleggerimento dei contributi sociali sui redditi da lavoro; l’aumento della pensione minima di vecchiaia, un bonus energia per i consumi dei nuclei meno abbienti. Secondo il Governo, grazie al pacchetto di misure fiscali varate a fine 2017, 6 famiglie su 10 vedranno quest’anno crescere il loro potere d’acquisto. Un incremento stimato in 864 euro, in media, da qui a cinque anni, che di fatto equivarrà a una tredicesima mensilità per alcune famiglie. 
“Le nostre misure andranno principalmente a vantaggio delle classi medie e popolari”, ha dichiarato il ministro. “Contribuiranno a riequilibrare il tenore di vita tra le generazioni, proteggendo i redditi modesti”. Il simulatore, online da fine dicembre, consente di avere un’idea dell’impatto delle diverse misure sulla propria situazione economica. Naturalmente, il calcolo è indicativo poiché il risultato finale dipenderà dalla dichiarazione dei redditi, dal numero dei componenti del nucleo familiare e dalla situazione professionale.
 
Le misure in campo
“La tassa sull’abitazione è una imposta ingiusta” si legge sul Livret du pouvoir d’achat diffuso dal ministero dell’Economia per spiegare le riforme e accompagnare il lancio del simulatore che consente di calcolarne l’impatto sul bilancio delle famiglie. In tre anni questa tassa sarà eliminata per l’80% dei nuclei: dal 2020, quindi, 23 milioni di francesi non la pagheranno più. Altro fronte, i contributi sui redditi da lavoro. Da quest’anno sono aboliti i contributi di disoccupazione e di malattia versati dai dipendenti del settore privato e ridotti i contributi familiari e per malattia dei lavoratori autonomi. Infine, gli “aiuti alla transizione ecologica” che si concretizzano in un “assegno energia” sulle fatture della corrente elettrica e sui lavori di ristrutturazione per circa 4 milioni di famiglie con redditi modesti e in un bonus di mille euro per chi decide di cambiare un veicolo a benzina immatricolato prima del 1997 (o, se diesel, prima del 2001). Secondo i calcoli del Governo, il potere di acquisto di una coppia senza figli con un reddito mensile di 4mila euro crescerà di 799 euro l’anno tra 5 anni. Sempre alla fine dell’operazione, una coppia con due bambini, con reddito pari a 2.303 al mese, potrà contare su 2861 euro annui in più; un single con reddito pari a 1.208 euro al mese vedrà crescere il proprio potere d’acquisto di 1.271 euro; un pensionato con la pensione minima si ritroverà 1.140 euro in più.
 
I lati estremi della frittata
La finanziaria 2018 favorisce chiaramente “les deux bouts de l’omelette”, hanno commentato nei giorni scorsi alcuni giornali. Chi mette in dubbio i calcoli di Bercy sostiene che, quantomeno per quest’anno, a sostenere il peso economico delle nuove misure sarà la classe media, “stretta” tra le famiglie a basso reddito, che vedranno pressoché invariato il loro potere d’acquisto nel 2018, e quelle più abbienti, che potranno beneficiare delle nuove regole di tassazione degli investimenti finanziari e del passaggio dall’imposta di solidarietà sul patrimonio all’imposta sul patrimonio immobiliare (impôt sur la fortune immobilière, Ifi, che sarà calcolata solo sul patrimonio immobiliare e non anche su quello finanziario). A fine dicembre, sul tema era intervenuto l’Istituto nazionale di statistica e studi economici (Insee) sostenendo che la politica fiscale di Macron nel 2018 avrebbe generato per i francesi una perdita pari a 4,5 miliardi di euro. A gennaio, una seconda “pagella” era arrivata dall’Osservatorio francese sulle Congiunture Economiche (Ofce): nel 2018 “le misure saranno pressoché neutrali sul potere d’acquisto complessivo delle famiglie”. Su un punto le due analisi convergono: al di là del verdetto del simulatore, l’effetto delle riforme del Governo sarà ben più evidente nel 2019.
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