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Dal mondo

Costa d’Avorio: su pc e cellulari
novità in vista per Iva e dazi

Il governo ha messo a punto un piano di interventi per favorire la diffusione dei prodotti e le nuove tecnologie

costa d'avorio mappa
La Costa d’Avorio ha deciso di ridurre o rimuovere per tre anni l’Iva e i dazi doganali sui computer e i telefoni importati. Anche per i cellulari ha previsto una riduzione dal 32% al 5% dei dazi doganali e per gli accessori informatici dal 27% al 6,5%, senza Iva. Il ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni, Bruno Koné ha annunciato che queste misure fanno parte di un’iniziativa a lungo termine per favorire l’adozione della tecnologia nel Paese, con l’obiettivo di garantire che ogni persona abbia accesso ad un computer e ad internet.
 
Il piano di interventi del governo
Il ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni, Bruno Koné, inoltre, ha affermato che buona parte dell’utenza in Costa d’Avorio non ha ancora accesso a un computer e, in questo contesto, i tagli annunziati dovrebbero rendere queste tecnologie più accessibili. Nel contempo potranno anche rendere questi strumenti meno costosi per le imprese, e così incoraggiare gli investimenti. In Costa d’Avorio, secondo il sito del Gsma, Groupe Speciale Mobile Association, che riunisce gli operatori telefonici nel mondo, ci sono ben otto operatori di mobile. In precedenza, i computer importati erano stati assoggettati a un’aliquota d’imposta combinata del 27%, mentre telefoni e tablet importati erano stati oggetto di un aliquota del 32%. Nell’ambito dell’iniziativa per promuovere la tecnologia nel Paese sono stati individuati 13 progetti informatici per i quali lo Stato ha messo a disposizione un budget eccezionale di 4,4 mld di dollari. Questi progetti coprono le seguenti aree tematiche: creazione d’impresa, domanda di permesso per costruire, connessione all’elettricità, trasferimento di proprietà, pagamento delle imposte, esecuzione dei contratti e regolazione dell’insolvenza.  Con la dematerializzazione dei processi amministrativi, la Costa d’Avorio si impegna a migliorare la situazione, concentrando i propri sforzi sulla governance elettronica, sulla trasparenza, sulla velocità ed efficacia dei servizi pubblici e sulle riforme.
 
Il problema dei flussi finanziari illeciti
Recentemente da un Rapporto dell’organizzazione non governativa Open Society iniziativa per l’Africa Occidentale, è emerso come in questa area geografica, nel 2011, siano stati persi circa 3 mld di dollari di entrate fiscali a causa di flussi finanziari illeciti. Tra i Paesi più colpiti la Nigeria, la Costa d’Avorio e il Togo. Il Report ha messo in evidenza che questa perdita si attesterà sui 18 mld di dollari nel 2018 se non cambia questo trend di flussi. Tra il 2002 e il 2011 questi flussi illeciti di denaro sono stati stimati in 23 mld soltanto per la Costa d’Avorio. Questi  flussi finanziari illeciti sono frutto, in generale, dei reati tradizionali come traffico di droga, persone e armi, di contrabbando di petrolio e minerali, di forme di riciclaggio, corruzione, abuso di potere ma anche di reati più propriamente attinenti l’attività economica, come l’abuso di regolamentazione o di mercato, con una quota significativa proveniente dall’evasione fiscale e dalle frodi fiscali su attività commerciale e dagli accordi fiscali sfavorevoli.
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