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Criptovalute, cantiere di Ocse e G20 su
scambio automatico di informazioni - 1

Una volta a regime, il CARF si applicherà a qualsiasi Crypto- asset

Crypto Assets

L’Ocse ha presentato all’inizio di ottobre un nuovo quadro globale di trasparenza fiscale sulle segnalazioni e gli scambi di informazioni in materia di cripto-attività. Il nuovo quadro, denominato Crypto-Asset Reporting Framework (CARF), ha l’obiettivo di garantire la trasparenza nel settore delle cripto-attività attraverso lo scambio automatico annuale di informazioni tra i Paesi di residenza dei contribuenti interessati.

Il settore delle cripto-attività e la trasparenza
Prima di illustrare le caratteristiche del CARF è necessario fare alcune premesse. Lo scenario attuale ha visto una rapida ascesa dell'uso di cripto-attività per una vasta gamma di investimenti e utilizzi finanziari. Una delle peculiarità delle criptovalute è che queste possono essere trasferite e detenute senza l'intervento di intermediari finanziari tradizionali, come gli istituti di credito, e senza che alcuna amministrazione centrale abbia piena contezza delle transazioni effettuate, al contrario dei prodotti finanziari tradizionali. Il settore delle criptovalute ha creato inoltre nuove figure professionali, ovvero nuovi intermediari e fornitori di servizi, alcune delle quali non sono ad oggi neppure regolamentate.
L’utilizzo di questi asset, non soggetti a segnalazione, genera una serie di problemi: aumenta le probabilità che gli stessi possano essere utilizzati al fine di evadere le imposte, occultare questo tipo di evasione o addirittura consentire attività di riciclaggio o altri illeciti, compromettendo i progressi ottenuti in materia di trasparenza fiscale con l’adozione del CRS (Common Reporting Standard). Proprio per evitare che  i recenti progressi in materia di trasparenza fiscale internazionale vengano vanificati dal ricorso alle operazioni in criptovalute (alcune di queste operazioni infatti non rientrano nel CRS),  il G20 ha rilevato l’esigenza che venga sviluppato un sistema di scambio automatico di informazioni tra Paesi in relazione alle cripto-attività. Questa esigenza è stata soddisfatta dall’Ocse mediante la predisposizione del CARF (Crypto-Asset Reporting Framework).

La proposta dell’Ocse, il CARF
Fatte queste premesse, il Crypto-Asset Reporting Framework ha l’obiettivo di garantire la trasparenza in ambito di cripto-attività, attraverso lo scambio automatico annuale standardizzato di informazioni tra i Paesi di residenza dei contribuenti. In concreto, il CARF è costituito da regole e commenti, i quali possono essere trasposti nel diritto nazionale dei Paesi che lo implementano, la cui finalità è raccogliere informazioni dai fornitori di servizi di criptovalute e comunicarli ai Paesi che implementano il CARF stesso. I quattro fondamenti alla base di queste regole e commenti sono:

  • l'ambito delle criptovalute da coprire;
  • gli enti e i soggetti sottoposti agli obblighi di raccolta e comunicazione dei dati;
  • le operazioni oggetto di segnalazione e le relative informazioni da segnalare;
  • le procedure di due diligence per identificare gli utenti di criptovalute e per l’individuazione delle giurisdizioni fiscali competenti allo scambio di informazioni automatico.

Il pacchetto di attuazione del CARF, per garantire l'applicazione coerente a livello nazionale e internazionale e la sua attuazione effettiva, è attualmente un work in progress. Infatti devono essere implementati e definiti:

  1. gli accordi bilaterali o multilaterali con le autorità competenti per lo scambio automatico delle informazioni,
  2. le soluzioni informatiche a sostegno dello scambio di informazioni, in particolare uno schema XML dedicato;
  3. le tempistiche di attuazione coordinate sia per il CARF sia per il CRS aggiornato.

L’ambito di applicazione del CARF
Una volta a regime, il CARF si applicherà a qualsiasi Crypto-asset. Con il termine Crypto-asset si intende una rappresentazione digitale del valore che si basa su un registro distribuito protetto crittograficamente o una “tecnologia simile” per convalidare e proteggere le transazioni. Nella definizione di Crypto-asset rientrano quindi quegli asset che possono essere gestiti, ossia detenuti e trasferiti, senza l'intervento degli intermediari finanziari tradizionali.

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