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Dal mondo

Dalla Ue nuove raccomandazioni
contro abusi fiscali e riciclaggio

Le indicazioni degli eurodeputati della Commissione per gli affari economici e monetari sono nate dalla riflessione sulle rivelazioni dei “Pandora Papers”

parlamento ue

Combattere l’evasione e proseguire nel percorso verso una maggiore equità fiscale nell’Unione europea: è per raggiungere questo obiettivo che gli eurodeputati della Commissione per gli affari economici e monetari, nei giorni scorsi, hanno approvato una serie di raccomandazioni con la quale formulano indicazioni e suggeriscono strumenti concreti per attuare le misure già approvate a livello comunitario. Con 46 voti a favore e 7 astensioni, gli europarlamentari hanno rivolto un chiaro invito alla Commissione europea e agli Stati membri, chiedendo uno slancio costante nella realizzazione delle proposte legislative, un impegno effettivo nel portare a termine quanto già deciso e richiamando la Commissione a un ruolo di coordinamento forte a livello europeo per prevenire evasione ed elusione nel mercato unico. Nel documento, inoltre, sono messi nero su bianco ulteriori spunti per nuove riforme, ritenute essenziali alla luce di quanto emerso dall’analisi dei dati rivelati dall’inchiesta dei “Pandora Papers”.

Le principali raccomandazioni
Innanzitutto, il documento esordisce con una raccomandazione sulla protezione dei giornalisti e dei whistleblower, che hanno avuto un ruolo fondamentale nel portare alla luce il contenuto dei “Pandora Papers”. Altre raccomandazioni riguardano i conflitti di interesse, la regolamentazione del ruolo degli intermediari nell’intero sistema fiscale, il miglioramento delle pratiche di segnalazione e di scambio delle informazioni, con particolare riguardo a quelle sulla titolarità effettiva. E poi ancora indicazioni su alcune pratiche, come l’uso dei cosiddetti “passaporti d’oro” o di cripto-asset, che favoriscono gli abusi fiscali e danneggiano la riscossione delle imposte.
Per la prima volta, poi, gli eurodeputati prendono in considerazione i regimi fiscali volti ad attrarre cittadini stranieri, chiedendo una valutazione sui loro possibili effetti. In particolare, il Parlamento Ue invita gli Stati membri a riflettere e ad affrontare i potenziali problemi derivanti dalla pratica - sempre più in uso - di adottare regimi fiscali vantaggiosi progettati allo scopo di attrarre persone abbienti, pensionati stranieri e lavoratori altamente qualificati per investire o vivere nel proprio territorio.
In materia di tassazione delle plusvalenze, inoltre, il report richiama la Commissione europea a valutare la possibilità di introdurre un'imposta minima a livello dell’Unione. Infine, il testo adottato critica il sistema in uso per l'elaborazione della lista nera dei paradisi fiscali e fornisce alcuni dettagli su come dovrebbe essere riformato.

Dai Pandora Papers al “pacchetto” approvato
Il documento è il risultato di un lungo lavoro della Commissione per gli affari economici e monetari del Parlamento europeo, che da tempo ha evidenziato le criticità e i lati oscuri del sistema fiscale emersi da diverse inchieste giornalistiche. Quella dei “Pandora Papers”, in particolare, nata da una massiccia fuga di dati e pubblicata nell’ottobre del 2021, ha fornito nuovi elementi e posto ancora una volta sotto i riflettori il controverso ruolo dei paradisi fiscali, degli intermediari e dell’uso delle società di comodo come parti di un sistema creato ad hoc per evadere le tasse e riciclare il denaro.
Da allora, tra il 2021 e il 2022 la sottocommissione fiscale del Parlamento ha organizzato una serie di audizioni per affrontare il tema e approfondire gli argomenti, tramite udienze pubbliche. Ciascuna udienza si è soffermata su particolari aspetti contenuti nei fatti svelati dall’inchiesta sui Pandora Papers. Nello specifico, gli incontri hanno riguardato le strutture dei sistemi progettati per eludere, evadere o riciclare denaro, come raccontati nel reportage, parallelamente alla valutazione sull’efficacia delle misure di contrasto in vigore a livello europeo e internazionale. Altre udienze hanno approfondito il ruolo degli intermediari e il rafforzamento della regolamentazione del loro settore per il buon funzionamento del sistema fiscale nel suo complesso e le giurisdizioni apparse in primo piano nei Pandora Papers. Oltre alle audizioni, hanno fornito ulteriori elementi di valutazione le visite di studio che alcune delegazioni di parlamentari europei hanno svolto in alcuni Paesi membri: tutte queste attività hanno permesso agli eurodeputati di giungere alle conclusioni approvate nei giorni scorsi.

 

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