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Dal mondo

Danimarca: tre eco-proposte
per una riforma fiscale sostenibile

Dal 2013 dovrebbe trovare applicazione il progetto di trasformazione del sistema con uno sguardo all’ambiente

cartina danimarca
Bonus fiscali, aumento delle accise petrolifere e su alcuni prodotti con grassi in eccesso sono i tre settori presi a riferimento per alcune proposte che il governo ha deciso di inserire nel progetto di riforma fiscale. Il piano, che dovrebbe entrare in vigore dal 2013, prevede una serie di interventi per accrescere l'occupazione, alimentare la crescita e prepararsi al futuro. L’obiettivo del governo è di aumentare, anche grazie al piano di interventi in ambito fiscale, di 60.000 unità i posti di lavoro entro il 2020. 
 
Gli interventi sulle attività finanziarie
Il governo ha già fatto sapere che la riforma fiscale proposta è interamente finanziata. Tra le novità annunciate anche un innalzamento delle imposte sulle attività degli istituti finanziari che dovrebbe passare dall’attuale 10,5% al 12,3% entro il 2021. L'incremento sarà introdotto gradualmente, dall' 11,3% nel 2013 con interventi progressivi di circa lo 0,1% annuo fino al 2021.
 
Fiscalità ecocompatibile e salute pubblica
Tra le proposte ancora in discussione, che il governo intende portare alla attenzione prima delle parti sociali e poi del Parlamento e che saranno negoziate nelle prossime settimane, ne figurano alcune in materia di fiscalità ecocompatibile e in difesa della salute. In particolare:
la proroga dell’attuale esenzione dal bollo auto registrazione e della tassa di circolazione su strada per i veicoli a idrogeno ed elettrici fino alla fine del 2015;
l’aumento del 52% della speciale "tassa di compensazione" applicabile al diesel. Questa disposizione dovrebbe indurre gli automobilisti danesi ad acquistare auto a idrogeno o elettriche, ma esclude dal beneficio i veicoli di grandi dimensioni, come camion, trattori e autobus, che usano altro combustibile anziché fare ricorso al diesel. L'incremento deve essere utilizzato per ridurre il vantaggio fiscale di utilizzare diesel piuttosto che benzina. L'obiettivo è di utilizzare il gettito che deriverebbe dall’aumento della tassa di compensazione per finanziare l'esenzione fiscale riconosciuta alle auto elettriche;
aumento delle accise sui prodotti ricchi di grassi saturi presenti in vino, birra, cioccolato, gelati e acqua minerale. Obesità, malattie cardiovascolari, peso in accesso sono anche in Danimarca le patologie più diffuse e l’applicazione della tassa dovrebbe costituire un deterrente tale da diminuirne l’acquisto. Già dal 2011 è vigente una fat tax, una vera e propria sovratassa sugli alimenti, che grava sui cibi con più del 2,3% di grassi saturi.
 
Una attenzione che parte da lontano
La Danimarca già nel 1992 ha introdotto la tassa sulla Co2 e sui carburanti e si è impegnata, anche in sede di Unione europea, a garantire una continua evoluzione del sistema impositivo in funzione dell’uso ecocompatibile dell’energia. Nel 2000 l'Agenzia per la protezione dell'ambiente della Danimarca, ad esempio, ha aumentato le imposte sui materiali di confezionamento in base al loro impatto ambientale, prima struttura di un governo nazionale in Europa a farlo. Sulla base di una nuova valutazione del ciclo di vita,  le imposte relativamente più basse hanno trovato applicazione a carta, cartone, e vetro mentre più alte per alluminio, polistirolo espanso e cloruro di polivinile.
 
 
 
Fonti informative: 
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