Dieci mesi di entrate tributarie:
l’Europa viaggia a due velocità
A indicarlo il bollettino aggiornato dei dati di gettito pubblicato dal Df che mette in risalto specifiche variazioni
Un’Europa a due velocità sul versante delle entrate
In estrema sintesi è il contenuto dell’ultimo Report del dipartimento delle Finanze sulle entrate tributarie internazionali e relativo ai primi dieci mesi dell’anno. Il Rapporto, disponibile sul sito del Df, conferma ancora una volta il trend positivo per l'Irlanda che, affiancata questa volta dalla Germania (+5,4%), continua a mietere successi viaggiando a ritmi sostenuti (+6,3%). Di segno opposto il risultato del Portogallo che, tra i Paesi dell’eurozona, registra una marcata flessione con il tasso di variazione tendenziale delle entrate più basso (-4,6%) anche se in lieve ripresa rispetto al dato di settembre (+0,3%) sul mese precedente.
Il risultato tendenziale
Diminuisce, rispetto alla precedente rilevazione, la forbice di variazione che divide il Paese con la crescita più elevata, l’Irlanda (+6,3%), da quello con la minore crescita, il Portogallo (-4,6%). Un dato questo che si attesta a 10,9 punti percentuali contro i 13,3 dell’ultima analisi statistica a sua volta in calo rispetto al 15% precedente. A fronte di una rilevante diminuzione tendenziale delle entrate tributarie in ottobre (-13,2%), l’Irlanda registra comunque nei primi dieci mesi dell’anno un aumento del gettito di 1,7 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2011. Anche la Germania fa registrare una crescita tendenziale positiva (+5,4%) a fronte di un aumento più contenuto in termini di mensilità (+2,5% di ottobre contro il 4,2% di settembre).
Le performance di Francia e Regno Unito
Per la Francia i 217,9 miliardi di euro ottenuti, al netto di rimborsi e sgravi, garantiscono ai transalpini, rispetto ai 214,2 miliardi di euro del 2011, una crescita dell’1,7%. Un andamento in linea con il disegno di legge finanziaria 2013 anche se più basso di 2,3 miliardi rispetto alle previsioni elaborate in agosto. Per il Regno Unito a segnare il passo nel periodo gennaio-ottobre 2012, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sono l’imposta sul reddito e sul patrimonio (-2,5%) mentre il gettito Iva si conferma superiore rispetto al 2011 con un +1,9%.
Spagna e Portogallo nell’insieme…
A livello generale il rapporto sottolinea per entrambi i Paesi una dinamica negativa delle entrate nei primi dieci mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2011. Un effetto che il bollettino attribuisce alla flessione dell’attività economica e alla debolezza della domanda interna che a sua volta sconta la riduzione del reddito familiare e le prospettive negative dell’occupazione.
…e nel dettaglio di alcune novità
Per la Spagna significativo, però, è l’incremento delle entrate in termini di mensilità che passano dal -2,1% di settembre al -0,2% di ottobre così come il risultato conseguito rispetto allo stesso mese del 2011 (+9,5). Un effetto legato alle misure di consolidamento fiscale adottate a luglio. La manovra di risanamento dei conti pubblici ha contribuito poi a ridurre lo scostamento del dato cumulato rispetto allo stesso periodo del 2011. Per il Portogallo il tasso di variazione delle entrate è il più basso tra i Paesi osservati (-4,6%) anche se si registra in ottobre una lieve ripresa su settembre (+0,3%). A determinare il risultato negativo sono state tanto le imposte dirette (-3,7%) quanto quelle indirette (-5,2%)
L’andamento del gettito Iva
Se si escludono Spagna e Portogallo che nei primi dieci mesi dell’anno registrano saldi negativi, rispettivamente del 3,6% e del 2%, tutti i Paesi considerati hanno registrato valori positivi. La forbice di variazione tra i Paesi con segno più e quelli con segno meno è indicativo di una differenza che ha raggiunto, anche in questo caso, i 7,1 punti percentuali contro gli 8,6 registrati nella precedente rilevazione. Irlanda, Germania e Regno Unito occupano le prime tre posizioni, rispettivamente con un +3,5%, un +2,2 e un +1,9%. Invariata la Francia.
Un ultimo dato: le stime del Pil
Di particolare interesse nel bollettino sono anche le stime del Pil per il terzo trimestre. L’Unione europea, nel suo complesso, evidenzia segnali di ripresa (+0,1%) rispetto ai trimestri precedenti che presentano variazioni congiunturali negative. Tra le novità spicca la Germania che, in termini di crescita, segna un lieve rallentamento congiunturale passando da un +0,3% del secondo trimestre a un +0,2% del terzo trimestre.