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Ecofin, approvato per l'Irlandail piano straordinario di interventi

Nella riunione di ieri deciso il programma di aiuti che vede il coinvolgimento di Ue e Fondo monetario

consiglio ecofin

Un piano di aiuti da approvare subito per consentire a Dublino di uscire dallo stato di crisi. È in estrema sintesi l'obiettivo del vertice straordinario Ecofin che si è svolto ieri a Bruxelles. I ministri delle Finanze dei 27 Stati membri dell'Unione europea hanno detto sì all'insieme di misure che consentirà all'Irlanda di ricevere in tre anni 85 miliardi di euro di aiuti da restituire nel termine di dieci anni e a un tasso d'interesse nell'ordine del 6-7%.

Il complesso delle misure
35 miliardi saranno utilizzati per sostenere il sistema bancario mentre i rimanenti 50 serviranno a risanare il bilancio dell'ex tigre celtica. L'Unione europea ha deciso di intervenire prontamente per far fronte alla difficile situazione economico-finanziaria di uno dei padri fondatori dell'euro mettendo a disposizione 45 miliardi di euro, di cui quasi 18 prelevati dal fondo salva-Stati. La manovra prevede anche il coinvolgimento diretto del Fondo monetario internazionale e dell'Irlanda. Al primo spetterà il compito di contribuire con 22,5 miliardi di euro mentre l'Irlanda parteciperà all'intervento con 17,5 miliardi di euro prelevati da un fondo di riserva per le pensioni.



 Fonte: Ecofin


I tre pilastri del programma
Il piano straordinario di aiuti, come sottolinea una nota ufficiale dell'Ecofin, poggia su tre pilastri: potenziamento e revisione globale del sistema bancario; interventi sul sistema tributario che permettano di garantire una correzione del disavanzo eccessivo entro il 2015; programma di riforme capaci di favorire la crescita del sistema Paese in particolare sul mercato del lavoro. 

L'Irlanda tra i primi a entrare nell'area euro
Risale al 1998 la decisione del Consiglio europeo (3 maggio in accordo con l'articolo 109 J del Trattato di Maastricht GUCE L 139 dell'11 maggio 1998 n.d.r.) che, a maggioranza qualificata e dopo il parere del Parlamento europeo, ha approvato, sulla base di cinque criteri di convergenza fissati dal Trattato di Maastricht, l'elenco degli Sati che possedevano i requisiti necessari per adottare la moneta unica europea. L'Irlanda figurava a pieno titolo nel novero degli 11 primi Paesi riconosciuti idonei a partecipare all'Unione economica e monetaria con la fissazione della parità bilaterale della valuta.

Il fondo monetario europeo
L'Europa ha gli strumenti adeguati per intervenire anche su altri Paesi. A dichiararlo, come riportato da fonti giornalistiche della Commissione, è stato il presidente dell'esecutivo Ue, Barroso. Una rassicurazione che rivela le preoccupazioni per uno scenario che potrebbe coinvolgere anche altri Stati. Tra le altre novità decise dal Consiglio Ecofin di ieri anche un meccanismo di risoluzione delle controversie finanziarie a partire dal 2014 e l'istituzione di un fondo monetario europeo simile a quello internazionale.

Iva agevolata e rinvio dinanzi alla Corte di Giustizia
Risale al 24 di novembre la decisione della Commissione europea di rinviare l'Irlanda dinanzi alla Corte di Giustizia per una questione di Iva agevolata. Nel mirino dell'esecutivo comunitario  l'applicazione di un un'aliquota Iva ridotta (4,8%) alle forniture di bestiame vivo che, oltre a bovini, ovini, suini, capre, cervi, comprende anche cavalli e levrieri. Ed è proprio sui cavalli e levrieri che si è soffermata l'attenzione della Commissione europea.

La posizione della Commissione europea
La Commissione ha chiesto formalmente all'Irlanda nel mese di giugno di modificare la normativa nazionale per mezzo di un parere motivato, seconda fase della procedura di infrazione prevista dall'articolo 226 del trattato Ce. Secondo l'esecutivo comunitario l'applicazione di una o due aliquote Iva ridotte da parte degli Stati membri è facoltativa e costituisce una eccezione al principio dell'applicazione dell'aliquota standard. In base alla direttiva Iva (2006/112/Ce) soltanto le forniture di beni e servizi che figurano nell'elenco compreso nell'allegato III possono essere soggette ad aliquote Iva ridotte. E nel caso in questione, secondo la Commissione, non vi è alcuna ragione sociale ben definita per consentire una tale aliquota ridotta nè il consumatore finale sembra essere beneficiario della misura. Pertanto l'applicazione in Irlanda di un'aliquota Iva ridotta per i cavalli e levrieri non è conforme alla normativa comunitaria.

La normativa comunitaria sulle infrazioni
Secondo la normativa vigente se le disposizioni nazionali in materia non dovessero essere modificate entro due mesi sì da conformarsi al parere motivato, la Commissione può decidere di sottoporre la questione alla Corte europea di giustizia.

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