Si chiama European Financial Stability Facility (Efsf) ed è lo special purpose vehicle, società veicolo, creata dai 16 Stati membri della zona euro per fornire assistenza a chi si trova in difficoltà finanziaria. Lo strumento è stato messo a punto nell'ambito delle decisioni assunte dall'Ecofin nel maggio di quest'anno e finalizzate a costituire un meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria pronto a intervenire in caso di necessità.
Il ruolo della società veicolo
Gli importi dei prestiti e delle linee di credito concessi sono limitati al margine disponibile delle risorse proprie dell'Unione europea. L'assistenza agli Stati membri in difficoltà è garantita da una società, operativa per tre anni fino al 2013, che può contare su una dotazione complessiva di garanzie che ammontano a 440 miliardi. La somma corrisponde, pro-rata, alla partecipazione di ogni Stato aderente al capitale della banca centrale europea.
Un acronimo a salvaguardia dell'euro
La società con sede in Lussemburgo può emettere bond garantiti dagli Stati aderenti all'eurozona per raccogliere sul mercato il denaro da prestare agli Stati e preservare in questo modo la stabilità di tutta l'area euro. Le condizioni sono negoziate dalla Commissione europea in accordo con la Banca Centrale europea, il Fondo monetario internazionale e approvate dall'Eurogruppo.
La strategia di risanamento dei conti
La risposta dell'Europa alla crisi finanziaria si è concretizzata nell'impegno congiunto delle autorità fiscal-finanziarie che hanno elaborato varie strategie di risanamento dei conti pubblici per i Paesi in crisi di competitività. La gravità dello stato di crisi dell'economia, che ha colpito il 4% del Pil dell'Ue, ha acuito le divergenze tra i singoli Stati. In questo contesto l'Efsf rappresenta la terza parte di un pacchetto di salvataggio che può contare complessivamente su 750 miliardi di euro complessivi di pronto intervento.
La struttura del pacchetto di salvataggio
In particolare 60 miliardi di euro fanno riferimento allo European Financial Stabilization Mechanism, il fondo creato in base all'articolo 122.2 del trattato di Lisbona che la Commissione europea mette a disposizione degli Stati in difficoltà, 250 miliardi fanno riferimento al pacchetto di aiuti messi a disposizione dal Fondo monetario internazionale a cui si aggiungono i 440 miliardi di euro di garanzie del fondo intergovernativo dello special purpose vehicle.
Struttura del pacchetto globale di interventi
Fonte: European Financial Stability Facility (Efsf)
Dalla Grecia un esempio per tutti
Le vicende della Grecia hanno dimostrato l'importanza della politica basata su interventi di salvataggio. Dopo il programma greco i ministri delle finanze dell'Unione europea hanno adottato il 9 maggio un pacchetto di misure per salvaguardare la stabilità e garantire la protezione della moneta unica europea. Il pacchetto è integrato da quello del Fondo monetario internazionale che ha accettato di aggiungere fino al 50% dell'importo di quello europeo. Interventi possibili a condizione che lo Stato in difficoltà si assuma l'onere di attuare rigorose misure di consolidamento dei debiti e di riforma del sistema nazionale.
Le ultime novità dal fronte Ecofin
Preservare la stabilità finanziaria e promuovere il ritorno a una crescita sostenibile. Sono questi i due obiettivi che il Consiglio Ecofin del 17 dicembre intende continuare a perseguire, forte del consolidamento delle prospettive di crescita e della solidità dei fondamentali dell'economia europea. Il consiglio ha anche sottolineato l'utilità degli strumenti temporanei di stabilità adottati nel 2010 ma ha anche ricordato che la crisi impone responsabilità. In questo contesto si inscrive la decisione di apportare una modifica limitata al trattato e relativa all'istituzione di un futuro meccanismo permanente per salvaguardare la stabilità finanziaria dell'area euro. E questo anche in considerazione della scadenza fissata per il 2013 della società veicolo. Tra le novità approvate l'impegno a raggiungere, entro il giugno 2011, un accordo di ampio respiro sulle proposte legislative in materia di governance economica e proseguire l'attuazione della strategia Europa 2020.
Governance economica e strategia 2020
Nella relazione economica finale il Consiglio ha chiesto una accelerazione dell'esame delle sei proposte legislative in materia di governance economica integrandole con le raccomandazioni elaborate dalla task force approvate in ottobre. Il Consiglio ha anche sottolineato che Europa 2020 rappresenta per la crescita e l'occupazione una strategia utile per rispondere in modo efficace alla crisi e promuovere la realizzazione di riforme strutturali. La Commissione europea il 29 settembre ha presentato un pacchetto di 6 proposte legislative (cinque regolamenti e una direttiva), finalizzate a dare attuazione alle linee di rafforzamento della governance economica, una sorveglianza più ampia delle politiche di bilancio, macroeconomiche e delle riforme strutturali, nuovi meccanismi di controllo dell'osservanza delle norme per gli Stati membri inadempienti.
La riforma della governance rappresenta uno dei punti chiave della nuova presidenza del Consiglio dell'Unione succeduta a quella spagnola oltre a tassazione, crisi economica, applicazione a regime del Trattato di Lisbona e allargamento.
Il ruolo della fiscalità
Rafforzare il mercato interno e ricostruire un'economia europea forte e sostenibile. Questo il compito primario della fiscalità che la Commissione europea ha stigmatizzato in una nuova comunicazione pubblicata in questi giorni. Nel documento si sottolinea l'importanza delle buone politiche fiscali per promuovere l'occupazione, gli investimenti e la crescita. "Un ulteriore passo avanti verso l'abbattimento degli ostacoli fiscali e la promozione di un'equa fiscalità all'interno dell'Unione europea, così da consentire", ha ricordato Algirdas Semeta, commissario Ue alla fiscalità e Unione doganale, "ai suoi cittadini di godere di tutti i vantaggi che può offrire il mercato unico".