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Dal mondo

Entrate tributarie internazionali.
Esiti molto differenti in Europa

Nell’ultimo report del Dipartimento delle Finanze, l’analisi comparata sul gettito del periodo gennaio-novembre 2019

entrate tributarie

Nei primi undici mesi del 2019 l’andamento delle entrate tributarie tra diversi Paesi europei ha visto tendenze ben poco uniformi. È quanto emerge dall’ultimo bollettino delle Entrate Tributarie Internazionali, il rapporto a cura del Dipartimento delle Finanze che compara mensilmente l’andamento del gettito fiscale di Francia, Germania, Irlanda, Italia, Portogallo, Regno Unito e Spagna. In correlazione allo stesso periodo del 2018, il periodo gennaio-novembre 2019 registra infatti contenstualmente la flessione di Francia (-7%) e Italia (-2,4%), il lieve incremento della Spagna (+1,6%), un aumento similare per Regno Unito (3%), Germania (3,2%) e Portogallo (3,7%) e, infine, una crescita più sostenuta, quella dell’Irlanda (6,7%).
La disomogeneità dei trend si accresce ulteriormente se si considera il solo fronte Iva, con una forbice di 22,8 punti percentuali tra la flessione delle entrate Iva in Francia (-16,4%) e il maggiore incremento rilevato, quello dell’Imposta sul valore aggiunto in Portogallo (+6,4%). All’interno di questo intervallo si collocano i risultati intermedi di Italia (+2,8%), Spagna (+3%), Germania (+3,8%), Regno Unito (+4%) e Irlanda (+5,4%).

Irlanda e Francia agli estremi del confronto
L’Irlanda è al vertice per il tasso di crescita maggiore delle proprie entrate. Un +6,7% che deriva dalla contestuale crescita delle imposte sui redditi delle persone fisiche (+8,6%), della corporate tax (+5,9%) e dell’Iva (+5,4%). Positive anche le accise (+7,1%) e l’imposta di bollo (+5,3%). Riguardo alla Francia, il report evidenzia che la flessione del 7%, corrispondente  a circa 18 miliardi di euro, è effetto dell’andamento negativo dell’imposta sui redditi da lavoro (-7,7%) e dell’Iva (-16,4%), mentre è stata positiva, invece, la dinamica delle imposte sulle società (+23%).

Portogallo, Germania e Regno Unito vicini
Rispetto al 2018 crescono in misura analoga le entrate di Portogallo, Germania e Regno Unito, tutti e tre con una variazione tendenziale delle entrate, tra gennaio e novembre 2019 compresa tra il 3% e il 4%.
In Portogallo il gettito tributario segna un +3,7%, effetto dell’andamento positivo delle entrate dell’imposta sui redditi delle persone fisiche (+2%) e dell’Iva (+6,4%), mentre è negativa la variazione dell’imposta sui redditi delle società (-2,9%). Crescono le altre imposte indirette e in particolare l’imposta di bollo (+7,9%), le accise sui prodotti petroliferi ed energetici (+7,2%) e sul tabacco (+3,9%), mentre sono in flessione, le accise sui prodotti alcolici ( -3,9%) e l’imposta sui veicoli ( - 4,5% ).
In Germania la crescita rispetto ai primi mesi del 2018, al netto dei tributi locali, è del 3,2%. Analogamente a quanto rilevato per il Portogallo, all’interno di questo valore confluiscono sia l’andamento positivo dell’imposta sui salari (+5,8%) e dell’Imposta sul valore aggiunto (+3,8%), che quello negativo dell’imposta sulle società (-5,7%). Negative anche alcune imposte indirette come l’imposta sull’energia elettrica (-3,8%) e l’accisa sui prodotti alcolici (-0,6%), mentre è positivo il gettito dell’imposta speciale sul tabacco (+2,6%), dell’imposta sulle assicurazioni (+2,6%) e sui motoveicoli (+2,8%).
Nel Regno Unito la crescita si colloca sul 3%, riflettendo l’andamento positivo del gettito sia delle imposte dirette (+3,8%) sia delle imposte indirette (+2,5%).

Lieve crescita per la Spagna
Le entrate tributarie spagnole mostrano un incremento tendenziale dell’1,6% derivante soprattutto dalle imposte indirette (+3,3%). Sostanzialmente invariato rispetto al 2018 è invece il risultato delle imposte dirette (+0,1%), condizionato dall’incremento dell’imposta sulle persone fisiche (+4,7%), ma anche dall’andamento dell’imposta sulle società (-9,7%). Sul fronte delle imposte indirette, crescono il gettito Iva (+3%) quello delle imposte sugli idrocarburi (+9,5%) e delle accise sulla birra (+3,6%). Variazione negativa, invece, per il gettito delle imposte sugli altri prodotti alcolici ( -3,4%) e delle imposte speciali sul tabacco ( -0,6%).

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