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Dal mondo

Entrate tributarie internazionali.
Online il periodo gennaio-agosto

Crescita del gettito in tutti i Paesi, dall’Irlanda alla Germania

entrate tributarie

È online il bollettino del Dipartimento delle Finanze sulle entrate tributarie internazionali relativo al mese di agosto. Il report prende infatti in considerazione la variazione delle entrate tributarie del periodo gennaio-agosto 2022, comparandolo al gettito registrato nello stesso periodo dell’anno scorso.
Nei primi otto mesi dell’anno - si apprende - l’andamento delle entrate tributarie ha presentato una crescita dei tassi di variazione per tutti i Paesi osservati, ossia Francia, Germania, Irlanda, Italia, Portogallo, Regno Unito e Spagna, seppur con una minore intensità rispetto ai mesi precedenti. In particolare, aumenta il gettito tributario dell’Irlanda (+26,3%) a cui seguono il Portogallo, che registra un incremento tendenziale del +22,8%, la Spagna (+19%), le entrate della Francia, che evidenziano una crescita del +16,4%. Incremento anche per il Regno Unito (+13%), per l’Italia (+13,4%) e per la Germania (+12,8%). Anche il solo gettito Iva ha registrato un incremento in tutti i Paesi monitorati, a partire nuovamente da l’Irlanda con la percentuale maggiore (+23,9%), poi Portogallo (+20,9%), Spagna (+20,1%), Germania (+18,1%), Italia (+18%), Regno Unito (+16%) e Francia (+11,6%).

Il report nel dettaglio: Francia, Germania e Irlanda
Le variazioni rilevate vengono precisate con maggiore dettaglio nei consueti paragrafi Paese per Paese. Per la Francia si specifica che le entrate, al netto dei rimborsi e degli sgravi fiscali, hanno mostrato una crescita di 26,6 miliardi di euro nel periodo gennaio-agosto 2022 rispetto all’analogo periodo del 2021 (+16,4%). Tra le imposte dirette è positiva sia la dinamica dell’imposta sui redditi da lavoro (+8,1%), sia la dinamica dell’imposta sulle società che più che raddoppia (+118,1%). Tra le imposte indirette si registrano la crescita del gettito dell’Iva (+11,6%) e la flessione dell’imposta sui prodotti energetici (-4,7%).
Circa 60 miliardi in più nelle casse erariali (al netto delle imposte locali) in Germania, dove nel periodo gennaio-agosto 2022 sono stati incassati 522 miliardi di euro a fronte dei quasi 463 miliardi dei primi otto mesi del 2021 (+12,8%). A questo risultato, precisa il report, hanno contribuito sia l’andamento dell’imposta sui salari (+9,7%) sia l ’andamento delle entrate dell’imposta sulle società (+12,1%). Tra le altre imposte indirette, oltre all’Iva, varia positivamente il gettito dell’accisa sui prodotti alcolici (+11,9%), dell’imposta sull’energia elettrica (+3,9%) e dell’imposta sulle assicurazioni (+4,3%), mentre sono stati negativi gli andamenti del gettito dell’imposta speciale sul tabacco (-8,2%) e dell’imposta sui motoveicoli (-0,2%).
In termini percentuali, la variazione maggiore si è avuta in Irlanda (+26,3%), effetto dell’andamento positivo del gettito delle imposte sui redditi delle persone fisiche (+16%), dell'imposta sulle società (+68,5%) e, tra le imposte indirette, l’Iva (+23,9%) e l’imposta di bollo (+25,4%). Decresce il gettito delle accise (-1,1%).

I focus su Portogallo, Regno Unito e Spagna
Sul +22,8% registrato dal Portogallo il bollettino segnala l’andamento positivo dell’imposta sui redditi delle persone fisiche (+14,4%). Oltre all’Iva (+20,9%), tra le imposte indirette crescono l’imposta sui prodotti alcolici (+31,6%), l’imposta di bollo (+6,9%), le accise sul tabacco (+3,0%) e l’imposta sui veicoli (+3,1%). Decrescono le accise sui prodotti petroliferi ed energetici (- 6,6%).
Nel Regno Unito le entrate tributarie hanno segnato tra gennaio e agosto un incremento rispetto allo stesso periodo del 2021 (+13%) che riflette l’andamento positivo sia del gettito delle imposte dirette (+10,6%) sia del gettito delle imposte indirette (+16,4%). Anche in Spagna la crescita delle entrate del 19% ha visto il risultato positivo sia delle imposte dirette (+20,9%) sia delle imposte indirette (+17,4%). In particolare, si riporta l’incremento per l’imposta sulle persone fisiche (+16,7%) e per l’imposta sulle società (+52,7%). Positivo il risultato dell’Iva (20,1%) a cui si aggiunge la crescita delle imposte sugli idrocarburi (+9%), delle imposte speciali sul tabacco (+8,8%), delle accise sui prodotti alcolici (+47,1%) e delle accise sulla birra (+12,9%), mentre si è ridotta l’imposta sull’energia elettrica (-83,6%).

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