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Entrate tributarie internazionali.
Online il report di gennaio-luglio

Rallentano gli incassi delle imposte nei Paesi europei oggetto di monitoraggio da parte del Mef

dati primi 5 mesi2020

Il Dipartimento delle Finanze ha da poco pubblicato il bollettino di settembre delle entrate tributarie internazionali. L’ultima analisi comparativa del gettito fiscale nei 7 Paesi europei presi in esame riguarda il periodo gennaio-luglio 2023 e rimarca la prosecuzione del rallentamento generalizzato delle entrate tributarie. In particolare, rispetto allo stesso periodo del 2022, crescono più degli altri il gettito delle imposte dell’Irlanda (+10%), del Portogallo (+9,2%) e del Regno Unito (+9%). Seguono l’Italia (+8,6%), la Spagna (+3,9%) e la Germania (+0,2%). In Francia, invece, la dinamica delle entrate tributarie segna una decrescita pari al -3,4%.

Il gettito in generale
Nei primi sette mesi del 2023 le entrate tributarie dell’Irlanda crescono del +10%. Questo dato conferma il costante rallentamento del gettito irlandese, nonostante sia il risultato migliore di tutto il gruppo. Il trend esaminato nel Paese rispecchia l’andamento positivo del gettito delle imposte sui redditi delle persone fisiche (+8,8%), di quello delle entrate dell'imposta sulle società (+20,7%) e dell’imposta sul valore aggiunto (+11,5%). Secondo classificato è il Portogallo, con un trend di crescita inferiore rispetto al 2022 ma tendenzialmente in rialzo (+9,2%). Anche il Regno Unito registra un aumento del gettito tributario (+9%), un risultato però inferiore rispetto a quello registrato lo scorso anno nello stesso arco temporale. Nel caso di Londra, la crescita complessiva è determinata dall’andamento positivo sia del gettito delle imposte dirette (+13,9%) sia del gettito delle imposte indirette (+3,5%).
La crescita delle entrate tributarie della Spagna (+3,9%) rispetto ai valori del 2022 è sostenuta in particolar modo dal gettito dell’imposta sui redditi personali. Il risultato positivo delle imposte dirette (+5,8%) infatti deriva soprattutto dall’incremento dell’imposta sulle persone fisiche (+9,7%), al quale fa da contrappeso la contrazione del gettito dell’imposta sulle società (-39,1%). In Germania il dato delle riscossioni mostra una sostanziale stabilità (+0,2%) rispetto all’andamento dell’analogo periodo del 2022. Infine, rispetto ai dati dei primi sette mesi del 2022, in Italia il gettito tributario risulta in crescita (+8,6%), mentre la dinamica delle entrate tributarie francesi evidenzia un segno negativo (-3,4%). Al risultato sfavorevole ottenuto oltralpe (circa 6 miliardi di euro rispetto all’analogo periodo del 2022) hanno contribuito la dinamica dell’imposta sui redditi da lavoro (per un -5,0%), quella dell’imposta sulle società (-14,8%) e la decrescita del gettito Iva (pari a -7,5%).

L’andamento dell’Iva
Da gennaio a luglio del 2023 il gettito dell’imposta sul valore aggiunto segna una forte crescita in Irlanda (+11,5%), Regno Unito (+8,6%) e Portogallo (+8,1%). A seguire l’Italia (+2,9%), la Spagna (+2,1%) e la Germania (+1,6%). Il trend tedesco vede un ritorno a dati sopra lo zero, in controtendenza rispetto ai risultati dei primi mesi del 2023. L’andamento dell’Iva resta invece negativo in Francia, dove si registra una variazione tendenziale negativa per il quarto mese consecutivo (-7,5%). In generale, in materia di imposta sul valore aggiunto le variazioni percentuali evidenziano un rallentamento generale rispetto ai risultati dello scorso anno. Infine, nel complesso dei Paesi considerati la forbice tra la decrescita osservata in Francia (-7,5%) e la crescita dell’Irlanda (+11,5%) è pari a 19 punti percentuali.

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