Entrate tributarie internazionali,
il Portogallo al top negli 11 mesi
Un risultato che conferma i ritmi sostenuti di gettito registrati durante l’anno dopo un 2012 negativo
I portoghesi primi, seconda l’Irlanda
Il Portogallo mantiene la posizione di testa della speciale classifica per dati di gettito con il tasso di crescita più elevato e una variazione positiva da inizio anno del 9,2%. Una crescita sostenuta, come la definisce il bollettino del Def, che riflette l’andamento del gettito delle imposte dirette (21,7%) mentre quello delle indirette si conferma stabile (0,6%). L’Irlanda conquista, a ridosso dei portoghesi, il secondo posto registrando, nel periodo di riferimento, un tasso di variazione tendenziale del 4,2% pari a 35,2 miliardi euro (1,4 miliardi in più rispetto allo stesso periodo del 2012).
Regno Unito e Germania al terzo e quarto posto
Il Regno Unito, anche se in misura meno accentuata, ha fatto registrare una crescita del gettito tributario (3,7%) in linea con i valori osservati a partire da marzo con entrate tributarie che si attestano, nel periodo di riferimento, a 399 miliardi di sterline. Un risultato su cui ha pesato l’andamento cumulato positivo delle imposte sul reddito e sul patrimonio (2,3%) e dell’Iva (4,4%). Al quarto posto la Germania che continua nella dinamica favorevole delle entrate (3,3%) anche se i ritmi di crescita appaiono inferiori alla media del 2012.
La Spagna conferma la sostanziale stabilità
In linea con i risultati di agosto, gli iberici confermano la performance con una lieve variazione positiva (0,9%) rispetto allo stesso periodo del 2012 che riflette l’aumento del gettito delle imposte indirette rispetto allo scorso anno (4,6%) grazie alla crescita del gettito Iva (5,1%) che riflette l’aumento delle aliquote mentre in flessione appare quello delle dirette (-2,1%).
I dati di gettito Iva a confronto
La Spagna si conferma in testa alla classifica con la variazione tendenziale più elevata dall’inizio dell’anno e che, per il settimo mese consecutivo, registra un tasso di variazione tendenziale positivo (5,1%) seguita da Regno Unito (4,4%), Irlanda (2,8%), Portogallo (1,4%) e Germania (1,2%). La Germania e l’Irlanda, secondo la nota del bollettino, rilevano tassi decisamente inferiori se comparati a quelli degli ultimi mesi del 2012. Il Regno Unito, il Portogallo e la Spagna si caratterizzano, invece, per andamenti differenziati. Il primo mantiene dall’inizio dell’anno valori elevati di crescita; il secondo conferma la variazione positiva evidenziata da ottobre; il terzo registra, per il settimo mese consecutivo, un tasso di variazione tendenziale positivo.