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Dal mondo

Entrate tributarie internazionali.
Primi effetti delle misure anti-Covid

Nel primo trimestre del 2020 la crescita maggiore è stata in Spagna, con un +8,3%. Negativi Francia e Portogallo

entrate tributarie

Primi segni dell’emergenza Coronavirus nell’andamento delle entrate tributarie europee nel primo trimestre 2020. Lo fotografa l’ultimo bollettino delle Entrate Tributarie Internazionali del Dipartimento delle Finanze, che contiene l’analisi comparata del gettito fiscale riscosso in Francia, Germania, Irlanda, Italia, Portogallo, Regno Unito e Spagna nel periodo da gennaio a marzo di quest’anno in relazione allo stesso periodo del 2019. Le prime contromisure di natura fiscale adottate per fronteggiare l’emergenza economica a seguito della pandemia di Covid-19, evidenzia il report, hanno avuto l’effetto di ampliare le variabilità dei trend delle entrate rilevati nei diversi Paesi. Il maggior tasso di crescita è stato della Spagna (+8,3%), mentre la Francia è tornata a vedere una decrescita (-5,8%) dopo i due mesi positivi di gennaio e febbraio. Nel mezzo, gli altri Paesi: crescono Germania (+3,5%), Irlanda (+1,1%), Italia (+1,4%), stabile il Regno Unito, mentre decresce seppur lievemente il gettito del Portogallo (-0,5%), dato particolarmente in controtendenza rispetto al tasso di crescita medio riscontrato nel 2019 (+10,3%).

Focus sull’Iva
Trend negativo diffuso, invece, per quanto riguarda il solo gettito Iva: nel primo trimestre 2020, tolto il segno positivo in Spagna (+3,8%) e Portogallo (+0,1%), hanno subito una flessione le entrate Iva in Germania (-0,6%), Regno Unito (-0,7%), Italia (-4,5%), Irlanda (-17,0%) e Francia (-23,9%). Per quest’ultima, puntualizza il report, ha influito l’aumento di rimborsi e trasferimenti disposti dalla legge finanziaria a partire dal 2019.

Dove le entrate sono cresciute
La Spagna ha riscontrato un incremento tendenziale dell’8,3% dovuto alla crescita del gettito sia delle imposte dirette (+15,7%) sia delle imposte indirette (+3,8%): in particolare, incremento per l’imposta sulle persone fisiche (+7,3%), l’imposta sulle società (+16,5%) e l’Iva (+3,8%).
Da gennaio a marzo le entrate in Germania si sono mantenute in crescita rispetto allo stesso periodo del 2019, con un +3,5% a cui hanno contribuito l’andamento positivo dell’imposta sui salari (+4,8%) e altre imposte minori come l’accisa sui prodotti alcolici (+83,8%), l’imposta sull’energia elettrica (+71,4%), l’imposta speciale sul tabacco (+77,6%), quella sulle assicurazioni (+90,0%) e sui motoveicoli (+102,3%). Negative, invece, l’imposta sulle società e l’Iva.
In Irlanda, il +1,1% rispetto al primo trimestre 2019 deriva, in particolare, dalla crescita del gettito delle imposte sui redditi delle persone fisiche (+13,5%) e dell'imposta sulle società.

Regno Unito stabile, negativi Francia e Portogallo
Stesse entrate del 2019 per il Regno Unito, anche se questo dato si traduce comunque in un rallentamento. Nel dettaglio, segno positivo per le imposte dirette (+1,3%) e negativo per le imposte indirette (-1,4%).
In Portogallo la minima riduzione dello 0,5% registra l’andamento negativo delle entrate dell’imposta sui redditi delle società (-30,5%), mentre si sono mantenute positive l’imposta sui redditi delle persone fisiche (+3,2%) e l’Iva (+0,1%). Sono scese altre imposte indirette, in particolare l’imposta di bollo (-47,5%) e l’imposta sui veicoli (-19,9%). In crescita le imposte sui prodotti alcolici (+3,6%) le accise sul tabacco (+23,5%) e le accise sui prodotti petroliferi ed energetici (+1,0%).
Infine, per quanto riguarda la Francia, le entrate tributarie al netto di rimborsi e sgravi mostrano una contrazione di circa 3,8 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-5,8%), per effetto dell’andamento negativo dell’imposta sul reddito delle società (-31,2%) e del gettito Iva (-23,9%).

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