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Dal mondo

Entrate Ue: Irlanda e Italia
per la terza volta ai vertici

Pubblicato sul sito del Df l’ultimo aggiornamento per i primi otto mesi dell’anno con i risultati di periodo per Paese

andamento delle entrate
Irlanda e Italia fanno il ter al vertice delle entrate tributarie internazionali. È quanto emerge dalla lettura dell’ultimo bollettino delle entrate tributarie internazionali. Il documento, pubblicato sul sito del Df, è relativo ai primi otto mesi dell’anno gennaio-agosto 2016.
 
Irlanda sempre più inossidabile
Ancora una volta la migliore performance, nel periodo di riferimento, l’ha ottenuta l’Irlanda con una variazione positiva, rispetto allo stesso periodo del 2015, del 6,2%. Un risultato che, nonostante la flessione registrata in agosto (-13,2%), mantiene il differenziale sostanzialmente positivo. A incidere sulla prestazione il calo dell’imposta sulle persone fisiche (-3,4%), sulle società (-53%) e dell’Iva (-2%).
 
Germania e Regno Unito al secondo e terzo posto
Il secondo tasso di crescita più elevato e una variazione positiva da inizio anno del 4,1% lo registra la Germania che si colloca al secondo posto di merito della speciale classifica per dati di gettito. Nel solo mese di agosto le entrate fiscali, al netto delle imposte locali, registrano una variazione positiva dello 0,5% che fa da contraltare al -1,9% di luglio. Molto bene l’imposta sul reddito delle società che, nel solo mese di agosto, registra un aumento tendenziale del 70,7%. 
Al terzo posto di merito si posiziona il Regno Unito che, grazie a un gettito di 337 mld di sterline, registra un incremento del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A fare il risultato sono state le imposte sul reddito e sul patrimonio (+3,9%) e l’Iva (+3,8%).
 
A seguire Italia, Francia, Portogallo
A ridosso dei primi tre classificati si posiziona il gruppo degli inseguitori composto da Italia, Francia e Portogallo. L’Italia conferma l’andamento positivo registrato dall’inizio dello scorso anno e, nel solo mese di agosto, registra un nuovo incremento (+3,6%).
La Francia si conferma in ripresa e, dopo la flessione registrata a febbraio, ottiene un +3,1% che è al di sopra del gettito dello stesso periodo del 2015. A influire sul risultato sono stati l’imposta sulle società che ha registrato una flessione del 4,2% e che, a sua volta, si contrappone all’andamento positivo dell’imposta sui redditi da lavoro (+2,7%) e dell’Iva (+2%).
Stabile è il risultato del Portogallo che, secondo il rapporto, azzera il tasso di crescita dopo quattro mesi all’insegna di variazioni positive costanti. A influire sul risultato la flessione delle imposte dirette (-4,1%) e l’incremento di quelle indirette (+4,1%).
 
Fanalino di coda è la Spagna
La Spagna, secondo quanto indica il Rapporto, registra una nuova flessione (-0,4%) a conferma dell’andamento negativo osservato da inizio anno. Nel solo mese di agosto crescono l’imposta sulle società (+1,9%) e l’Iva (+14,2%) ma appare in flessione quella sulle persone fisiche (-0,4%). Il differenziale negativo si attenua rispetto allo stesso periodo del 2015 (da 0,9 di luglio allo 0,4% di agosto) che riflette la flessione delle imposte dirette (-5,2%) e l’aumento di quelle indirette (+5,5%).
 
L’andamento del gettito Iva
La forbice di variazione che divide il Paese con la crescita più elevata, l’Italia, da quello con la minore crescita, il Portogallo, è di 5,6 punti percentuali. Tutti i Paesi considerati nel Rapporto hanno registrato nel periodo di riferimento valori positivi. L’Italia evidenzia la variazione tendenziale più elevata dall’inizio dell’anno (+6%) seguita da Spagna (+5,3%), Irlanda (+3,9%). Completano la classifica il Regno Unito (+3,8%), la Germania (+3,4%) e la Francia (+2,%) che, se si fa eccezione per la Germania, mostrano tassi di variazione al di sotto della media del 2015. Chiude la classifica per gettito Iva il Portogallo con un +0,4%.
 
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