Entrate Ue: Irlanda sempre in testa
ma con qualche leggero affanno
La conferma dal secondo bollettino 2015 pubblicato sul sito del Df e relativo al periodo gennaio-febbraio
Irlanda sempre in testa con qualche affanno
Nel segno dell’assoluta continuità l’Irlanda registra il tasso di variazione più elevato a livello cumulato (+15,9%). A febbraio, però, i dati economici evidenziano una flessione tendenziale del 5% causata dal calo dell’imposta sulle persone fisiche (-5,7%) e dell’Iva (-40,5%). Andamento ancora forte, invece, per l’imposta sulle società che proprio in febbraio registra un nuovo incremento tendenziale del 157,1%.
Regno Unito e Germania al secondo e terzo posto
Il Regno Unito ottiene il secondo miglior risultato di periodo (+6,3%) con un tasso di variazione superiore alla media osservata nel 2014. A garantire la seconda performance a livello di Stato l’andamento positivo delle imposte sul reddito e sul patrimonio (+10,1%) e la crescita moderata dell’Iva (+1,4%) che hanno permesso ai britannici di ottenere un gettito di periodo di 95 miliardi di sterline.
La Germania conquista il terzo posto con una crescita tendenziale delle entrate (+5%) che risulta al di sopra delle media del 2014. Buona performance in febbraio per l’imposta sui salari (+6,8%) e per l’Iva (+5,8%) mentre è negativo l’andamento dell’imposta sui redditi delle società (-107,2%).
Spagna, Portogallo e Francia chiudono la classifica
La Spagna, pur confermando un tasso di variazione positivo a febbraio (+3,2%), evidenzia una flessione del gettito. L’incremento, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, riflette l’aumento del gettito delle imposte dirette (+1,7%) e di quelle indirette (+4,2%). Nel solo mese di febbraio la crescita è stata di 460 mln di euro rispetto allo stesso periodo del 2014 ed è dovuta alla variazione positiva dell’Iva (+4,1%). Stabili gli andamenti dell’imposta sulle persone fisiche (+0,5%) e dell’imposta sulle società (+0,6%).
Il Portogallo registra una crescita del gettito tributario (+2,1%) anche se rispetto alla media dello scorso anno il tasso di crescita appare in flessione. Soltanto a febbraio l’incremento delle entrate tributarie, rispetto al 2014, è stato dell’8,7% grazie al risultato positivo ottenuto dall’imposta sui redditi delle persone fisiche (+1,7%), delle società (+83,2%) e dell’Iva (+9,3%).
A chiudere la speciale classifica è la Francia che evidenzia una contrazione del tasso di crescita delle entrate (+1,7%) dopo il segno positivo (7%) ottenuto in gennaio. Un dato che gli analisti avevano interpretato come il primo segno di svolta rispetto al trend negativo del secondo semestre 2014.
Irlanda davanti a tutti sul fronte dell’Iva
Anche sul fronte dell’Iva l’Irlanda non ha rivali e conquista la posizione di testa con un 16,2% seguita dal Portogallo (7,8%) e dalla Spagna (7,2%). Chiudono Germania (4%), Regno Unito (1,4%) e Francia (-0,1%).