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Dal mondo

Entrate Ue: sulla trimestrale vince
la Germania. Irlanda prima per l'Iva

In rete l’aggiornamento del tradizionale Rapporto del Df relativo ai primi tre mesi dell’anno in corso

entrate ue_grafico dei dati trimestrali
Questa volta ad aggiudicarsi la “volata” della trimestrale 2017 delle entrate tributarie internazionali è stata la Germania. Lo scorso anno era stata l’Irlanda. La Spagna conquista il secondo posto di merito davanti al Regno Unito il cui gettito cresce, ma a ritmi diversi rispetto al 2016. Sul fronte Iva sempre più inossidabile è l’Irlanda che, pur avendo abdicato il primo posto in favore della Germania sul fronte del gettito delle entrate tributarie, conquista il primo posto della speciale classifica davanti a Spagna e Germania. Sono, in estrema sintesi, le indicazioni di massima che emergono dall’ultimo Rapporto del Df, relativo al trimestre gennaio-marzo, sull’andamento delle entrate tributarie internazionali e dell’Iva.
 
Alla Germania la maglia rosa del “giro fiscale”
Il primo posto di merito della speciale classifica per dati di gettito questa volta se lo aggiudica la Germania. Lo scorso anno era stata l’Irlanda. La Germania registra il tasso di crescita più elevato (+6,8%) a livello cumulato. A marzo le entrate tributarie, al netto delle imposte locali, sono cresciute del 7,5%. A garantire la performance positiva il gettito dell’imposta sul reddito da lavoro (+5,3%), sulle società con un incremento tendenziale del 10,6%.
 
Medaglia d’argento e di bronzo per Spagna e Regno Unito
A ridosso della Germania si porta la Spagna che conferma la ripresa con un incremento tendenziale del 5,5%. Il risultato ottenuto dagli iberici riflette l’andamento positivo delle imposte dirette (+4,1%) e di quelle indirette (+6,7%). Terzo posto di merito per il Regno Unito (+4,1%) il cui gettito tributario è in crescita anche se ad un ritmo più lento rispetto a quello medio osservato lo scorso anno (+5,5%).
 
Chiudono il gruppo l’Irlanda, la Francia e l’Italia
L’Irlanda, anche se rispetto allo scorso anno ha perso il primo posto in testa alla classifica, ha registrato a marzo un nuovo incremento (+3,2%) grazie al risultato ottenuto dall’imposta sulle persone fisiche (+6,2%) e dall’Iva (+17,9%) mentre il calo dell’imposta sulle società osservato a marzo (-38,9%) ha finito per attenuare la crescita osservata nel primo mese dell’anno. Un fatto questo che avrebbe cambiato il risultato finale. La Francia inverte con un +2,9 il corso negativo registrato all’inizio dell’anno grazie all’andamento positivo dell’Iva (+4,5%) mentre appare negativo quello registrato dall’imposta sui redditi da lavoro (-2%) e sulle società (-2,5%).
 
Fanalino di coda il Portogallo
A chiude il cerchio ci pensa il Portogallo che mostra una sostanziale invarianza (-0,1%) rispetto allo stesso periodo dello stesso anno complice la flessione delle imposte dirette (-2,5%) e l’incremento di quelle indirette (+2,3%) che contribuiscono ad attenuare il differenziale negativo rispetto allo stesso periodo del 2016 (dal -3,1% di febbraio al -0,1% di marzo).
 
Sul fronte Iva Irlanda in testa davanti a tutti
A conquistare il primo posto di merito è l’Irlanda, prima con un 17,3%, davanti a Spagna (+8,4%), Germania (+5,7%) e Francia (+4,5%). Completano la speciale classifica dei primi tre posti di merito l’Italia (+4,2%) e il Portogallo (+3,6%). Fanalino di coda è il Regno Unito che fa registrare una lieve flessione (-0,8%). Come per il gettito tributario, anche per l’Iva permane la forte oscillazione tra i Paesi osservati con una forbice di variazione di 18,1 punti percentuali tra il risultato migliore e il peggiore tra quelli rilevati. 
 
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