L’Irlanda anche per il 2016 vince la “volata” della trimestrale di cassa delle entrate tributarie internazionali davanti a Germania e Regno Unito. Torna a fare capolino la Francia con un risultato positivo mentre il gettito del Portogallo è in calo dopo dodici mesi di crescita costante. Il refrain, però, non si ripete sul fronte Iva, che vede l’Italia marcatamente in testa davanti a tutti, con Irlanda all’ultimo posto nel gruppo degli inseguitori e con un risultato che, unitamente a Spagna, Francia e Portogallo, si rivela al di sotto della media degli ultimi anni. Sono, in estrema sintesi, le indicazioni di massima che emergono dall’ultimo Rapporto, relativo al trimestre gennaio-marzo, sull’andamento delle entrate tributarie internazionali e dell’Iva pubblicato sul sito del Df.
Irlanda ancora una volta in “maglia rosa”
L’Irlanda, come lo scorso anno, è ancora una volta in “maglia rosa” per usare una parafrasi cara al giro d’Italia, che proprio oggi è giunto alla decima tappa. Infatti l’ex tigre celtica registra il tasso di crescita più elevato (+6,4%) a livello cumulato. A marzo le entrate tributarie crescono del 5,1% in linea con il mese scorso grazie all’aumento dell’imposta sulle società (40%), dell’Iva (+3,8%) mentre in flessione è l’andamento dell’imposta sulle persone fisiche (-10%).
Secondo e terzo posto per Germania e Regno Unito
La Germania, come lo scorso anno, si classifica al secondo posto di merito, con +5,4% che eguaglia il tasso di crescita dello scorso anno e un gettito di periodo che cresce, su base cumulata, di 8 mld di euro. Il risultato, grazie anche al +7,1% di marzo, riflette l’andamento favorevole dell’imposta sui salari (+3,3%), dell’Iva (+4,2%) e dell’imposta sui redditi delle società (+20,8%). Il Regno Unito segue, a ruota e di una spanna (+5%), con tassi di variazione in linea con la media del 2015 e un gettito che si attesta a 140mld di sterline. Un risultato che riflette l’andamento positivo delle imposte sul reddito e patrimonio (+4%) e dell’Iva (+4,9%).
Chiudono il gruppo Francia, Spagna e Portogallo
La Francia torna alla ribalta della cronaca fiscale con un tasso di variazione positivo (+3%) dopo la flessione di febbraio e con un risultato che, al netto di rimborsi e sgravi fiscali, si attesta al di sopra del gettito dello stesso periodo dello scorso anno. Nel solo mese di marzo le entrate crescono dell’8,8% grazie all’aumento dell’imposta sui redditi da lavoro (+5,2%), sulle società (+2,3%) e dell’ Iva (+13,9%). La Spagna torna a far registrare un tasso di variazione positivo (+0,3%) dopo due mesi di flessione e nel solo mese di marzo le entrate tributarie registrano una crescita di 527 mln di euro grazie all’Iva e all’imposta sulle società. Chiude il Portogallo che, dopo dodici mesi di crescita costante registra un calo del gettito (-1,3%).
Sul fronte Iva Italia in testa davanti a tutti
A conquistare il primo posto di merito è l’Italia che si staglia davanti a tutti i colleghi europei con una crescita sostenuta del 13,2%. Seguono a distanza, ex aequo, la Germania e il Regno Unito (+4,9%), la Francia (+3,9%), a una spanna la Spagna (+3,6%) e l’Irlanda (+2,6%) che, rispetto allo scorso anno, perde il primo posto di merito. Fanalino di coda è di nuovo il Portogallo che registra una flessione del 6,9%. Come per il gettito tributario, anche per l’Iva permane la forte oscillazione tra i Paesi osservati con una forbice di variazione di 20 punti percentuali tra il risultato migliore e il peggiore tra quelli rilevati.