Articolo pubblicato su FiscoOggi (https://fiscooggi.it/)

Dal mondo

Eppo, nuovo report della Procura Ue.
Presentati risultati e attività del 2022

865 nuove indagini avviate in 12 mesi. Sono in tutto 186 le indagini relative a frodi Iva

Rapporto Procura europea 2022

L’European Public Prosecutor’s Office (Eppo), ossia la Procura europea, lo scorso 1° marzo ha presentato la relazione annuale relativa al 2022. Nel report, l’Eppo elenca le attività svolte nel corso dell’anno appena terminato ed evidenzia le criticità che le frodi comunitarie determinano a danno elle entrate pubbliche europee.

Un anno di indagini in cifre
1.117 erano le indagini aattive dell’Eppo, alla fine del 2022. Nel corso dell’anno la Procura europea ha ricevuto ed elaborato 3.318 denunce di reato, avviando 865 indagini.
Dalla relazione emerge che le operazioni a maggior rischio sono le frodi transfrontaliere in materia di Iva, infatti viene stimato che le stesse generano un danno di 6,7 miliardi di euro.
La particolarità che si rileva dalla relazione è che 185 sono le indagini attive legate a frodi Iva, pari al 16.5% di tutte le indagini, ma il danno provocato da questa insidiosa frode rappresentare il 47% dei danni complessivi stimati.
Conseguentemente, sembrerebbe che il crimine più redditizio nell'Ue sia la frode carosello dell'Iva, la quale viene a costare annualmente circa 50 miliardi di euro per gli Stati membri.
Gli ottimi risultati della Procura europea sono evidenziati anche dall’analisi dell’incremento del numero di indagini sulle frodi dell'Ue avviate nei 22 Stati membri partecipanti, rispetto alla media storica del periodo precedente all'istituzione dell'Eppo (vedi articolo Procura europea al via. Nominati i procuratori del collegio).
In particolare, le indagini transfrontaliere che hanno coinvolto l’Italia sono 91. Inoltre, il nostro Paese ha chiesto la collaborazione di altre giurisdizioni in 207 casi, mentre ha ricevuto 80 richieste di cooperazione.

La cooperazione tra le giurisdizioni funziona
Per un efficace contrasto alle frodi carosello, caratterizzate spesso da complesse ramificazioni internazionali, è necessario che tutte le giurisdizioni dell'Unione europea siano coinvolte, indipendentemente da dove si generano e rilevano in concreto i danni.
A conferma di ciò, un esempio è fornito dall’operazione Admiral annunciata dalla Procura europea a fine novembre 2022. Questa operazione ha visto collaborare le autorità di 14 Stati membri dell'Ue, con attività investigative simultanee (tra queste oltre 200 perquisizioni) in relazione a un complesso sistema di frode Iva basato sulla vendita di beni elettronici comuni. Questa operazione ha visto interessati il Belgio, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna e anche l’Italia. 
L’operazione Admiral ha avuto come input un semplice controllo dell’autorità fiscale portoghese nei confronti di una società che vendeva telefoni cellulari, tablet, auricolari e altri dispositivi elettronici.
Da un punto di visto formale non erano presenti criticità, infatti la fatturazione e le dichiarazioni fiscali sembravano corrette. Tuttavia, i procuratori europei hanno deciso di indagare individuando collegamenti tra la società sospettata in Portogallo e quasi 9000 altre persone giuridiche e più di 600 persone fisiche situate in diversi Paesi. Dopo 18 mesi di indagini, l’Eppo può vantare di aver individuato la più grande frode carosello Iva della storia dell'Unione europea.

URL: https://www.fiscooggi.it/rubrica/dal-mondo/articolo/eppo-nuovo-report-della-procura-ue-presentati-risultati-e-attivita-del