Eurostat: sulle tasse ambientali,
l'Italia è medaglia d’argento
Pubblicato il Rapporto relativo al 2013 che evidenzia come sono distribuite le imposte ambientali nell’Unione europea
Distribuzione delle imposte ambientali sul totale delle tasse
La quota di imposte ambientali sul totale di tasse e contributi sociali varia in maniera significativa da un Paese all'altro. La fetta più importante in proporzione la riscuotono la Slovenia (10,5%) e la Bulgaria (10,1%), seguite da Croazia (9,6%), Olanda (9%) e Danimarca (8,9%). L'Italia è al dodicesimo posto (7,9%), registrando un aumento dello 0,4% rispetto al 2003 e piazzandosi al di sopra della media Ue (6,3%), mentre ultimi in classifica sono Belgio e Francia (4,5%).
Nel periodo esaminato dal report Eurostat, 2003-2013, il totale delle entrate delle eco-tasse, espresso in euro, è aumentato in tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea per i quali sono disponibili i dati, ad eccezione del Portogallo (-14%) e della Germania (dove è rimasto quasi stabile). Durante lo stesso periodo, la quota di eco-tasse sul totale delle tasse e dei contributi sociali è diminuito nella maggior parte degli Stati membri, in particolare a Cipro, passando dal 12% nel 2003 all’8,2% nel 2013 con 3,8 punti percentuali in meno.
Il contributo maggiore delle imposte sull’energia
In ogni Stato membro, le tasse sull’energia hanno generato finora la più grande parte di entrate derivanti dalle imposte ambientali nel 2013. In Lituania sono state pari al 94%, mentre nella Repubblica Ceca e nel Lussemburgo il 93%. Le tasse sul trasporto hanno pesato per almeno un terzo del totale delle entrate ambientali a Malta (43%), Irlanda (37%), Belgio e Danimarca (entrambe 35%) e Austria (33%). L'Unione europea ha riscosso 330,1 miliardi di euro nel 2013 tra tasse sull'energia (77% del totale), trasporti (20%) e inquinamento (3%), contro i 272 miliardi del 2003.