C’è anche il Fisco tra i temi in agenda del 2023 Financing for Sustainable Development Report, la pubblicazione dell’Onu che traccia un quadro della situazione economica internazionale. Secondo l’Organizzazione, anche norme fiscali internazionali basate sulla cooperazione tra i vari Stati possono aiutare a raggiungere gli “Obiettivi di sviluppo sostenibile” stabiliti dall’Agenda 2030.
Nuove sfide per le amministrazioni fiscali
Il report analizza le tendenze in atto nelle amministrazioni fiscali. Comunicazione e digitalizzazione rappresentano elementi chiave da una parte per modernizzare le Amministrazioni e dall’altra per costruire un rapporto di fiducia con i contribuenti. E così aumentano le amministrazioni che portano avanti campagne informative e di educazione alla legalità fiscale con lo scopo di aumentare la compliance di singoli cittadini e imprese. Progressi anche sul fronte dei servizi erogati online, che facilitano gli adempimenti fiscali da parte dei contribuenti. I dati della ricerca internazionale sulle Amministrazioni fiscali, International Survey on Revenue Administration (Isora), mostrano che i pagamenti elettronici hanno raggiunto quasi il 75% di media nel 2020.
Più trasparenza sulle agevolazioni fiscali
Il report sottolinea come le agevolazioni fiscali (crediti d’imposta, aliquote ridotte, deduzioni, esenzioni, ecc) possano avere importanti implicazioni sull’equità e l’efficienza del sistema fiscale. Secondo l’Onu, per poter progettare e utilizzare in modo efficiente le agevolazioni fiscali, bisognerebbe avere a disposizioni i dati relativi a costi, coperture e beneficiari per poter capire l’impatto che hanno sulle entrate tributarie. Al momento più di cento Paesi forniscono informazioni pubbliche sulle agevolazioni e in alcuni Stati viene pubblicata anche la lista dei beneficiari degli sconti d’imposta.
Rafforzare la cooperazione internazionale
“Nessun Paese può eliminare l’evasione fiscale da solo”. Con questa frase inizia la parte del report dedicata alla cooperazione internazionale. L’Onu sottolinea i passi avanti compiuti su questo fronte snocciolando una serie di dati: il volume dello scambio di informazioni fiscali è ritornato ai livelli pre-Covid con oltre 25mila richieste mandate nel 2021 per supportare le indagini in ambito tributario. Alla fine del 2022 oltre 100 giurisdizioni scambiavano informazioni in modo automatico in accordo al Common Reporting Standard.
Dal 2019 al 2021 lo scambio automatico di informazioni ha procurato quasi 2,6 miliardi di dollari di entrate aggiuntive tra imposte, sanzioni e interessi e oltre 2,5 miliardi di dollari sono scaturiti dai programmi di voluntary disclosure. A fine 2022 c’erano oltre cinquemila pratiche di scambio di informazioni avviate, anche se la quota dei Paesi in via di sviluppo attiva in quest’ambito è ancora esigua.
Il report passa poi in rassegna gli altri passi computi sul fronte internazionale dal Global forum dell’Ocse e dal Comitato Ocse sugli affari fiscali che ha elaborato un Crypto-Asset Reporting Framework (Carf), che fornisce un report standardizzato sulle informazioni fiscali relative alle transazioni in cryptoassets. Su questo fronte, la richiesta che proviene dall’Onu è quella di utilizzare le informazioni che arrivano dallo scambio automatico di dati fiscali per combattere anche altre forme di illeciti finanziari.
Un Fisco per lo sviluppo sostenibile.
L’Onu indica le linee guida in un report
"Nessun Paese può eliminare l’evasione fiscale da solo”
