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Dal mondo

Francia, un credito d’impostaa misura di videogioco (1)

Pubblicata la circolare sull’agevolazione con le modifiche della Finanziaria rettificativa per l'anno 2007

un videogame
L’articolo 37 della legge n. 309 del 5 marzo 2007 sulla modernizzazione della diffusione audiovisiva e la televisione del futuro, come modificato dall’articolo 91 della legge 25 dicembre 2007, n. 1824 (legge finanziaria rettificativa per il 2007) ha istituito un credito d’imposta per le spese di creazione dei videogiochi. L’agevolazione è stata codificata agli articoli 220 terdecies, 220 X e 223 O del codice generale delle imposte, dopo la decisione definitiva della Commissione europea (Caso C- 47/2006 dell’11 dicembre 2007) e ha trovato attuazione mediante l’emanazione dei decreti n. 508 e 509 del 29 maggio 2008 e dell’ordinanza del 29 maggio 2008. Autorizzata per un periodo di quattro anni a decorrere dal 1° gennaio 2008, la misura era stata notificata dal governo francese a norma dell’articolo 87, paragrafo 3, lettera d), del trattato Ce, che autorizza gli aiuti per la promozione della cultura quando non alterano le condizioni degli scambi e della concorrenza in un modo contrario all’interesse comune. Essa consente alle imprese che sviluppano videogiochi di dedurre il 20 per cento dei costi di produzione ammissibili per i videogame che rispondono a criteri di qualità, originalità e contributo alla diversità culturale. Si tratta del primo caso in cui la deroga culturale di cui all’articolo 87, paragrafo 3, lett. d), è stata applicata ai videogiochi. Il regime agevolativo in questione è stato oggetto di recente commento da parte dell’Amministrazione finanziaria francese con una circolare esplicativa.
 
Ambito soggettivo
Sono ammesse al beneficio le imprese che creano videogiochi, intendendosi per tali le imprese che da un lato assicurano la realizzazione artistica e tecnica del videogame e dall’altro avviano e assumono i costi necessari per la sua creazione. In sostanza si tratta di imprese, assoggettate all’imposta sulle società (Is) o che ne sono esenti in virtù di speciali disposizioni del codice generale delle imposte (ad esempio, le imprese localizzate nelle zone franche urbane o nelle zone di ricerca e sviluppo dei poli di competitività), quindi costituite quindi in forma societaria, indipendenti o filiali di editori, che sviluppano videogiochi. È  richiesto, a pena di inammissibilità, il rispetto della norme in materia di legislazione sociale. In caso di coproduzione del videogioco, ogni impresa è considerata agire in maniera indipendente, pertanto, può beneficiare del regime agevolativo in riferimento ai rispettivi costi ammissibili.
     
Ambito oggettivo
Sono interessati dall’agevolazione i videogiochi per pc o console, i giochi su supporto mobile oppure on-line, il software educativo o ludico-educativo, nonché, a talune condizioni, i cd rom culturali. Sono esclusi dal beneficio i giochi che prevedono sequenze di tipo pornografico o molto violente. Sono tali i videogiochi classificati “18+” in base al sistema di classificazione europeo Pegi (pan-european game information).
Rientrano nell’agevolazione invece i videogiochi autorizzati dal Centro nazionale della cinematografia (Cnc).  
 
Le condizioni di ammissibilità
Il credito d’imposta è concesso a condizione che il videogioco soddisfi cumulativamente i seguenti quattro requisiti:
  • destinazione a una effettiva commercializzazione al pubblico, a titolo gratuito o oneroso;
  • costo di sviluppo pari o superiore a 150mila euro, detto costo non necessariamente coincide con le spese ammissibili in quanto comprende l’insieme delle spese sostenute per la creazione della prima versione del gioco pronta per essere duplicata in vista della sua commercializzazione o per essere messa a disposizione del pubblico on-line;
  • creazione da parte di autori e collaboratori di nazionalità francese o appartenenti ad altro Stato membro dell’Unione europea ovvero a uno Stato aderente all’accordo sullo Spazio economico europeo che ha firmato con la Francia una convenzione di assistenza amministrativa per la lotta alla frode o all’evasione fiscale; i cittadini stranieri residenti in Francia sono considerati di nazionalità francese ai fini dell’applicazione del credito d’imposta;
  • qualità e originalità del concetto nonché contributo all’espressione della diversità culturale e della creatività europea in materia di videogiochi; la rispondenza a questo criterio viene valutata tramite l’esame della qualità, originalità del contenuto, soggetto, giocabilità, navigazione, interattività e componenti visive e sonore.
La sussistenza degli ultimi due requisiti è accertata, rispettivamente, con una tabella di punti e una griglia di criteri fissati con decreto interministeriale.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 * con contratto di diritto francese.
**se almeno i 2/3 sono di nazionalità francese ovvero di altro Stato membro UE o di uno Stato aderente all’accordo sullo Spazio Economico Europeo che ha firmato con la Francia una convenzione di assistenza amministrativa per la lotta alla frode o all’evasione fiscale.
*3 punti se il videogioco ha totalizzato da 12 a 15 punti ovvero 4 punti se ha totalizzato 16 punti in riferimento alla tabella “autori e collaboratori
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