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Dal mondo

Francia: la finanziaria rettificativa
tra spesa pubblica e sgravi fiscali

Il progetto di legge 2014 ha iniziato l’iter di analisi da parte dell’assemblea e conferma le previsioni di crescita

assemblea nazionale
Il progetto di legge finanziaria rettificativa per il 2014, attualmente in prima lettura al  Parlamento, conferma le stime di crescita dell’economia nazionale previste per il 2014 all’1% e fissa l’obiettivo di riduzione del debito pubblico al 3,8% del Pil, in diminuzione di 0,5 punti percentuali rispetto al 2013, per raggiungere il 3% nel 2015.
A tal fine è prevista una manovra correttiva di bilancio di 4 miliardi di euro che insieme alla risorse derivanti dal progetto di legge di finanziamento rettificativo della previdenza sociale, anch’esso all’esame del Parlamento, sono destinati a una prima attuazione del “patto di responsabilità e solidarietà”, presentato all’inizio dell’anno dal Governo transalpino: tre anni a disposizione, scadenza 2017, per ridurre la spesa pubblica di 50 miliardi di euro e introdurre sgravi fiscali e contributivi a favore delle imprese in modo da renderle più competitive ed aumentare le assunzioni, oltre ad un abbassamento delle tasse e dei contributi a carico dei lavoratori, come segnale di “solidarietà e giustizia sociale”.
 
Misure per le imprese
 
Riduzione del contributo sociale di solidarietà
Le imprese organizzate in forma societaria con volume d’affari inferiore a 760.000 euro sono tenute a versare la Contribution sociale de solidarité des sociétés (C3S), destinata al finanziamento della previdenza sociale dei non salariati (artigiani e professionisti). La C3S è pari allo 0,16% del volume d’affari al netto di eventuali deduzioni stabilite dalla legge.
Il Governo prevede una soppressione totale della C3S a decorrere dal 2017; in via transitoria, per il 2015, ne è prevista l’applicazione limitatamente alle imprese con volume d’affari superiore a 3.250.000 euro con la conseguenza che, a decorrere dal 2015, due imprese su tre non saranno assoggettate alla C3S e il risparmio di imposta complessivo ammonterà a 1 miliardo di euro.
 
Proroga del contributo straordinario sulle società
Le imprese assoggettate all’imposta sulle società (IS) che realizzano un volume d’affari annuo superiore a 250 milioni di euro devono versare un contributo straordinario in misura pari al 10,7% dell’IS dovuta. La misura è transitoria in quanto si applica, per quattro anni, agli esercizi chiusi a decorrere dal 31 dicembre 2011. Il Governo propone la proroga della “soprattassa” di un anno, con applicazione fino agli esercizi chiusi a decorrere dal 30 dicembre 2015, in modo da garantire che la generalità delle imprese che chiude gli esercizi di 12 mesi versi il contributo per quattro annualità, indipendentemente dalla data di chiusura dell’esercizio. 
 
Riduzione dei contributi sulle retribuzioni a carico delle imprese
Nell’intento di ridurre il costo del lavoro, a decorrere dal 1° gennaio 2015, le imprese beneficeranno:
  • di un esonero digressivo dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti sulle retribuzioni che non superano 1,6 volte il “salario minimo interprofessionale di crescita” annuo lordo (SMIC, per il 2014 fissato a 17.345 euro),
  • della riduzione al 3,45% (contro l’attuale 5,25%) dell’aliquota contributiva relativa agli assegni familiari per i medesimi salari. Dal 2016, l’aliquota ridotta sarà applicata a tutti i salari fino a 3,5 volte lo SMIC annuale.
La riduzione del costo del lavoro varia in funzione della dimensione dell’impresa e può raggiungere una percentuale massima di abbattimento complessivo del 28,35% per un’impresa di taglia media e del 27,95% per un’impresa di piccole dimensioni. Il costo della misura per il 2015 è stimato in 4,5 miliardi di euro.



Riduzione dei contributi a carico delle professioni indipendenti
A decorrere dal 1° gennaio 2015, è previsto un esonero parziale dal versamento dei contributi sugli assegni familiari (aliquota attuale 5,25%) dovuti da artigiani, commercianti, imprese agricole e professionisti con reddito annuo inferiore a 3,8 lo SMIC netto annuo. In particolare, per i contribuenti con reddito inferiore a 3 volte lo SMIC netto annuale (poco più di 40.000 euro) la percentuale di abbattimento sarà pari al 3,1% della base imponibile contributiva, mentre per coloro che hanno un reddito compreso tra 3 e 3,8 volte lo SMIC (poco più di 52.000 euro) la percentuale di abbattimento sarà decrescente fino ad annullarsi al superamento della soglia massima.
Il costo della misura per il 2015 è stimato in 1 miliardo di euro.


Misure per le persone fisiche
 
Riduzione di imposta sui redditi meno elevati
Dopo due anni di “congelamento” degli scaglioni di reddito previsti per il calcolo dell’imposta sul reddito (relativa al 2011 e 2012), il 2013 è stato aggiornato in considerazione dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo. Ciò ha comportato l’assoggettamento a tassazione del reddito prodotto da un numero considerevole di foyers fiscaux.
Al fine di evitare che per il periodo di imposta 2013 sia dovuta l’IR su un reddito modesto e stabile, in precedenza non imponibile, è prevista una riduzione di imposta in favore dei contribuenti il cui reddito fiscale di referenza (RFR, costituito dal reddito complessivo imponibile del foyer fiscal, quindi anche dai redditi di capitale, al lordo di eventuali plusvalenze del periodo d’imposta precedente a quello di riferimento, aumentato di eventuali oneri deducibili, redditi esenti e/o assoggettati ad imposta a titolo definitivo) non supera 1,1 volte lo SMIC annuo netto stabilito per il 2013.
In sostanza, la riduzione di imposta è fissata forfettariamente in 350 euro per i contribuenti celibi il cui RFR è inferiore a 14.145 euro e raddoppia a 700 euro per le coppie il cui RFR non deve superare 28.290 euro. La soglia del RFR è maggiorata in funzione dei carichi di famiglia (numero di parti del quoziente familiare a cui ha diritto il foyer fiscal).
Per i contribuenti aventi diritto, la riduzione di imposta è imputata automaticamente sull’IR calcolata in relazione ai redditi dichiarati per il 2013 e figurerà nell’avviso di liquidazione delle imposte che riceveranno a settembre di quest’anno.
La misura consentirà di ridurre le imposte di circa 3,7 milioni di foyers fiscaux ed ha un costo di stimato di 1,16 miliardi di euro. Con la legge finanziaria 2015 sarà introdotta a regime.  
 
Riduzione dei contributi sulle retribuzioni a carico dei lavoratori dipendenti
Per migliorare il potere di acquisto dei lavoratori dipendenti che hanno una retribuzione modesta, a decorrere dal 1° gennaio 2015, è prevista una riduzione di circa 500 euro annui dei contributi dovuti dal dipendente per la malattia e la maternità (aliquota 0,75%) e per la vecchiaia (aliquota 6,75%). Sono interessati i lavoratori del settore privato che percepiscono uno stipendio compreso tra 1 e 1,3 volte lo SMIC lordo annuale. Per i dipendenti pubblici le condizioni e la misura dell’esonero contributivo saranno fissate con un decreto.
La manovra per il 2015 ha un costo stimato di 2,5 miliardi di euro. 


 
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