Proroga dell’ammortamento accelerato per i robot industriali
La legge finanziaria per il 2014 ha introdotto a favore delle PMI la possibilità di ammortizzare in un periodo di 24 mesi le immobilizzazioni relative agli investimenti effettuati nel campo della robotica per la produzione industriale, così come definita dalla norma En Iso 8373. Per favorire il rilancio economico attraverso il miglioramento del processo produttivo e l’utilizzo di tecnologie del futuro l’applicazione della misura, inizialmente prevista fino al 31 dicembre 2015, sarebbe prorogata fino al 31 dicembre 2016.
Al fine di assicurare la compatibilità con il diritto europeo in materia di aiuti di Stato, la misura continuerà a essere applicata nei limiti degli aiuti “de minimis” (cioè 200mila euro complessivi nell’arco di tre esercizi finanziari)
Il costo della proroga è stimato in 147 milioni di euro.
Modifiche all’esenzione da talune imposte locali per la realizzazione di impianti agricoli di metanizzazione
Nell’ambito della “legge sulla transizione energetica per la crescita verde” è stata prevista anche l’incentivazione alla produzione di energie rinnovabili mediante i bio-rifiuti.
Relativamente alla realizzazione di impianti per la metanizzazione degli scarti agricoli (come il letame e i liquami) per la produzione di biogas, la precedente legge finanziaria ha previsto, a decorrere dal periodo di imposta 2015, l’esenzione dall’imposta fondiaria sulle proprietà edificate (Tfpb) e dalla contribuzione fondiaria a carico delle imprese (Cfe)[1] dovute in relazione agli impianti e agli immobili destinati alla metanizzazione. Entrambe le esenzioni si applicano per i primi sette anni successivi al completamento degli impianti di metanizzazione. L’attuale disegno di legge finanziaria intende applicare retroattivamente tali esenzioni a favore dei “pionieri” della metanizzazione agricola, cioè a coloro che hanno completato gli impianti prima del 1° gennaio 2015 ed hanno iniziato l’attività di produzione di biogas anteriormente a tale data. I soggetti interessati potranno beneficiare delle esenzioni settennali a decorrere dal periodo di imposta 2016 e per l’arco temporale restante, mentre, a seguito di domanda di rimborso, potranno ottenere la restituzione delle imposte locali versate nel 2015.
La misura costerà allo Stato 4 milioni di euro nel 2016; agli enti locali costerà invece 3,8 milioni di euro nel 2016, 3,7 milioni di euro nel 2017 e 3,5 milioni di euro nel 2018.
Potenziamento del credito di imposta per le opere cinematografiche
Al fine di aumentare l’attrattività del territorio francese per l’industria di produzione cinematografica, il Governo propone l’estensione dell’ambito di applicazione del “credito di imposta sul cinema” anche alle opere in lingua straniera rappresentate da film a forte impatto culturale che utilizzano la lingua straniera per ragioni artistiche legate alla sceneggiatura e da produzioni cinematografiche ambiziose d’animazione o a forte impatto visivo orientate al mercato internazionale. Inoltre, ai costi sostenuti per le opere cinematografiche girate in lingua francese così come per i film d’animazione e le fiction “a forte impatto visivo”, il credito di imposta verrà applicato nella misura del 30% della misura contro il 20% attuale (eccetto le opere dal budget inferiore a 4 milioni di euro che beneficiavano già del 30%).
Infine, il tetto massimo del credito d’imposta fruibile per la medesima opera cinematografica passerà dagli attuali 4 milioni di euro a 30 milioni di euro.
L’entrata in vigore delle nuove disposizioni sarà stabilita con un decreto attuativo da emanare entro sei mesi dalla decisione della Commissione europea di approvazione delle modifiche apportate alla misura originariamente autorizzata.
Il costo della misura è stimato in 50 milioni di euro a decorrere dal 2017.
Misure di semplificazione e modernizzazione del sistema fiscale
Nell’ambito di una riforma di più ampio respiro, annunciata insieme alla presentazione del progetto di legge finanziaria e che vedrà l’introduzione, dal 1° gennaio 2018, della tassazione mediante il prelievo alla fonte, il Governo, in una logica di semplificazione degli adempimenti dei contribuenti e di modernizzazione del sistema fiscale, intende rendere obbligatorio l’invio telematico della dichiarazione dei redditi dei contribuenti che dispongono di una connessione internet presso la propria residenza principale. Per chi non dispone di una connessione internet sarà sufficiente barrare una casella sulla propria dichiarazione cartacea ed evitare una sanzione di 15 euro. La generalizzazione dell’obbligo della teledichiarazione sarà attuata in maniera graduale, tra il 2016 e il 2019, e riguarderà i contribuenti il cui reddito fiscale di riferimento (Rfr)* è superiore ad una certa soglia che verrà progressivamente abbassata: dal 2016 scatterà per i contribuenti il cui Rfr è superiore a 40mila euro (si stimano circa 2 milioni di teledichiarazioni in più rispetto al 2015), nel 2017 per i contribuenti con Rfr superiore a 28mila euro (altri 2 milioni in più di teledichiarazioni), nel 2018 per quelli con Rfr oltre i 15mila euro (ulteriori 5 milioni di teledichiarazioni) e solo nel 2019 l’obbligo di invio telematico della dichiarazione scatterà per tutti i contribuenti.
Calendario di attuazione della teledichiarazione | |||||
Anno di attuazione | Anno di riferimento del Rfr* | Ammontare del Rfr | Maggior numero di teledichiarazioni |
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2016 | 2014 | 40.000€ | 2 milioni | ||
2017 | 2015 | 28.000€ | 4 milioni | ||
2018 | 2016 | 15.000€ | 9 milioni | ||
2019 | Tutti i foyers fiscaux |
Un ulteriore passo verso la semplificazione e la modernizzazione del sistema fiscale è rappresentato dal graduale abbassamento, a partire dal 2016, dell’importo al di sotto del quale è obbligatorio effettuare il pagamento dematerializzato (on-line o tramite addebito bancario) imposte iscritte a ruolo. La soglia, attualmente fissata a 30.000 euro, passerà a 300 euro nel 2019. In caso di opzione per il pagamento dematerializzato, il prelievo avverrà nei 10 giorni successivi al termine previsto per la scadenza del pagamento. Per i contribuenti che continueranno effettuare i pagamenti con assegno o con denaro contante, il pagamento sarà maggiorato dello 0,2% con un versamento minimo che passerà dagli attuali 60 euro a 15 euro.
Calendario di attuazione della dematerializzazione obbligatoria dei pagamenti delle imposte da ruolo | |
Anno di applicazione della nuova soglia | Soglia al di sotto della quale è obbligatorio il pagamento dematerializzato |
2016 | 10.000€ |
2017 | 2.000€ |
2018 | 1.000€ |
2019 | 300€ |
Misure di contrasto all’evasione e all’ottimizzazione fiscale
Semplificazione degli oneri documentali in materia di prezzi di trasferimento
Nell’ambito del regime degli oneri documentali in materia di prezzi di trasferimento praticati dalle imprese multinazionali nelle transazioni con le imprese appartenenti al medesimo gruppo, parallelamente all’obbligo di produrre la documentazione richiesta nel corso dell’attività di controllo, la legge finanziaria per il 2014 ha introdotto un obbligo dichiarativo consistente nella presentazione, entro i sei mesi successivi al termine fissato per la presentazione della dichiarazione dei redditi, di una dichiarazione contenente le informazioni relative al gruppo multinazionale e alla politica di fissazione dei prezzi di trasferimento. In un ottica di semplificazione e di maggiore trasparenza, il Governo intende introdurre l’obbligo di trasmissione in via telematica di detta dichiarazione che per le società facenti parte del medesimo gruppo verrebbe adempiuto dalla società madre. La dichiarazione dovrà contenere anche l’indicazione degli Stati e dei territori in cui sono stabilite le imprese del gruppo, titolari di immobilizzazioni immateriali, o quelle con le quali sono effettuate delle transazioni infragruppo.
La stima dell’impatto delle misure sul bilancio non è direttamente quantificabile.
Introduzione dell’obbligo di utilizzo di software o sistemi sicurizzati per l’incasso dei pagamenti in contanti
Una della principali frodi in campo Iva è costituita dall’occultamento dei ricavi derivanti dall’incasso di denaro contante in quanto vengono utilizzati sistemi di cassa elettronici “non sicuri” che permettono la manipolazione della contabilità e il ripristino degli scontrini in modo che l’alterazione non venga rilevata. Per questo motivo viene proposto di introdurre l’obbligo di utilizzare un software o un sistema sicurizzato che soddisfi, cioè, le condizioni di inalterabilità, sicurezza, conservazione e archiviazione attestate da un certificato di omologazione rilasciato da terzi abilitati o dal software editor. La mancanza dell’attestazione comporterà un’ammenda di 5mila euro e l’obbligo di adeguamento delle tecnologie e dei registratori di cassa entro 60 giorni.
La stima dell’impatto delle misure sul bilancio non è direttamente quantificabile.
Modifiche al regime Iva delle vendite a distanza
Il regime attuale prevede che le vendite a distanza effettuate da un operatore Ue e relative a beni destinati a “privati consumatori” residenti in Francia sono imponibili all’Iva francese solo se il volume complessivo delle vendite è superiore a 100mila euro (nell'anno solare precedente o nell’anno in corso e sempre che il cedente non abbia optato per il regime ordinario).
Il Governo propone di abbassare la soglia rilevante a 35mila euro, da una parte, per allinearla a quella prevista nella maggior parte degli Stati membri affinché la tassazione del consumo finale sia più rispondente ai principi sottesi all’applicazione dell’imposta, dall’altra, per evitare arbitraggi di convenienza e per ridurre le probabili distorsioni della concorrenza che potrebbero insorgere tra operatori stabiliti in Francia e operatori stabiliti nell’Ue a causa delle differenti aliquote Iva applicate negli Stati membri.
La misura porterà un maggior gettito stimato in 5 milioni di euro.
Modifiche al regime di tassazione delle plusvalenze da cessione di diritti d’uso delle frequenze televisive
La cessione a titolo oneroso dei diritti d’uso delle frequenze televisive, detenuti da più di due anni da parte di società titolari di un’autorizzazione rilasciata (gratuitamente e nel rispetto delle condizioni in materia di investimento o delle quote di diffusione stabilite) dal Consiglio superiore dell’audiovisivo (Csa), dà luogo a una plusvalenza esente al pari della cessione di taluni titoli partecipativi. Per evitare che la richiesta di autorizzazione al Csa sia finalizzata esclusivamente alla rivendita dei diritti d’uso delle frequenze sfruttando il regime di esenzione, si propone di tassare in misura proporzionale (applicando l’aliquota del 19%) la plusvalenza derivante dalla prima cessione intervenuta successivamente al rilascio dell’autorizzazione da parte del Csa. La misura si applicherà alle cessioni effettuate a decorrere dal 30 settembre 2015.
Il maggior gettito derivante dalla misura non è stato ancora quantificato.
2 – fine.
La prima puntata è stata pubblicata il 9 ottobre
[1] A seguito della soppressione dall' 1 gennaio 2010 della taxe professionnelle è stata introdotta la contribuzione economica territoriale (Cet), dovuta annualmente da ogni persona fisica o giuridica che esercita in Francia un’attività commerciale, industriale o una professione non espressamente esonerata in maniera permanente o temporanea. La Cet è formata dalla contribuzione fondiaria a carico delle imprese (Cfe) e dalla contribuzione sul valore aggiunto delle imprese (Cvae).