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Francia: ok Ue a esenzioni fiscali
su servizi marittimi di noleggio

La Commissione ha concluso l’indagine iniziata nel 2013 per verificare la compatibilità con la normativa europea

porto di marsiglia
Tutti gli armatori che beneficiano del regime della tonnage tax utilizzeranno almeno il 25% del tonnellaggio sotto bandiera di uno degli Stati dello Spazio economico europeo (SEE).  Una garanzia che reca il suggello del governo francese. In queste condizioni la Commissione europea ha deciso di chiudere l’indagine, aperta nel 2013, per la paventata incompatibilità della normativa transalpina sugli aiuti di Stato comunitari nel settore marittimo connessi al regime agevolato della tonnage tax.
 
La tonnage tax in Francia
Nel maggio 2003, la Commissione ha approvato il regime di imposta sul tonnellaggio francese. Per le imprese di navigazione che optano per questa tipologia di imposizione alternativa, la base imponibile per l'imposta sul reddito viene calcolata facendo riferimento al tonnellaggio della flotta, piuttosto che ai profitti reali della società.
Il sistema non consente alle navi noleggiate a tempo non battenti bandiera Ue di essere ammesse al regime fiscale agevolato. Lo schema di tonnage tax, approvato dalla Commissione europea, è in linea con le vigenti norme comunitarie adottate nel 1997 e relative agli orientamenti UE sugli aiuti di Stato ai trasporti marittimi. L’obiettivo è rafforzare la competitività delle società di navigazione che affrontano la concorrenza da parte delle imprese non UE e  tutelare i posti di lavoro del settore marittimo.
 
La questione al centro della controversia
Nel 2004, però, dopo la pubblicazione delle linee guida aggiornate della Commissione europea sulla disciplina degli aiuti di Stato nei trasporti marittimi, la Francia ha deciso di rimuovere le regole relative ai contrassegni per le navi noleggiate a tempo senza informarne la Commissione. La Commissione, essendo venuta a conoscenza di questo cambiamento grazie al monitoraggio periodico sull'attuazione dei regimi di aiuti di Stato, ha deciso di aprire una indagine formale sulla questione il 6 novembre 2013.
 
L’indagine della Commissione europea
L’intento della Commissione europea era di verificare se le modifiche alle norme fiscali introdotte dalla Francia per le imprese marittime risultassero in linea con le norme comunitarie sugli aiuti di Stato. La Commissione, in particolare, ha deciso di indagare in merito alla decisione di includere nel regime fiscale agevolato le navi che battono bandiere non Ue e che vengono impiegate nell'ambito di contratti di noleggio a tempo.
 
La risposta della Francia
In risposta ai rilievi della Commissione europea, la Francia si è impegnata a fornire tutte le spiegazioni del caso per dissipare i dubbi sulla presunta incompatibilità della normativa francese che, per alcune caratteristiche, poteva risultare in contrasto con gli obiettivi della politica dei trasporti marittimi dell'Ue.
 
Il contributo all’attività economica
Nella Comunicazione Orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi (C43-2004) la Commissione europea evidenzia che le misure finalizzate a salvaguardare la competitività della flotta europea incidono anche sugli investimenti a terra dei settori connessi a quello marittimo e sul contributo dei trasporti marittimi all'economia dell'Unione europea nel suo complesso e al mercato del lavoro in generale. E questo perché il trasporto marittimo è una maglia della catena dei trasporti in generale e dell'industria marittima in particolare. Tale legame rappresenta un forte argomento a favore di misure positive mirate a mantenere una flotta che dipenda da armatori comunitari.
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