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Dal mondo

Francia: sulla manovra finanziaria
tocca ora al Parlamento

Il piano di riassetto del bilancio, elaborato dal governo in agosto, è ora al vaglio definitivo del Parlamento

il parlamento
Il programma della manovra finanziaria presentato alla fine di agosto dal Governo francese per ridurre il deficit pubblico è attualmente al vaglio del Parlamento. Complessivamente il piano di riassetto del bilancio transalpino dovrebbe fruttare alle casse statali 12 miliardi di euro entro il 2012.
 
Le cifre della manovra 
La politica di riforme strutturali e di monitoraggio della spesa pubblica condotta negli anni precedenti mirava, entro il 2013, a un risparmio di 100 miliardi di euro (di cui 5 miliardi derivanti da uno sfoltimento significativo delle “nicchie fiscali” e 45 miliardi dalla riduzione dei costi pubblici) e a una diminuzione del rapporto deficit-Pil dall’8,2% al 3%. Attesa la revisione al ribasso delle stime di crescita del Pil per il 2011 e il 2012, portate per i due anni all’1,75% rispetto al 2% e al 2,25% previste in precedenza, sono state annunciate “sforbiciate” in vari settori dell’economia con l’obiettivo di risparmiare 1 miliardo di euro nell’anno in corso e 11 miliardi nel 2012 e attestare il disavanzo pubblico nel 2011 al 5,7% e nel 2012 al 4,5%. 
 
Le misure annunciate
La manovra correttiva di 1 miliardo di euro per il 2011 e quella di 11 miliardi di euro che verrà anticipata in parte con la legge finanziaria per il 2012, ruotano intorno ad un numero ristretto di priorità strategiche: 
- operare dei prelievi specifici destinati al risanamento del bilancio statale in un'ottica di “giustizia” del sistema fiscale (a carico sia dei grandi gruppi societari e delle PMI, sia delle persone con redditi elevati);
- proseguire nell'opera di riduzione delle agevolazioni e in quella di armonizzazione dei prelievi obbligatori;
- modificare i comportamenti in materia di salute e ambiente mediante la tassazione dei prodotti che rappresentano un pericolo per la salute pubblica al fine di diminuirne il consumo.
Nel dettaglio si tratta delle seguenti misure
 
Le novità fiscali della manovra
Come si può evincere dalla tabella, le misure su cui il Governo francese punta maggiormente per il risanamento del bilancio statale sono di carattere fiscale e riguardano l'imposizione diretta.
 
Le misure a carico delle imprese
Per le imprese organizzate in forma societaria cambieranno innanzi tutto le regole in materia di riporto delle perdite. Attualmente le perdite sono computate in diminuzione del reddito dei periodi d’imposta successivi senza limiti temporali e quantitativi (report en avant) oppure, su opzione e a determinate condizioni, in diminuzione del reddito dei tre periodi di imposta precedenti (report en arrière) dando luogo a un credito imputabile all’imposta dei cinque anni successivi, rimborsabile alla fine del quinquennio. A decorrere già dal periodo d'imposta 2011, invece, il riporto all'indietro delle perdite sarà possibile soltanto in diminuzione del reddito del periodo d'imposta precedente con imputazione dell'eventuale eccedenza ai periodi d'imposta successivi. Inoltre, per le società con reddito imponibile superiore a 1 milione di euro, il riporto in avanti delle perdite sarà possibile esclusivamente entro il limite del 60% del reddito con imputazione dell'eventuale eccedenza al reddito degli anni successivi. In sostanza, le società sono tenute a versare in ogni caso l'imposta sul 40% del reddito, indipendentemente dall'ammontare delle perdite degli anni precedenti. 
In materia di plusvalenze da cessione di partecipazioni, le società attualmente beneficiano dell'esenzione dall’imposta sulle società a condizione che i titoli rappresentino almeno il 5% del capitale e siano detenuti almeno da due anni e che il risultato di esercizio sia integrato mediante una variazione aumento, pari al 5% dell’importo della plusvalenza, a titolo di costi indeducibili; a decorrere dal periodo d'imposta 2011 detta variazione in aumento viene aumentata di cinque punti percentuali (dal 5% al 10%).
A decorrere invece dall'esercizio 2012, le imprese localizzate nei Domini d'Oltremare (DOM) dovranno rinunciare alla tassazione in misura ridotta del proprio reddito imponibile (l'abbattimento attualmente è pari al 30%) e la tassa sui veicoli societari (TVS) - dovuta da tutte le imprese che, indipendentemente dallo Stato di immatricolazione, possiedono utilizzano o affittano nel territorio francese veicoli non strumentali - sarà aumentata in funzione delle emissioni di CO2 del parco macchine aziendale. 
  
Le misure a carico delle persone fisiche
A decorrere dal periodo d'imposta 2011 viene introdotto un contributo straordinario sui redditi elevati che rimarrà in vigore fino a quando il rapporto deficit Pil non sarà ricondotto sotto il 3%. Si tratta di un prelievo supplementare in misura pari al 3% sulla frazione del reddito fiscale di referenza (RFR, costituito dal reddito complessivo imponibile al lordo di eventuali crediti e riduzioni d'imposta e da eventuali plusvalenze del periodo d’imposta precedente a quello di riferimento) che eccede la soglia di 500.000 euro stabilita pro capite per ciascun  membro del foyer fiscal. 
Viene rivisto anche il meccanismo di tassazione delle plusvalenze realizzate in occasione della cessione a titolo oneroso di beni immobili, edificati e non edificati, ad esclusione di quelli adibiti ad abitazione principale. In linea di principio, la base imponibile della plusvalenza è data dalla differenza tra il prezzo di cessione e di acquisto (o il valore venale in caso di acquisto a titolo gratuito) aumentato di taluni costi. L’importo di detta differenza è abbattuto forfetariamente del 10% per ogni anno di detenzione dell'immobile successivo al quinto. La cessione realizzata oltre il quindicesimo anno di detenzione beneficia di una esenzione totale dall'imposta sui redditi. Per le plusvalenze realizzate a seguito di promesse o compromessi di vendita firmati successivamente al 25 agosto 2011 è prevista l'abrogazione dell'abbattimento forfetario.
 
I tagli alla spesa sociale
A decorrere dal 2012 i tagli riguarderanno anche la spesa sociale mediante la soppressione di alcune agevolazioni di tipo contributivo. Tra le altre misure, è previsto un aumento di due punti percentuali del c.d. forfait social a favore di taluni redditi (ad esempio, i premi di produttività, i gettoni di presenza, le somme versate agli sportivi professionisti per il diritto all’immagine) la cui base imponibile non rileva ai fini contributivi se non in maniera figurativa mediante un prelievo minimo, attualmente fissato forfetariamente nella misura del 6%. Per i datori di lavoro che corrispondono ai propri dipendenti un salario il cui importo va da 1 volta a 1,6 volte lo SMIC (salaire minimum interprofessionnel de croissance, per il 2011 pari a 95.751 euro annui) è attualmente previsto un versamento agevolato dei contributi (c.d. agevolazione Fillon) i quali vengono calcolati in maniera digressiva su una base imponibile determinata senza tenere conto delle somme corrisposte per le ore di lavoro straordinario. Pur continuando a beneficiare dell’esonero contributivo introdotto nell’ottobre 2007 dalla c.d. legge TEPA a favore del lavoro, dell'impiego e del potere di acquisto le somme versate per le ore di straordinario concorreranno invece alla determinazione della base imponibile per il calcolo del versamento contributivo agevolato. Inoltre, alla prestazione sociale corrisposta a uno dei genitori che si è ritirato in tutto o in parte dalla vita lavorativa per accudire i propri figli (denominata “complement du libre choix d’activité”) attualmente non imponibile ai fini dell’imposta sui redditi e non assoggettata alla Contribution sociale généralisée (CSG), sarà applicata la CGS con la medesima aliquota (6,2%) prevista per redditi sostitutivi (quali, ad esempio, le indennità giornaliere o le indennità di disoccupazione). 
 
Obiettivi per il futuro
Oltre alle decisioni riguardanti il biennio 2011-2012, il Governo si è già impegnato a adottare nel triennio 2012-2014 misure aggiuntive per un importo non inferiore a 3 miliardi di euro in vista del traguardo prefissato di ricondurre il deficit pubblico al 3% nel 2013 e al 2% nel 2014. In particolare, per il 2013 è previsto un ulteriore coup de rabot (letteralmente “colpo di pialla”) del 10% sulle “nicchie”, cioè sulle numerose agevolazioni fiscali e contributive che ogni anno costano all’erario francese 75 miliardi di euro. E' in atto, infine, una modifica costituzionale che prevede - mediante la creazione della categoria delle leggi-quadro per l'equilibrio delle finanze pubbliche - l'adozione della c.d. regola d’oro, vale a dire la fissazione annuale di un minimo di entrate e un massimo di spese pubbliche per ottenere entro tre anni il ritorno all'equilibrio di bilancio.
 
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