L'ultimo dei seminari (il primo di esordio si tenne a Perugia il 29 settembre 2010) a Catanzaro sul tema "Analisi dei finanziamenti comunitari 2007/2013 e contrasto alle irregolarità e alle frodi (Programma Hercule II 2007-2013)", co-finanziato dall'OLAF, l'Ufficio europeo di lotta alle frodi, in collaborazione con l'Ordine nazionale dei dottori commercialisti ha evidenziato l'impegno dell'Italia nel contrasto alle frodi nei fondi strutturali europei. Il programma Hercule, dunque, continua ad evidenziare la crescita delle strategie di deterrenza del fenomeno fraudolento fin da quando, il 6 aprile 2004, fu adottata la Decisione del Parlamento europeo e del Consiglio. Il provvedimento comunitario istituì il Programma comunitario Hercule, diretto a promuovere azioni in materia di tutela degli interessi finanziari della Comunità. L'Italia ha aderito impiegando le migliori risorse istituzionali, Agenzia delle entrate e Guardia di finanza, in task force.
La comunicazione sui fondi strutturali
L'attività di informazione sui fondi strutturali comunitari concerne il corretto impiego dei fondi dell'Unione europea e la lotta alle frodi, impone una forte opera di sensibilizzazione di tutti gli attori istituzionali, imprenditoriali, professionali, del mondo universitario e dell'opinione pubblica.
I vantaggi di una comunicazione efficace che illustri, in generale, le corrette dinamiche di accesso ai fondi, nonché i rischi derivanti dalle frodi e le misure investigative e giudiziarie previste a livello nazionale ed europeo, è il migliore incentivo per l'accrescimento della consapevolezza collettiva sulle opportunità offerte dal "sistema Europa", e rassicurare sulla capacità di risposta dell'Unione europea e degli Stati contro la criminalità. Una tale disponibilità culturale nella divulgazione delle conoscenze in materia di finanziamenti europei e di contrasto alle frodi è rilevabile nei rispettivi ambiti di competenza. Contestualizzando, basti sfogliare le pagine di questa rubrica del Nuovofiscooggi. L'attività divulgativa ha impegnato il nostro Paese anche su vari altri livelli programmatici.
Il ruolo dei seminari di studio e approfondimento
Nella serie di eventi co-finanziati dalla Commissione europea (Olaf) nell'ambito del programma "Hercule II 2007-2013" va sicuramente considerata l'importanza della serialità di seminari diretti a favorire il dialogo tra le diverse Amministrazioni interessate alla gestione delle risorse comunitarie, a stimolare l'azione di recupero dei fondi irregolari e aggiornare la situazione sui casi "aperti". A stretto ridosso del seminario di Catanzaro ulteriori incontri formativi sono previsti nelle prossime settimane: Cagliari (30 marzo), Palermo (8 aprile), Matera (in fase di organizzazione), Trento (in fase di organizzazione) e Roma (in fase di organizzazione). Rilievo assumono anche i Corsi di aggiornamento professionale e post-universitari.
I risultati
Al momento le evidenze confermano la bontà delle azioni intraprese. È, infatti, di oltre 145 milioni di euro l'ammontare delle frodi sui fondi strutturali accertate dalla Sezione frodi comunitarie della Guardia di finanza in Calabria nel 2010.
In applicazione della normativa in tema di protezione degli interessi finanziari dell'Ue, prevista dal Trattato di Maastricht istitutivo dell'Unione europea del 1992, la Sezione frodi comunitarie della Guardia di finanza, in task force con l'Agenzia delle Entrate, svolge un ruolo decisivo per il recupero delle entrate evase, in quanto articolazione specializzata del nucleo di polizia tributaria.
Il modello italiano
Il modello italiano di contrasto alle frodi attuato dalla Guardia di finanza in task force con le Entrate, quale unica forza di polizia in Europa con competenza generale in materia economica e finanziaria a tutela del bilancio nazionale e dell'Unione Europea, sembra essere un riferimento di rilievo in ambito comunitario.
Merita, sul punto di essere menzionata la collaborazione resa dall'Italia al progetto "The Italian experience in the fight against EU frauds in support of the prevention and the counteraction conducted by the competent Bulgarian authorities in order to protect the financial interests of the European Union" ("L'esperienza italiana nel contrasto alle frodi all'Unione europea a supporto dell'azione preventiva e repressiva svolta dalle competenti Autorità bulgare al fine di tutelare gli interessi finanziari dell'Unione Europea"), il progetto realizzato con il contributo della Commissione europea (Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode - OLAF) che, riconosciuta la particolare valenza dell'iniziativa, ha cofinanziato le spese con fondi comunitari nell'ambito del Programma "Hercule II 2007-2013".
L'impegno congiunto Entrate-Guardia di finanza
Ma torniamo all'impegno del nostro Paese. L'articolo 30 della legge 526 del 21 dicembre 1999 attribuisce alla Guardia di finanza, per la tutela degli interessi finanziari della Comunità, gli stessi poteri di indagine previsti per l'accertamento dell'imposta sul valore aggiunto e sul reddito. Il decreto legislativo n. 68 del 2001 ha rafforzato e ridefinito le competenze della Guardia di Finanza, indicata come forza di polizia nelle materie economiche e finanziarie.
Per comprendere meglio il contributo offerto dal corpo basti sapere che, nel comparto operativo della spesa pubblica, la Sezione frodi comunitarie svolge motu proprio :
a) verifiche nei confronti dei soggetti beneficiari di contributi ed agevolazioni che ricadono, per volume d'affari, nella sfera d'influenza del nucleo pt;
b) attività di controllo nei confronti di Enti pubblici territoriali situati nel capoluogo di Provincia (Regione, Provincia e Comune), delle sedi distaccate di Amministrazioni pubbliche centrali, nonché degli altri enti ed aziende pubbliche aventi sede nel capoluogo percettori di contributi.
La lotta alle frodi finanziarie in ambito Ue
Questa vasta, complessa e capillare attività ha consentito di raggiungere traguardi importanti nel delicatissimo settore di lotta alle frodi finanziarie in ambito Ue con la stessa intensità con cui debbono essere combattute quelle in ambito nazionale affinchè le sanzioni relative possano conservare il carattere di effettività, proporzionalità e dissuasività necessario al perseguimento dell'azione repressiva.
Il principio che sostiene l'operato delle istituzioni è quello di "assimilazione", in base al quale gli Stati membri devono adottare, per combattere le irregolarità e le frodi ai danni degli interessi finanziari della Comunità, le stesse misure previste per combattere quelle ai danni dei propri interessi finanziari. In correlazione con il principio di assimilazione vige quello di cooperazione fra la Commissione e gli Stati membri.
Una politica efficace di tutela degli interessi finanziari della Comunità impone il coinvolgimento di tutte le autorità interessate attraverso le proprie unità operative istituzionali. Il sistema globale di controllo, monitoraggio e sanzionatorio attuato dalla Comunità e dagli Stati membri è finalizzato a garantire il rispetto della regolarità e della sana gestione finanziaria e a combattere la frode e le altre attività illegali che ledono gli interessi finanziari della Comunità. In questo contesto assumono rilievo la verifica sistematica della regolarità delle procedure e l'attenta valutazione dell'utilizzo dei fondi.
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