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Dal mondo

GAFI: su riciclaggio e terrorismo
dalla Svizzera buoni risultati

Pubblicato il quarto rapporto di valutazione che dà atto alla Confederazione dei progressi compiuti

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Il dispositivo di legge e l’efficacia delle misure adottate nell’antiriciclaggio di denaro e per il finanziamento del terrorismo sono in linea con le raccomandazioni messe a punto dal GAFI e rivedute nel 2012. È, in estrema sintesi, l’indicazione di rilievo che emerge dal quarto Rapporto di valutazione sulla Svizzera a distanza di undici anni dall’ultimo, pubblicato nel 2005. In particolare in relazione al dispositivo di legge, la Confederazione elvetica è stata valutata come conforme o ampiamente conforme per 31 delle 40 raccomandazioni. Nell’esame dell’efficacia, invece, la Svizzera ha ottenuto buoni risultati in sette delle undici tematiche analizzate. Il dispositivo di legge non presenta, secondo il GAFI, lacune di rilievo.
 
I passi di rilievo propedeutici alla valutazione positiva
Il primo passo avanti compiuto dalla Svizzera è l’adozione nel 2013 della legge federale sull’attuazione delle raccomandazioni e delle disposizioni d’esecuzione del GAFI rivedute nel 2012. Il secondo è stato l’istituzione del gruppo di coordinamento interdipartimentale per la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. Questi due elementi hanno avuto un peso e un ruolo propedeutico al buon esito della valutazione da parte del GAFI.
 
I punti di forza: le prime tre aree tematiche
Sugli undici settori sottoposti a valutazione, la Svizzera ha ottenuto buoni risultati in sette delle aree oggetto di analisi. L’apprezzamento espresso dal GAFI riguarda alcune misure adottate a livello istituzionale. In particolare l’attuazione, definita adeguata, di sanzioni finanziarie in materia di finanziamento del terrorismo e di finanziamento delle armi di distruzione di massa; l’assistenza giudiziaria che ottiene un giudizio positivo per ciò che riguarda il sequestro e la restituzione dei valori patrimoniali a tutti quei Paesi che hanno subito danni per la corruzione; la vigilanza, definita adeguata, che è stata sviluppata dalla FINMA, l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari, in funzione dei rischi.
 
Le seconde quattro aree tematiche
Le altre quattro tematiche riguardano, invece, la comprensione dei rischi legati al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo; l’analisi delle informazioni finanziarie da parte del MROS, l’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro, e l’uso appropriato nelle inchieste penali; l’efficacia dell’azione da parte delle autorità penali, in materia di antiriciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo; il volume considerevole dei proventi e degli strumenti connessi con i reati confiscati da parte della Svizzera.
 
Le maggiori aree di criticità
Tra le maggiori aree di criticità, invece, il GAFI individua alcuni aspetti della vigilanza sugli intermediari finanziari e della collaborazione internazionale da parte dell’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro. Degna di nota è anche l’attuazione di alcune misure preventive da parte degli intermediari finanziari che, secondo il GAFI, necessita di un miglioramento. In questo contesto rileva il numero di comunicazioni di sospetti che il GAFI considera troppo basso alla luce dell’importanza della piazza finanziaria.

La metodologia di valutazione seguita dal GAFI
Predisposizione del quadro istituzionale nella lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo, vigenza e applicazione delle leggi, regolamentazioni o altre misure previste dalle 40 raccomandazioni del GAFI. Sono i principali esami relativi alla conformità tecnica mentre per la parte dell’efficacia del dispositivo di legge, il GAFI valuta se i sistemi adottati nella lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo funzionano e in che misura il Paese consegue un certo numero di risultati predefiniti (immediate outcomes) in undici aree tematiche. L’obiettivo è duplice: garantire l’oggettività, l’equità, la coerenza e la trasparenza del processo; assicurare la parità di trattamento di tutti i Paesi valutati.
 
La conclusione del processo
La valutazione da parte del GAFI prevede anche un processo di monitoraggio (follow-up) il cui obiettivo è garantire che i Paesi diano attuazione agli standard del GAFI. Al termine del terzo anno di monitoraggio i Paesi valutati sono tenuti a correggere, nell’ambito della conformità tecnica, la maggior parte delle lacune riscontrate. Dopo cinque anni i Paesi sono sottoposti alla valutazione del monitoraggio sulle principali lacune operative riscontrate. La Svizzera dovrà presentare il primo Rapporto di monitoraggio nel febbraio del 2018.
 
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