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Dal mondo

Germania: il doppio volto
del rigore imbarazza la Ue

La Cancelliera, arbitra in Europa d’un rigore contabile senza deroghe, all’interno promuove sollievi fiscali

tagli sì e no
Novità contabili made-in Germany finalmente in vista dell’arrivo, cioè dell’approvazione definitiva da parte della Camera alta, il Bundesrat, dove siedono i rappresentanti dei singoli Lander, gli Stati che compongono la Federazione tedesca. Si tratta d’un pacchetto di norme finanziarie e, naturalmente, fiscali. Ed è proprio in riferimento alle misure contenute nel documento che guardano al fisco che si nasconde la novità reale, inattesa e per molti imprevista. Si tratta d’una serie di modifiche che nel complesso dovrebbero condurre a 6 miliardi di euro di tagli, non riferiti alla spesa, piuttosto a tasse e imposte. Insomma, una lieve rivisitazione del peso fiscale in formato pro-contribuente, in particolare, individui, mentre le imprese restano escluse.

L’inflazione s’aggira tra i bilanci familiari dei berlinesi - Obiettivo, governare l’inflazione - La motivazione espressa dalla Cancelliera Angela Merkel, anche di fronte alle Camere, muove dal presupposto normativo che richiede un intervento governativo nel caso in cui, come l’attuale, il processo inflazionistico determini un rigonfiamento immotivato della busta paga che non coincide affatto con la realtà e che, come una sorta di effetto domino, spinge inconsapevolmente un gran numero di contribuenti, nel caso specifico diversi milioni, all’interno d’uno scaglione con aliquota maggiore. In questo modo si finisce per effettuare un prelievo maggiore su di un reddito che nominalmente cresce ma, di fatto, resta fermo o persino retrocede. Il risultato è una doppia perdita del potere d’acquisto reale. Dunque, l’intervento predisposto dai consiglieri economici della Cancelliera mira a ricondurre in parità questo gap, anzi, a cancellarlo. Come? Semplice, operando una revisione della free-tax area, ovvero, della quota reddituale di base sulla quale non scatta nessun prelievo.

Merkel, double face – Dunque, per effetto delle norme sponsorizzate personalmente dalla Merkel l’area con aliquota zero sarà estesa del 4,4per cento, determinando quindi un aumento pari a 350 euro nel livello di reddito da non sottoporre a tassazione. Il calendario per l’introduzione di questa modifica è di 2 anni. Il 1 gennaio del 2013, infatti, scatterà un primo innalzamento dell’asticella dell’area tax free corrispondente a 126 euro, mentre nel 2014 crescerà ancora di 130 euro. E così, a conti fatti, la quota di reddito da sottrarre al fisco sarà pari a 8.354 euro. Naturalmente, queste misure interesseranno i redditi medi, medio alti e bassi. Infatti, oltre i 250mila, nel caso dei single, e 500mila, per le coppie sposate, le aree free tax resteranno inalterate. Insomma, il pacchetto di misure fiscali, su cui la Merkel ha posto esplicitamente il suo viso, oltre alla firma standard, sembrano rivelare, per molti critici e alti dirigenti che siedono a Bruxelles, una sorta di doppio volto della Cancelliera, arbitra in Europa d’un rigore contabile che non ammette tagli fiscali, e al contrario promotrice di sollievi fiscali significativi in Germania. Insomma, pro e contro i tagli fiscali.

L’opposizione dei Lander – Comunque, gli oppositori più ostinati, e influenti, all’introduzione del nuovo pacchetto fiscale sono i rappresentanti dei singoli Stati che compongono la Federazione. Il perché è confuso, dubitativo. Alcuni Stati, infatti, rivendicano l’illegittimità costituzionale della misura che confliggerebbe col dettato della Carta costituzionale in materia di contabilità e imposte. Altri ancora, invece, temono, e lo dichiarano, che i minori incassi del fisco saranno naturalmente compensati costringendo i Lander stessi ad innalzare le aliquote delle tasse che riscuotono o a introdurne di nuove, oppure, ad estendere la base imponibile. Tutte condizioni inaccettabili per la maggioranza dei governatori, soprattutto in tempi di elezioni.


Vignetta ideata e realizzata da Alfonso Lucarelli
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