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Dal mondo

Germania, tagli fiscali in vistaper le piccole e medie imprese

80 miliardi di euro spesi in due stimoli tributari non sono stati sufficienti a riavviare l'economia in crisi

tagli fiscali

Due stimoli fiscali gemelli, per i settori di riferimento e per gli interventi adottati, dal valore complessivo di 80 miliardi di euro adottati nel corso dei 10 mesi passati non sono stati sufficienti ad allentare la stretta della crisi sull'economia tedesca. Il risultato è che, in prossimità delle elezioni che si terranno a settembre, il governo della Merkel ha deciso di lanciare un ulteriore piano di tagli fiscali, questa volta con l'obiettivo di iniettare nuova fiducia e sostegno concreto soprattutto sui bilanci delle piccole e medie imprese tedesche, stremate dall'andamento dei consumi che stentano a recuperare margini di normalità.

Pronto un tesoretto da 2 miliardi di euro, ma non subito
In concreto, l'abbraccio fiscale della Merkel sulle imprese tedesche, non soltanto sulle multinazionali, si potrebbe tradurre in circa 2 miliardi di euro di tagli fiscali, derivanti, in gran parte, da una maggiore flessibilità nel ricorso alle deduzioni di eventuali perdite e, nel contempo, delle spese per interessi. Deduzioni, quindi, a maglie larghe, ma soltanto per certi ambiti di riferimento. Peraltro, la questione che resta aperta riguarda i tempi degli aiuti. Infatti, si tratta di tagli fiscali che saranno modulati nel corso del prossimo biennio e che, di fatto, saranno distribuiti su di un calendario fiscale che resta quindi ancora soggetto ad eventuali intemperie e reflussi derivanti dalla crisi attuale.

Più tempo per pagare per i piccoli
Nel dettaglio, oltre agli sconti e ai tagli fiscali, le piccole e medie imprese, i cui profitti però non devono oltrepassare il limite dei 500 mila euro l'anno, potranno beneficiare d'un rinvio nei pagamenti dilazionando fino al 2012 l'appuntamento per versare al fisco federale di Berlino determinate imposte e tasse di rango nazionale, non regionale. In ogni caso, si tratta d'una novità che non ha riscontro nelle cronache del fisco federale tedesco. Se non riportando l'orologio indietro nel tempo fino agli anni del dopoguerra.

Un'economia sotto assedio
Del resto, la combinazione dello scivolare delle entrate fiscali, oramai contabilizzato nell'ordine delle decine di miliardi di euro, con l'impennarsi delle spese, soprattutto indirizzate a sostegno dei servizi sociali, ha determinato uno squilibrio significativo sui conti pubblici, tanto che, nell'anno in corso, Berlino potrebbe vedersi costretta a far fronte a un deficit pari al 3,9 per cento del Pil, ben oltre la soglia di richiamo prevista dall'Unione europea. A meno che i piani di aiuti, con cui fino a oggi s'è tentato di sostenere l'economia diano finalmente i risultati attesi. Al momento, infatti, gli effetti valutabili sono stati piuttosto modesti, anzi, deludenti.

 

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