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Dal mondo

Giappone, ai blocchi di partenza
la nuova linea “Abenomics”

Dal cognome del premier, Shinzo Abe, prende spunto la politica dell’esecutivo, fresco di successo elettorale

valuta nipponica
Con la vittoria elettorale dello scorso dicembre, il partito liberaldemocratico è ritornato al governo in Giappone.  Il nuovo esecutivo, guidato dal premier Shinzo Abe, si propone di rilanciare l’economia nipponica attraverso la cosiddetta “Abenomics”: spesa in opere pubbliche, investimenti e innovazione. In particolare una riforma del fisco, che presenta comunque alcuni punti di continuità con le scelte del precedente governo del premier Yoshihiko Noda (partito democratico).
 
L’imposta di consumo al 10% nel 2015
Per il governo Abe, così come il precedente esecutivo Noda, il contenimento del disavanzo pubblico (al 10%) e quindi del debito pubblico (al 236%) è uno dei principali obiettivi, in un contesto in cui è comunque previsto un aumento consistente della spesa pubblica per favorire la crescita dell’economia. Contenimento da conseguire anche con l’aumento dell’imposta di consumo. Nell’arco di meno di due anni, secondo le indicazioni del governo nipponico, questa imposta dovrebbe aumentare dal 5 all'8% nel mese di aprile 2014 e di altri due punti, per arrivare al 10%, nell’ottobre 2015.
 
Tasse sul reddito, al 45% l’aliquota massima
Per finanziare il bilancio pubblico, la “Abenomics” prevede l'introduzione di una nuova aliquota  del 45% su chi dichiara un reddito superiore a 40 milioni di yen.  A oggi la massima aliquota marginale (40%) è prevista per i redditi superiori a 18 milioni di yen all’anno. Crescono anche le imposte di successione, con una riduzione delle detrazioni, e l’aumento dell’aliquota fiscale superiore, dal 50 al 55%.
 
Incentivi fiscali per aziende, ricerca e sviluppo
Sono previsti incentivi fiscali per le aziende che fanno ulteriori investimenti in impianti di produzione in Giappone, con l’introduzione di un fondo di ammortamento speciale del 30% o di un credito d'imposta pari al 3% per il costo di acquisto degli impianti di produzione rilevanti. Credito di imposta del 7% per le piccole e medie imprese per la realizzazione di investimenti nel settore primario (agricoltura, foreste e pesca) e nel terziario (commercio e servizi). 
 
Ossigeno anche per la ricerca e lo sviluppo
Aumenta infatti dal 20 al 30 % la detrazione fiscale massima ammissibile per le spese di ricerca e di sviluppo del debito di imposta aziendale. Tra gli altri incentivi previsti, l’introduzione di un conto di risparmio individuale per consentire l’investimento “no tax” della somma massima di 5 milioni di yen.
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