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Dal mondo

Gran Bretagna, sul Fisco i nonni prevalgono sui nipoti per 15 a 1

Sono 54 i miliardi di sterline di imponibile messo a segno dai primi contro 5,2 miliardi di sterline dei secondi

zio paperone

Non c'è partita tra i nonni britannici ultra settantenni e i rispettivi nipoti, almeno secondo i dati elaborati dal fisco di Sua Maestà, e diffusi recentemente tramite l'Ufficio nazionale di Statistica (Ons). Analisi e studi, con la solita cornice di riflessioni senza fine, sono già iniziate oltremanica, soprattutto tra gli esperti dei centri di ricerca londinesi, ma i numeri restano, non si muovono e, stavolta secondo i tecnici dell'Amministrazione fiscale, parlano chiaro, anzi, urlano: in tema d'imposte e tasse il match se lo aggiudicano i nonni, e nemmeno per un soffio, dato che il risultato finale è di 15 a 1 per i più anziani. Numeri questi che richiamano le due figure cartoonistiche di zio Paperone e di Paperino per rappresentare il divario oggi esistente tra le due categorie di contribuenti.


3 milioni di nonni, contribuenti a tempo perso, i più amati dal Fisco
Mettendo a confronto i dati disponibili, la distanza che divide i contribuenti che non hanno ancora raggiunto i vent'anni dai loro nonni, con età superiore ai 70, è piuttosto evidente fin dall'osservazione delle prime statistiche. Soffermandosi, infatti, sull'entità dei due gruppi di contribuenti posti a confronto emerge subito una differenza numerica. Gli ultra settantenni sono quasi 3milioni, 2.950.000 per l'esattezza, mentre i rispettivi nipoti che risultano iscritti nei registri del fisco oltrepassano a stento la soglia dei 531mila. Già da questo semplice raffronto tra popolazioni fiscali s'intuisce che l'esito della partita con il fisco sorriderà ai nonni, lasciando decisamente indietro i nipoti.

Nipoti Paperini e nonni Paperoni, parola di Fisco
Per avere una visione più netta della vittoria degli ultra settantenni è sufficiente volgere lo sguardo ai rispettivi livelli di reddito. I nonni, infatti, esibiscono guadagni medi pari a 18.500 sterline l'anno, invece, per rintracciare i nipoti si deve scivolare molto in basso nelle graduatorie del fisco, e questo perché il loro reddito medio s'arresta sul gradino delle 9.840 sterline l'anno. In pratica, la metà di quanto portato in dichiarazione dai padri e dalle madri dei rispettivi genitori. Insomma, l'istantanea scattata dal fisco raffigura i nonni britannici nelle vesti dei Paperoni classici con i nipoti che si muovono confusamente in quello dei Paperini. A confermarlo, oltre ai guadagni medi, provvedono anche le misure del rispettivo imponibile sottoposto a tassazione. Nel dettaglio, 3 milioni di contribuenti ultrasettantenni portano in dichiarazione, pronti per essere tassati, 54 miliardi di sterline, mentre sul versante opposto, il fisco si deve accontentare d'un imponibile pari a 5,2 miliardi di sterline. Non c'è partita, comunque si sistemino le statistiche. I nonni britannici sono irraggiungibili.

E sulle imposte versate? 15 a 1
La parola fine l'Amministrazione fiscale la sentenzia mostrando anche il totale delle imposte versate annualmente dalle due popolazioni di contribuenti distinte per età. Dai nonni, nelle casse dell'erario giungono circa 7miliardi di euro, 6.991.000.000 per l'esattezza. E dalle dichiarazioni compilate dai nipoti quanto ricava il fisco? 450milioni di sterline. Dunque, incontro finito e match ai più anziani e con il tabellone fiscale che strilla: nonni 15 e nipoti 1, rimandando un improbabile incontro al prossimo secolo, anzi, millennio, chissà.
 

Distribuzione reddito


Nel grafico è riportato il confronto, secondo il metro fiscale, tra i contribuenti britannici che non hanno ancora raggiunto i vent'anni con i contribuenti più anziani di età superiore ai 70 anni.
(i valori riportati nel grafico sono espressi in milioni di sterline solo in riferimento ai dati che mettono a confronto il reddito totale imponibile e il gettito totale dell'imposta versata dalle due classi, per età, di contribuenti britannici)
Fonte: UK Office for National Statistics (ONS)
 

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