Irlanda: crescita, lavoro e fisco
tre le priorità della presidenza Ue
Sono i settori evidenziati dal nuovo Stato in linea con gli obiettivi delle politiche comunitarie nel primo semestre
Un programma condiviso
Il programma per questi sei mesi presentato dal governo di Dublino rientra in quello più ampio formulato insieme ai due Paesi membri che successivamente assumeranno la presidenza Ue, Lituania (luglio-dicembre 2013) e Grecia (gennaio-giugno 2014). Secondo quanto stabilito dal trattato di Lisbona, infatti, tre presidenze successive devono necessariamente coordinarsi ed elaborare un programma comune, con lo scopo di garantire continuità alle politiche comunitarie.
Misure ad hoc per crescita e occupazione
Crescita economica e occupazione sono le priorità individuate dalla presidenza irlandese. In quest’ambito, l’Irlanda ha intenzione di promuovere l’adozione di misure finalizzate al rilancio del mercato del lavoro e dello sviluppo economico, tra cui l’accesso al credito per le imprese, soprattutto per quelle di piccole e medie dimensioni. In agenda, in linea con le politiche Ue, anche lo sviluppo della green economy e dell’economia digitale. In campo finanziario verrà implementato il progetto sull’Unione Bancaria, varata a fine 2012 e che prevede la Banca centrale europea vigili sugli istituti di credito operanti nei Paesi dell’Unione. Il Governo di Dublino, inoltre, proseguirà sulla strada del coordinamento tra le politiche economiche nazionali attraverso la gestione del Semestre europeo, che nel 2013 coincide appunto con i sei mesi di presidenza irlandese.
La collaborazione internazionale
Sul versante internazionale, il programma di presidenza prevede il pieno supporto all’attività dell’Eeas (Servizio europeo per l’azione esterna), con l’obiettivo di rafforzare le relazioni con Paesi terzi e la cooperazione con l’ONU, soprattutto nella gestione delle crisi e nel supporto alle operazioni di pace.
Paradisi fiscali e pianificazione fiscale aggressiva
Sul fronte fiscale, la presidenza irlandese proseguirà sulla strada già delineata chiaramente dalle istituzioni comunitarie. Un ruolo di primo piano spetta all’attuazione del piano di azione della Commissione contro l’evasione fiscale presentato nello scorso dicembre e accompagnato da due raccomandazioni agli Stati membri; la prima sui paradisi fiscali, la seconda sulla cosiddetta pianificazione fiscale aggressiva. Gli altri punti chiave del programma riguardano l’applicazione della Ftt (tassa sulle transazioni finanziarie), la Ccctb (Common Consolidated Corporate Tax Base) e il contrasto alle frodi Iva. Sul tavolo di lavoro nei prossimi mesi anche il processo di revisione di due importanti direttive fiscali: quella sulla tassazione dei prodotti energetici e quella sui redditi da risparmio. Il Governo di Dublino proseguirà, inoltre, sulla strada della negoziazione con i Paesi terzi, attraverso la stipula di accordi bilaterali, in linea con quanto indicato dal Consiglio europeo.