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Dal mondo

Irlanda e Germania in frenata,
male l’Iva tranne per Regno Unito

A marcare le differenze da opposti versanti è il tradizionale bollettino del Df sulle entrate fiscali internazionali

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Se un evento non è unico, ovvero si ripete almeno due volte, è molto probabile che si ripeterà ancora. E l’ultimo aggiornamento del bollettino sulle entrate tributarie internazionali, pubblicato sul sito del Df e relativo al periodo gennaio-aprile 2013, è sulla strada di confermare questa teoria che è anche alla base di un noto proverbio popolare. Ancora una volta il Portogallo e la Spagna, da due opposti versanti, continuano a dividersi, dal lato delle entrate fiscali, lo scettro del miglior risultato positivo e di quello più negativo. L’Irlanda, assoluta protagonista per tutto il 2012 e l’inizio del 2013, mostra segni di affaticamento accumunata in questo da uno Stato “di peso” per l’economia Ue e dell’eurozona, la Germania, con una crescita tendenziale positiva ma a un tasso inferiore alla media del 2012. Sul fronte Iva tutti i Paesi fanno registrare tassi di variazione negativi ad eccezione del solo Regno Unito.

L’istantanea tendenziale dei primi quattro mesi
La prima indicazione riguarda la forbice di variazione che divide il Paese con la crescita più elevata da quello con la minore crescita. Il valore, come per il dato trimestrale, continua a diminuire e si attesta, rispetto all’ultima rilevazione che era di 13,4 punti percentuali, a 12,4. Le seconda riguarda, invece, i Paesi che si trovano nella migliore e nella peggiore delle posizioni. Ancora una volta l’Europa del sud fa registrare due performance che sono all’opposto del segno. La prima, positiva, è del Portogallo che, in coerenza con i dati di inizio 2013, registra una nuova variazione positiva (+5,8%); la seconda, negativa, della Spagna (-6,6%). Al secondo e al terzo posto, la Germania (+2,7%) e il Regno Unito (+1,6%) seguita a una incollatura dall’Irlanda (+1,3%). Sostanzialmente stabile la Francia che chiude con un +0,5%.

Una conferma dal Portogallo
Il Portogallo è il Paese con il tasso di crescita più elevato nel primo quadrimestre dell’anno. Un nuovo risultato positivo che interrompe la serie, costantemente negativa, registrata nel 2012. L’aumento cumulato, rispetto allo stesso periodo del 2012, è stato del 5,8%. Ad aver inciso sulla ottima performance del periodo è stato il cospicuo aumento del gettito delle imposte dirette (+17,9%) mentre dal versante opposto è negativo l’andamento delle imposte indirette (-1,7%). Rispetto allo stesso periodo del 2012, in aprile il gettito dell’imposte sui redditi delle persone fisiche evidenzia una crescita del 31,3% cui fa da contraltare quello dell’imposta sui redditi delle società che appare in flessione sia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-17,3%) sia rispetto a marzo di quest’anno (-13,2%).

Per la Spagna il dato negativo più significativo
Il dato più significativo del bollettino è rappresentato dalla Spagna. Un nuovo crollo del gettito (-6,6%) va ad aggiungersi al -8,2% della rilevazione trimestrale. Il tutto a fronte della chiusura positiva segnalata, invece, a dicembre dello scorso anno. La flessione, stando alle indicazioni del Rapporto, è da ricollegare ai maggiori rimborsi erogati nel 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012. Quello che rileva, ai fini del nuovo risultato negativo, è il calo sia delle imposte dirette (-8,9%) che di quelle indirette (-4,3%). Una nota positiva proviene, invece, dalle entrate dell’imposta sulle società che, in aprile, ammontano a 4,5 miliardi di euro e che determinano, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, una variazione in positivo nell’ordine dell’11,7%.

Germania e Irlanda bene, ma al di sotto del 2012
La Germania, anche se a un tasso inferiore alla media del 2012, ha ottenuto un gettito cumulato, nel periodo gennaio-aprile, di 175 miliardi di euro pari a una crescita tendenziale del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2012. L’Irlanda, a sua volta, dopo essere stata per tutto il 2012 e l’inizio 2013 la punta di diamante con il tasso di crescita più elevato in assoluto, la variazione tendenziale di aprile (+1,3%) l’ha riportata con 10,9 miliardi di euro (+145 milioni) ben al di sotto della media registrata lo scorso anno. A conferma di quanto indicato nella trimestrale.

Regno Unito e Francia: cresce il gettito e risultato stabile
Il tasso di variazione del Regno Unito risulta il più elevato dal febbraio dello scorso anno con un aumento tendenziale dell’1,6%. Nel quadrimestre, le entrate si attestano a 153,6 miliardi di sterline e nel solo mese di aprile la variazione del gettito tributario è stata del +5,1%. Sul risultato positivo di periodo hanno pesato l’andamento cumulato delle imposte sul reddito e sul patrimonio (+1,2) e dell’Iva (+2,3%). Risultato sostanzialmente stabile per la Francia il cui gettito cumulato rimane invariato. Al netto di rimborsi e sgravi, le entrate tributarie del quadrimestre evidenziano un aumento di 451 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A contribuire, in particolare, sono state le entrate dall’imposta sul reddito (+11,%) e societaria (+1,5%) meno il gettito Iva il cui andamento è negativo (-2,3%).

L’andamento del gettito Iva 
Con la sola eccezione del Regno Unito (+2,3%) tutti i Paesi considerati nel Rapporto hanno registrato valori negativi. Si va dal -0,2% dell’Irlanda al -4,6 della Spagna passando per Germania (-1,4%) e Francia (-2,3%). In linea generale, rileva il Rapporto, i tassi di variazione per tutti i Paesi osservati sono decisamente inferiori rispetto a quelli registrati negli ultimi mesi del 2012. Gli unici due Stati che fanno eccezione sono il Regno Unito che continua ad avere tassi di crescita elevati, una costante dall’inizio dell’anno, e il Portogallo che registra un valore di gettito Iva vicino a quello registrato nello stesso periodo dello scorso anno.

 

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