L'Irlanda inanella un nuovo risultato positivo cui fa da contraltare quello negativo messo a segno ancora una volta dal Portogallo. Due valori opposti che, insieme, marcano la differenza, in termini di risultato globale, degli ultimi dati sulle entrate tributarie internazionali. A fornirli il
Report sui primi nove mesi dell’anno, pubblicato dal dipartimento delle Finanze e disponibile sul
sito web. Risultati più moderati per Germania, Francia e Regno Unito. La Spagna, anche se con qualche segnale di recupero sul dato delle entrate nel confronto agosto-settembre e sul fronte Iva, condivide con il Portogallo la posizione di fanalino di coda.
Il dato tendenziale delle entrate tributarie
La forbice di variazione che divide il Portogallo, il Paese con la minore crescita (-4,9%), e quello con la crescita più elevata (Irlanda, +8,4%) ha toccato questa volta la quota di 13,3 punti percentuali contro i 15 della precedente rilevazione relativa alla analisi semestrale dell’anno. Per l'Irlanda, nel periodo gennaio-settembre, il gettito tributario ha raggiunto la quota di 26,1 miliardi di euro che, rispetto allo stesso periodo del 2011, significa un incremento di 2 miliardi. Più moderata è invece la crescita nel confronto tra settembre e agosto che si attesta a un +0,7%.
Il risultato di Germania e Francia
La Germania con un +5,6% nel periodo di rilevazione ha registrato, nel confronto con agosto, una riduzione dello 0,2% mentre in settembre una crescita del 4,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. La Francia, con 199,6 miliardi di euro rispetto ai 193,6 miliardi del 2011, porta a casa un + 3,1%. Un risultato che è comunque inferiore di 2,1 miliardi rispetto alle previsioni di agosto.
Portogallo e Spagna tra segno meno e segnali di ripresa
Tassi di variazione negativi sono quelli registrati dalla Spagna (-2,1%) e dal Portogallo (-4,9%). Per la Spagna le entrate tributarie, sebbene in flessione nei primi nove mesi, recuperano comunque rispetto ad agosto (-4,6%). Secondo il Rapporto la ripresa è legata a tre fattori tecnici: la tempistica di versamento delle ritenute sugli interessi dei titoli di Stato che sono state corrisposte nel mese scorso; il tasso di crescita più contenuto dei rimborsi; l’aumento del gettito Iva connesso alla anticipazione della spesa per effetto dell’aumento programmato delle aliquote dal 1° settembre.
L’andamento del gettito Iva
Nei primi nove mesi dell’anno, se si escludono la Spagna e il Portogallo, tutti i Paesi considerati hanno registrato valori positivi. La forbice di variazione tra i Paesi con segno più e quelli con segno meno è indicativo di una differenza che ha raggiunto, anche in questo caso, gli 8,6 punti percentuali. Si passa infatti dal +3,3% dell’Irlanda al -5,3% della Spagna. In dettaglio l’Irlanda è in testa con un +3,3% seguita, ex aequo, dal + 2,9% di Regno Unito e Germania e dal +1,4% della Francia. Il Report rileva poi che i tassi di variazione del gettito Iva sono in linea con quelli registrati in agosto con la sola eccezione della Spagna che, in settembre, presenta un aumento del 3,1%. Un risultato questo che si contrappone al tasso di variazione tendenziale più basso ma in recupero di ben 58,1 punti percentuali rispetto alla variazione di gennaio (-63,4%).