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Dal mondo

Italia, crocevia di diplomazia con le economie emergenti

Si apre domani a Parigi la riunione ministeriale del Consiglio Ocse. A presiedere l'incontro il vertice dell'economia

la torre eiffel

Da domani e fino al 28 maggio l'Italia è in pole position nell'incontro al vertice dell'organizzazione con sede a Parigi. Sarà infatti il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi in persona, accompagnato dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, a presidere la riunione a livello ministeriale del Consiglio dell'Ocse. Il timing dei lavori, scandito dalla necessità di raccordare gli orientamenti strategici dell'Organizzazione (che assume sempre di più una dimensione globale dopo la recente adesione di Cile, Estonia, Israele e Slovenia e i progressi registrati dalla Federazione russa sulla via dell`adesione) con i segnali di ripresa dell’economia mondiale. Obiettivo dichiarato è la pianificazione del consolidamento fiscale e la lotta alla disoccupazione.
 
Il dialogo con le economie emergenti
In occasione dell’imminente riunione, l'Italia contribuirà ancora una volta, tra l’altro, a dare impulso al dialogo cd. “rafforzato” che l`Ocse ha intrapreso dal 2007 con le principali economie emergenti. In particolare Brasile, Cina, India, Indonesia e Sud Africa. A ciò va aggiunto, peraltro, anche il ruolo decisivo esercitato nell'ambito del Local Economic and Employement Development presente dal 2003 a Trento. Il Centro per lo sviluppo locale sostenuto dall’Ocse, dal Governo Italiano e dalla Provincia autonoma di Trento è impegnato nella realizzazione di metodologie finalizzate allo sviluppo locale nei Paesi membri e non membri Ocse, con una particolare attenzione a quelli dell’est-europeo.
 
Il ruolo dell'Italia in ambito Ocse
Il ruolo svolto in ambito Ocse dall'Italia è stato da sempre molto determinante. Attraverso gli esponenti delle nostre Amministrazioni che ricoprono il ruolo di Presidenti e Vice-Presidenti nei diversi Comitati e i Gruppi di Lavoro – l'Italia ha sempre esercitato un ruolo attivo e fruttuoso ai lavori dell`Ocse e delle Agenzie collegate, con il contributo propositivo dei delegati nazionali alle attività degli organi direttivi. Ciò ha favorito l’interazione con le istanze nazionali e ha contribuito, nel contempo, alla diffusione dei messaggi dell’Ocse negli ambiti interessati e alla migliore conoscenza della realtà italiana nell’ambito dell’Organizzazione.
 
Evasione e riciclaggio al centro dei lavori fiscali
In ambito tributario saranno tradotte nel protocollo di modifica della Convenzione Ocse del Consiglio di Europa sulla mutua assistenza in materia fiscale le iniziative di contrasto ai fenomeni di evasione e riciclaggio dei proventi da illecito e tutte quelle azioni di cooperazione fiscale intese a implementare la corporate governance nelle imprese e nelle istituzioni per assicurare maggiore trasparenza e combattere la corruzione nonchè la regolamentazione dei mercati finanziari.
 
Innovazione e sviluppo sostenibile
Nella giornata del 28 maggio saranno, in particolare, analizzate le questioni di management dell`organizzazione e quelle variabili che influiscono sulle possibilità di crescita sostenibile quali: innovazione, crescita verde, commercio internazionale. La riunione rappresenterà ancora un’occasione perchè i Paesi, membri e non dell'Ocse, possano coordinarsi nello sforzo di concretizzare soluzioni per ridurre l'impatto della crisi sulla disoccupazione e massimizzare il potenziale di crescita dei posti di lavoro nella fase della ripresa economica, rafforzando contestualmente i sistemi di protezione sociale.
 
Consolidamento fiscale e disoccupazione
Le problematiche connesse al consolidamento fiscale e allo sviluppo dell’occupazione saranno le tematiche oggetto dello studio sulle modalità di intervento da parte dell’OCSE in materia di cooperazione economica globale, anche con riferimento ai rapporti con i Paesi non membri che rappresentano le principali economie mondiali.
In tale prospettiva s’impongono sul tavolo dei lavori le metodiche gestionali informate a una maggiore correttezza, integrità e trasparenza nella organizzazione dell`attività economica - come sostenuto dalla nostra Presidenza già nel “Lecce Framework”, il documento adottato dai ministri delle finanze nel corso del G8 economia del 13 giugno 2009 - nella necessità di riaffermare le basi etiche dell’azione economica
Nel “Lecce Framework”, infatti, i Ministri delle Finanze del G8 avevano sottoscritto un insieme di principi comuni di correttezza, integrità e trasparenza per la finanza e per il business internazionale. Il raccordo con il “Lecce Framework”, sostenuto dalla presidenza italiana, consentirà, nel quadro di dei principi condivisi nella città salentina, di estendere nel contesto Ocse gli strumenti riconosciuti come efficaci nelle grandi aree di intervento. In particolare la governance aziendale, la correttezza del mercato, la supervisione e la regolamentazione della finanza, la cooperazione e il coordinamento fiscale e la trasparenza dei dati e delle informazioni macroeconomiche.
 
La presenza italiana nello staff OCSE
Lo staff dell’Ocse (Segretariato) comprende attualmente 2681 persone (al 15/02/2010), che partecipano all’attività dell'Organizzazione secondo precisi ruoli d’intervento nell’attività istituzionale di orientamento verso tematiche e settori importanti per l’economia del nostro Paese. Il personale è ripartito in quattro categorie: i funzionari (gradi A), lo staff linguistico (gradi L), il personale amministrativo (gradi B), i tecnici e manutentori (gradi C). La categoria A è strutturata in 7 livelli, secondo le competenze assegnate ai funzionari: A7 - Direttori, A6 - Vice-Direttori, A5 - Capi Divisione, A4 - Amministratori principali/Economisti e analisti principali, A3 e A2 - Amministratori/Economisti e analisti, A1 - Giovani professionisti.
Al di sopra della categoria A, c’è la fascia cosiddetta « unclassified », che comprende il Segretario Generale, i Segretari Generali Aggiunti dell’OCSE, il Direttore Esecutivo ed il Vice Direttore Esecutivo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia.
 
Il dato numerico di crescita
Negli ultimi dieci anni la presenza di funzionari italiani presso l’Ocse e gli organi semi-autonomi è stata in costante aumento, passando dai 43 del 2000 ai 75 del 31 dicembre 2009. In termini percentuali ponderati, i funzionari italiani di livello apicale dalla quota pari al 5,34% registrata nell’anno 2000 giunge oggi al 6,61% . Il dato numerico di crescita esponenziale risente, tuttavia, di una flessione nella rappresentanza femminile dal momento che il livello di rappresentanza delle donne tra i funzionari italiani è diminuito rispetto alla media generale (36% contro circa il 37,7%). Le donne, infatti, al momento sono presenti in una percentuale pari a un terzo dei gradi A dell’OCSE, in posizioni di livello A1-A3 (sebbene la tendenza mostri un costante incremento della percentuale (dal 30% nel 2003 al 37,7% alla fine del 2009) i due terzi del personale nei gradi B.
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