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Italia, dal processo decisionaleal recepimento della normativa Ue

Sono i due punti salienti della relazione annuale relativa alla partecipazione dello Stato all'Unione europea

stelle dell'ue

La relazione annuale sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea di quest'anno aderisce al quadro della legge 11/2005, finalizzato ad assicurare che le modalità di adesione dell'Italia al processo decisionale europeo e di recepimento normativo siano più efficaci.

La Relazione 2008 è strutturata in tre parti
La prima analizza le questioni istituzionali e strategiche dell'Unione, gli orientamenti delle politiche economiche e finanziarie necessari a fronteggiare l'attuale crisi economico-finanziaria. La seconda parte riporta i contenuti della partecipazione dell'Italia al processo normativo comunitario ed è distinta in tre sezioni: nella prima sono evidenziati i profili generali di tale partecipazione; nella seconda sono ripercorsi quelli connessi alle singole politiche comuni; nella terza vengono analizzate le modalità di partecipazione dell'Italia alla dimensione esterna dell'Unione, ivi incluse la politica estera comune e quella di sicurezza e difesa con particolare riferimento alle politiche di coesione e di andamento dei flussi finanziari. 
Infine, in allegato, sono riportati insieme ad alcuni dati analitici, l'elenco dei provvedimenti attuativi di norme comunitarie, l'elenco e i motivi delle impugnazioni deliberate dal Consiglio dei Ministri di decisioni adottate dal Consiglio o dalla Commissione dell'Unione europea nei confronti della Repubblica italiana e le modalità di partecipazione delle Camere e delle Regioni al processo normativo comunitario.
La relazione, in altre parole, focalizza lo stato di avanzamento del processo d'integrazione europeo  e, nel contempo, il livello di partecipazione alle finalità istituzionali dell'Unione conseguito dall'Italia.

Il quadro giuridico europeo
Il rapporto sugli eventi che maggiormente hanno inciso sul processo di integrazione europea nel 2008 prende abbrivio dalla individuazione di quegli eventi (segnatamente,  l'aumento del prezzo del petrolio e la grave crisi finanziaria). Entrambi gli eventi hanno imposto l'adozione specifiche iniziative di natura  energetico-ambientale, di cooperazione e di governance in campo economico-finanziario. Si è proceduto, quindi, al varo di un insieme di provvedimenti in materia di clima ed energia volto a conseguire ambiziosi obiettivi entro il 2020 e di implementazione di nuove politiche di bilancio, mirate alla stabilità e alle esigenze di flessibilità richieste dalla crisi economica ancorando le aspettative di inflazione a medio termine per sostenere la crescita e l'occupazione mantenendo la stabilità finanziaria. La relazione focalizza, inoltre, sul piano più strettamente istituzionale, il risultato negativo del referendum nella Repubblica d'Irlanda che ha segnato una battuta d'arresto nel processo di ratifica del nuovo trattato di modifica dei trattati istitutivi dell'Unione e della Comunità europee, firmato a Lisbona il 13 dicembre 2007. 
 
La questione Italia
La relazione attribuisce un ruolo, nel miglioramento dei contenuti istituzionali di partecipazione dell'Italia al processo decisionale dell'Unione europea, basilare al comitato interministeriale per gli affari comunitari europei (Ciace) che ha la funzione di assicurare il coordinamento e la definizione della posizione italiana per i dossier di carattere "orizzontale". Nel 2008, l'area di intervento del Ciace si è concentrata sui principali temi dell'agenda europea, quali energia, cambiamenti climatici e immigrazione, oltre che sulla Strategia di Lisbona. Dal punto di vista squisitamente normativo, nel corso del 2008 l'attività di adeguamento dell'ordinamento italiano alla normativa comunitaria è consistita nel completamento dell'esercizio delle deleghe legislative contenute nella legge comunitaria 2006 (legge n. 13 del 6 febbraio 2007) e nel recepimento delle direttive contenute negli allegati alla legge comunitaria 2007 (legge 25 febbraio 2008, n. 34). Complessivamente, sono stati emanati 24 decreti legislativi, di cui 16 attuativi di direttive e 8 modificativi di norme aventi ad oggetto precedenti recepimenti. Non sono stati invece adottati decreti legislativi recanti sanzioni penali o amministrative per la violazione di disposizioni comunitarie.

Sviluppi del mercato interno e concorrenza
Per quanto attiene la  partecipazione al processo normativo nelle singole politiche vengono, in particolare, illustrati gli sviluppi del mercato interno e della concorrenza, delle politiche agricole e della pesca, dei trasporti e delle infrastrutture, della ricerca, dell'energia e dell'ambiente, della politica fiscale e della lotta contro la frode, delle politiche sociali e dello spazio europeo di libertà, giustizia  e sicurezza. Relativamente alle linee di politica estera e di sicurezza comune, sviluppate dall'Unione europea nel corso del 2008, la relazione ribadisce il crescente interesse verso la cooperazione con i paesi del Mediterraneo, lo sviluppo di capacità africane e la coerenza delle politiche di sviluppo.

 

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