Articolo pubblicato su FiscoOggi (https://fiscooggi.it/)

Dal mondo

Italia-Svizzera: sì a nuova intesa
in linea con lo standard Ocse

L’accordo firmato si inscrive in un più ampio progetto di collaborazione e riguarda i contribuenti "recalcitranti"

Rendere operativo lo scambio automatico di informazioni a fini fiscali attraverso le “richieste di gruppo” in base a quanto previsto dall’articolo 27 della Convenzione sulle doppie imposizioni. È il principale obiettivo del nuovo accordo firmato tra Italia e Confederazione elvetica in vigore dal 2 marzo scorso. La nuova intesa, come sottolineato da una nota stampa del ministero italiano dell’Economia e delle Finanze, è rafforzare la collaborazione tra i due Paesi in funzione di una maggiore trasparenza fiscale. L’iniziativa, anche a seguito dell’entrata in vigore del Protocollo di modifica della Convenzione per evitare le doppie imposizioni del 13 luglio dello scorso anno, ha allineato lo scambio di informazioni tra i due Paesi al più recente standard dell’Ocse.
 
Lo scambio automatico delle informazioni a fini fiscali
L’accordo tra Italia e Svizzera, prosegue la nota del MEF, si inscrive in un più ampio progetto di collaborazione che risponde alla evoluzione del quadro normativo internazionale per la trasparenza fiscale. In questo ambito si inscrive lo scambio automatico di informazioni finanziarie a fini fiscali. Per l’Italia questo significa ricevere in via continuativa, a partire dal settembre di questo anno, le informazioni nominative su contribuenti italiani con disponibilità finanziarie presso un ampio numero di Paesi, compresi i maggiori centri finanziari. Un rinnovato contesto che, in relazione alla recente riapertura dei termini della Voluntary Disclosure, conclude la nota del Mef, rappresenta un’importante opportunità per i contribuenti italiani ìntenzionati a regolarizzare la propria posizione fiscale con riferimento alle attività detenute all’estero in violazione delle norme fiscali.

I contribuenti interessati
L’accordo si riferisce a quei contribuenti, tecnicamente definiti recalcitranti, a cui è stato richiesto dai propri istituti finanziari, ma hanno rifiutato, di fornire adeguate rassicurazioni sulla regolarità dei fondi depositati presso le istituzioni finanziarie elvetiche interessate.
 
Le caratteristiche delle richieste di gruppo
Gruppi di contribuenti identificabili in base a determinati schemi di comportamento, senza necessità di elencazione nominativa nella richiesta; riferimento a fatti e/o circostanze esistenti o realizzate dal 23 febbraio 2015. Sono le due principali caratteristiche delle richieste di gruppo elaborate secondo lo standard Ocse. In particolare la funzione delle richieste di gruppo è di generare elenchi nominativi in risposta, che potranno dare origine ad ulteriori richieste di informazioni più dettagliate. In questo contesto le autorità competenti dei due Paesi intendono rafforzare la reciproca collaborazione internazionale per rendere operative le richieste di gruppo anche sui conti chiusi e quelli “sostanzialmente chiusi” di pertinenza di clienti italiani.
 
Il protocollo di modifica dell’intesa tra Italia e Svizzera
Il protocollo di modifica della Convenzione per evitare le doppie imposizioni tra la Svizzera e l’Italia, sottoscritta nel 1976 e successivamente modificata nel 1978, è stato firmato a Milano il 23 febbraio 2015 ed è entrato in vigore il 13 luglio dello scorso anno. Il protocollo introduce tra l'altro una disposizione sullo scambio di informazioni in conformità a quanto indicato dall’Ocse. La legge n. 69 del 4 maggio 2016, che ratifica e rende esecutivo il protocollo di modifica della Convenzione, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 115 del 2016.
 
 
URL: https://www.fiscooggi.it/rubrica/dal-mondo/articolo/italia-svizzera-si-nuova-intesa-linea-standard-ocse