Articolo pubblicato su FiscoOggi (https://fiscooggi.it/)

Dal mondo

Iva: dal 2011 nuove aliquotein Europa pronte al debutto

Nel rispetto della direttiva di Bruxelles alcuni Stati hanno modificato o annunciato alcuni ritocchi alle percentuali in vigore

vat rules
C'è chi lo ha già fatto e chi ha annunziato che è in procinto di farlo. A ogni modo alcuni Stati appartenenti all'Unione europea e a quella economico-monetaria hanno deciso di modificare, nel rispetto della direttiva di Bruxelles (VI direttiva Eu 112/2006), le aliquote dell'imposta sul valore aggiunto. Una decisione assunta mentre in Europa, come oltreoceano, si discute sull'opportunità di trasferire la tassazione dal reddito ai consumi nell'ambito di una generale riforma fiscale.

Una decisione già presa per Portogallo e Regno Unito
Il Portogallo di recente, ha deciso l'aumento dell'aliquota Iva ordinaria (imposto sobre o valo acrescentado) dal 21% al 23% (con decorrenza 1° gennaio 2011). L'aumento è di un solo punto percentuale, invece, per le aliquote Iva che sono applicabili nelle regioni autonome di Madeira e delle Azzorre. Nel dettaglio, queste subiranno un aumento dal 15% al 16%. Il Regno Unito ha deciso di aumentare l'aliquota ordinaria dell'Iva (value added tax) di 2,5 punti; dal gennaio 2011 l'imposta passerà dal 17,5% al 20%.

Una decisione annunciata per Cipro, Grecia, Lettonia…
Cipro aumenterà nel 2011 l'aliquota Iva sui prodotti alimentari e su quelli farmaceutici dallo 0% al 5%. I servizi di ristorazione passeranno all'8% mentre il livello ordinario si attesta al 15%.
La Grecia aumenterà la sua aliquota Iva. Nel dettaglio, l'aliquota ridotta aumenterà di due punti (dall'11% al 13% per i beni e servizi di cui all'allegato III del greco codice Iva). L'aliquota super ridotta, dove si applica, passerà dal 5,5% al 6,5% per i beni e servi idi cui all'allegato III, con alcuni nuovi beni e servizi che possono beneficiare del tasso super ridotto. Per alcune isole del Mar Egeo, invece, l'aliquota ridotta sarà del 9% e il tasso super ridotto è pari al 5%. Le nuove tariffe, approvate il 14 dicembre 2010 entreranno in vigore il 1° gennaio 2011.
La Lettonia ha annunciato la volontà di aumentare l'aliquota normale dell'Iva dal 21% al 22% e quella ridotta dal 10% al 12%. L'efficacia del provvedimento decorre dal 1° gennaio 2011.

… e per Polonia, Slovacchia e Svizzera
La Polonia aumenterà il tasso normale dell'Iva dal 22% al 23%. Anche le aliquote ridotte subiranno - a partire dai prossimi giorni - l'aumento dal 7% all'8% e dal 3% al 5%. Sarà modificato, inoltre, il campo di applicazione delle aliquote Iva tanto che alcuni prezzi potrebbero scendere. In applicazione della nuova legge alcuni beni assoggettati al tasso del 7% scenderanno a quello del 5%.
La Slovacchia,dal 1° gennaio 2011, ha annunciato l'aumento dell'aliquota Iva ordinaria dal tasso del 19% a quello del 20%. Le aliquote ridotte, invece, rimarranno invariate.
La Svizzera aumenterà il tasso standard di 0, 4 punti percentuali dell'Iva  e, quindi, dal 7,6% all' 8%. Le aliquote ridotte subiranno un innalzamento, rispettivamente, di 0,1% (ovvero dal 2,4% al 2,5%) e di 0,2% (dal 3,6% al 3,8).

Le proposte statunitensi …
Da tempo si discute, nell'ambito di una riforma fiscale, di trasferire la tassazione dal reddito ai consumi. Negli Stati Uniti, ad esempio, si parla di fair tax. Lo scopo non sarebbe quello di tassare la ricchezza (i redditi sono attribuiti ai lavoratori "al lordo") ma di colpire i consumi (prevedendo, ovviamente, differenti aliquote o aliquote zero per beni di necessità). In altri termini, attraverso questo meccanismo, pagherebbe di più chi spende di più.
Del resto, l'Iva, mediante un sistema di detrazioni imposta da imposta, colpisce soltanto la parte di incremento che il bene subisce nelle singole fasi di produzione e distribuzione fino ad incidere integralmente sul consumatore finale (inciso), che, nella sostanza, corrisponderà l'intera imposta.
Anche i costi di gestione per lo Stato, in tal modo, potrebbero essere ridotti (dichiarazioni dei redditi meno complesse e più snelle a fronte di più accurati scontrini e fatture fiscali) e buona parte dell'evasione fiscale sarebbe "costretta" a emergere.

… e quelle italiane
Anche in Italia, molteplici sono i dibattiti circa la rimodulazione del carico impositivo mediante un suo spostamento dalle imposte sui redditi all'Iva. Come noto, attualmente esistono 3 aliquote Iva (più una teorica aliquota zero rate prevista per taluni regimi speciali). Quella ordinaria del 20% (residuale), quella ridotta del 10% dovuta per determinati prodotti alimentari e particolari operazioni di recupero edilizio ovvero per i servizi turistici, quella super ridotta del 4% che, ad esempio, è imposta sulla vendite di generi di prima necessità (ed è accordata perché in vigore alla data del 1° gennaio 1991). Quella dello 0%, infine, è prevista, ad esempio, per le cessioni di rottami, cascami e avanzi di metalli, ferrosi e non ferrosi, di carta da macero, di stracci e di scarti di ossa, pelli, vetri, gomma e plastica.
Le aliquote sono definite nella tabella A allegata al Dpr n. 633/1972 (cfr., inoltre, l'articolo 74, comma 7, nonché l'articolo 30, comma 3, lett. a), del Dpr n. 633/1972).
Concludendo, uno spostamento dei carichi tributari dalle dirette alle indirette potrebbe avere effetti positivi sulla convenienza a lavorare e a investire in modo da provocare, nella sostanza, una forma di svalutazione.

 

Fonti: world tax advisor (www.deloittetax.at )

URL: https://www.fiscooggi.it/rubrica/dal-mondo/articolo/iva-dal-2011-nuove-aliquotein-europa-pronte-al-debutto