In particolare, il report studia la facilità nel pagare le imposte in 190 economie e fotografa l’incidenza della tassazione dell’attività produttiva nei singoli Paesi. Il rapporto evidenzia che 58 economie hanno registrato un decremento del carico fiscale complessivo per le imprese, sintetizzato nel Ttcr (Total Tax & Contribution Rate), mentre 39 economie lo hanno visto aumentare. Oltre all’indicatore Ttcr, vengono presi in esame anche il tempo necessario per i diversi adempimenti relativi alle principali tipologie di imposte e contributi (imposte sui redditi, imposte sul lavoro e contributi obbligatori, imposte sui consumi), il numero dei versamenti effettuati e il post-filing index, che misura i tempi per ottenere un rimborso Iva o per correggere un mero errore nella dichiarazione dei redditi.
I dati del rapporto
Paying Taxes 2019 ha evidenziato che i risultati medi globali relativi al carico degli adempimenti fiscali delle imprese nel 2017 sono rimasti pressoché invariati per quanto riguarda gli indicatori chiave: tempo dedicato agli adempimenti (237 ore); numero di pagamenti (24); indicatore Ttcr (40.4%); post-filing index (59.6 su 100). In generale, i risultati del rapporto riflettono dei trend presenti sin dal 2004, primo anno di uscita della pubblicazione: il tempo medio per rispettare gli obblighi fiscali è diminuito di 84 ore e il numero medio di pagamenti di circa 10.3 dal 2004. In media, un rimborso Iva richiede 19.2 settimane nelle economie con redditi elevati, mentre ne richiede più del doppio nelle economie con bassi redditi (44 settimane).
Nella classifica generale delle 190 economie per la facilità di pagare le tasse, compare al primo posto Hong Kong con soli 3 pagamenti fiscali, seguito dagli Emirati Arabi e dal Qatar con soli 4 pagamenti e 12 ore l’anno per adempiere a tutti gli obblighi fiscali. Le economie in fondo alla classifica, invece sono quelle della Bolivia, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Ciad e Venezuela, con ben 70 pagamenti l’anno e 792 ore ore. Al Brasile va il primato per il maggior numero di ore l’anno da dedicare agli adempimenti fiscali, ben 1958.
Il pre-filing e il post-filing
Il rapporto misura anche la performance delle economie per quanto riguarda la fase che precede l’obbligo fiscale (pre-filing), utilizzando come criteri il tempo necessario per adempiere e gli indicatori di pagamento. Dai dati mostrati risulta che le economie ad alto reddito raggiungono i migliori punteggi sia nella fase che precede l’adempimento fiscale, sia in quella che lo segue (post-filing). Però, ci sono economie che presentano variazioni significative tra le due fasi. Il Regno Unito, ad esempio, va bene nella fase che precede l’adempimento con 105 ore per rispettare l’obbligo e 8 pagamenti. Il suo indice nella fase post-adempimento è più basso, intorno a 71, in gran parte a causa della correzione della dichiarazione dei redditi delle imprese soggetta a revisione contabile che può durare circa 8 mesi. Un’altra economia ad alto reddito, Trinidad e Tobago, ha punteggi abbastanza buoni per la fase di pre-adempimento, 57.6, appena sotto la media globale pari a 69. Per la fase di post-adempimento ha un punteggio piuttosto basso, 8, perché la procedura di richiesta per un rimborso Iva deve passare nel Paese per una revisione aggiuntiva che può durare più di 32 settimane.
Il Belize, invece, ha un punteggio di 85,1 nella fase di post-adempimento, quindi sopra la media. Altri esempi includono Polonia e Canada, con punteggi in questa fase di 77.4 e 73.2, rispettivamente.

Il report analizza anche l’impatto che può avere la formazione dei funzionari del Fisco sull’efficienza delle Amministrazioni finanziarie: migliorare le competenze dei verificatori fiscali è fondamentale per supportare un sistema fiscale efficiente. Ben il 97% delle economie offre corsi di formazione ai funzionari, ma solo il 35% delle economie offre una formazione regolare. Una parte del report è, invece, dedicata ai mezzi di comunicazione che nelle economie analizzate si utilizzano per informare i contribuenti. Dai dati risulta che gli interpelli sono al primo posto con i call center per il 90% dei Paesi esaminati, seguono le mail per l’80%, i siti web e le applicazioni mobile per il 40%. Le app sono utilizzate negli ultimi anni dalle autorità fiscali per offrire nuovi servizi. Ad esempio, l'amministrazione fiscale peruviana ha lanciato la sua app nel 2015: i contribuenti possono accedere a una guida fiscale virtuale 24 ore su 24, 7 giorni su 7, così come ad altri servizi (emissione di fatture, eccetera).