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Dal mondo

Londra tassa i veicoli più inquinanti.
Altre 10 sterline per entrare in centro

Al via la T-Charge, la City impone un conto salato ai proprietari di mezzi di trasporto nemici dell’ambiente

LONDRA
Tempi duri per chi transita nel centro di Londra con un veicolo non propriamente “ecofriendly”. Il sindaco della City, Sadiq Khan, ha, infatti, introdotto una tassa per chi utilizza vecchi veicoli altamente inquinanti nel centro della città, la cosiddetta T-Charge, con lo scopo di scoraggiare l’uso di questi mezzi e migliorare la qualità dell’aria nella capitale britannica. La nuova tassa, entrata in vigore lo scorso 25 ottobre, si aggiunge alla già esistente Congestion charge, in vigore dal 2003, che dovrà comunque essere pagata in aggiunta alla nuova.
 
In principio fu la Congestion charge
Il problema delle polveri sottili a Londra non è di certo un fulmine a ciel sereno e negli anni si è cercato di adottare diverse misure per cercare di porvi rimedio. Già nel 2003 l’ex primo cittadino Ken Livingstone aveva introdotto la Congestion charge, per cercare di limitare gli spostamenti in auto e favorire l’uso dei mezzi pubblici. Questa tassa non è altro che un pedaggio urbano per le automobili che attraversano il cuore di Londra, la cosiddetta “Congestion Charging Zone” (CCZ), il cui pagamento è necessario per poter circolare nelle fasce orarie più critiche, ovvero dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 18.
 
Come funziona la T-Charge
Con la nuova tassa, per entrare nel centro della metropoli i cittadini londinesi in possesso di una vecchia auto inquinante dovranno pagare 10 sterline (circa 11 euro), a cui si sommano gli 11,5 pound (circa 13 euro) della Congestion charge. In particolare, le auto interessate sono quasi tutte quelle immatricolate prima del 2006, le cosiddette “pre-euro 4”, che hanno livelli di emissione elevati, ma la società dei trasporti londinese ha raccomandato ai possessori di auto immatricolate fino al 2008 di controllare le emissioni del proprio veicolo sul loro sito ufficiale, dove è presente un apposito form. Chi è proprietario di mezzi altamente inquinanti deve, quindi, pagare un totale di 21,5 sterline al giorno per poter circolare liberamente senza incorrere in sanzioni, che si aggirano intorno a 160 sterline.
Per i residenti della zona interessata sono comunque previsti degli sconti, mentre sono esenti dalla tassa i veicoli che restano in sosta tutto il giorno, purché muniti di un permesso di parcheggio residenziale valido. Un piccolo sconto (una sterlina in meno) è previsto anche per chi sceglie di pagare automaticamente il pedaggio, registrandosi all’apposito servizio.
 
Le reazioni dei londinesi alla nuova tassa
Diverse sono state le reazioni dei londinesi. Alcuni fanno notare come la T-Charge sia una tassa che colpisce soprattutto la classe più povera, che non può permettersi di acquistare una nuova automobile. Dall’altra parte si evidenzia, invece, che ad essere coinvolti saranno solamente circa 6.500 veicoli al giorno. Infine, altri ancora sostengono che questa misura da sola non sia in grado di ridurre le polveri sottile e arginare l’inquinamento atmosferico della città.
 
Gli altri progetti per una città più ecosostenibile
“Ogni anno 9mila londinesi muoiono in modo prematuro per la scarsa qualità dell’aria, i bambini della nostra città hanno i polmoni mal sviluppati, gli adulti soffrono d’asma, demenza e ictus”, ha dichiarato nei giorni scorsi il sindaco Khan alla Bbc. La T-Charge cerca di incentivare il passaggio ad auto più efficienti ed ecologiche per favorire il miglioramento della qualità dell’aria che si respira in città, ma è solo una delle misure che il primo cittadino sta portando avanti per cercare di ridurre l’inquinamento nella capitale britannica. Nel 2019, ad esempio, dovrebbe essere introdotta una zona a emissioni ultra-basse e progressivamente dovrebbero essere ritirati gli autobus e i taxi alimentati a diesel. L’obiettivo è quello di far rientrare Londra nei parametri stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità sulle polveri sottili. Inoltre si sta valutando anche il divieto di passaggio dei camion con poca visibilità nel centro cittadino, in modo da proteggere i ciclisti: su 9 incidenti mortali avvenuti nel 2016, ben 5 hanno, infatti, coinvolto veicoli per trasporti pesanti.
 
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