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Dal mondo

L’Ue spiega come migliorare
l'Amministrazione finanziaria

In uno studio la Commissione indica gli strumenti decisivi per garantire più efficienza e maggiore compliance

Ue
Da almeno due decenni, l’Unione europea, e con essa la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internale e l’Ocse, elaborano, seguono, implementano e analizzano nuove procedure, strumenti innovativi e regole più accessibili allo scopo di migliorare l’abilità con cui le Amministrazioni finanziarie svolgono le rispettive attività istituzionali e, allo stesso tempo, incrementare la spontaneità degli adempimenti posti in essere dai contribuenti. Questo sforzo, coordinato a livello internazionale, punta a mettere in pratica questo miglioramento generale delle performance fiscali in quanto è oramai un dato incontrovertibile che nessuno sviluppo o incremento di ricchezza né tantomeno nei servizi erogati è possibile senza poter contare su di un gettito delle entrate tributarie considerevole e il più possibile certo.

Il ruolo decisivo della tempistica per “facilitare il pagamento delle imposte”
Tagliare i tempi. Ridurli, accorciarli, se possibile eliminare del tutto la parentesi del tempo rendendo la macchina fiscale perfettamente o quasi automatica, predefinita. In altre parole, dissociare il pagamento delle imposte e il rispetto degli adempimenti fiscali dalla problematica della tempistica. I costi di conformità, infatti, come illustra la Commissione stessa all’interno dell’ultimo rapporto relativo ai trend fiscali in atto nei diversi Paesi membri, riguardano principalmente il tempo trascorso anziché i costi diretti, come quelli associati alla contabilità o persino al pagamento dei tributo dovuto. In una griglia ad hoc la Commissione elenca il numero di ore necessarie per rispettare le tasse annuali per un'azienda di medie dimensione o per un singolo contribuente, o ancora, per una grande impresa. Il tempo trascorso comprende le ore necessarie per gestire l'imposta sul reddito delle società, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, l'imposta sul valore aggiunto e le imposte sui dipendenti, comprese le imposte sui salari e sui contributi sociali ecc.. Dunque, il tempo necessario per rispettare le imposte, indipendentemente dalla tipologia del contribuente, può servire da buon indicatore di quanto siano elevati i costi per andare incontro alla conformità fiscale in un determinato Paese. L’agenda della tempistica potrebbe essere così strutturata: tempo in settimane, in ore, e a seguire, la tempistica per rispettare il rimborso dell'Iva (ore), quella per la definizione dell’imposta sui profitti (ore), le settimane d’attesa per il rimborso dell'Iva, il tempo per completare e inviare la rispettiva dichiarazione dei redditi.
In sostanza, quest’indicatore è ritenuto fondamentale tra i 4 diversi indici che, assieme, formano l'indicatore economico complessivo definito come "facilità di pagamento delle imposte", il quale, a sua volta, fa parte della serie di indicatori fiscali definiti da tempo dalla Banca Mondiale. Finora l'indicatore del “tempo” riservato dai contribuenti alla cura delle incombenze fiscali aveva solo catturato il costo del rispetto degli obblighi fiscali fino alla presentazione effettiva di una dichiarazione dei redditi e al pagamento materiale delle imposte dovute. Tuttavia, poiché i contribuenti, persone fisiche o imprese, potrebbero incontrare difficoltà in seguito, ad esempio, nell'ottenere rimborsi fiscali o in fase di controllo, l'indicatore è stato integrato da un quarto sotto-indicatore nel 2017. Si tratta del cosiddetto "indice di post-archiviazione" la cui finalità è catturare la quantità di tempo spesa in attesa di ricevere i rimborsi fiscali spettanti e il tempo usato per attività e procedure successive all’adempimento in se.

La semplicità è sempre più digital
I costi di conformità fiscale, continua la Commissione nel suo sforzo di indicare le vie per migliorare l’efficienza delle Amministrazioni, sono influenzati non solo dalla complessità insita nelle norme fiscali, ma anche dalla semplicità e dagli strumenti con cui uffici e dipartimenti delle diverse autorità fiscali rispondono o dialogano con i contribuenti. Ed è a questo punto che sale l’appeal per l’adozione da parte delle Amministrazioni finanziarie europee di un'ampia offerta di servizi digitali, in particolare, le opportunità rappresentate dalle dichiarazioni dei redditi in formato byte, o filizzate, tutte procedure innovative che, è oramai provato, possono ridurre fino ad abbattere i costi richiesti dalla conformità fiscale, rendendo allo steso tempo gli uffici del fisco più efficienti e aumentando il tasso di adempimento spontaneo. Non è quindi un caso che negli ultimi anni, i dati raccolti indichino miglioramenti in tutti i Paesi dell'Ue, rispetto alla situazione del 2009, nell’utilizzo di procedure e servizi digitali, anche se, sottolinea la Commissione, tuttavia il livello di tali servizi in alcuni Paesi permane molto basso. Troppo.

Il ruolo centrale della dichiarazione precompilata
La definizione anticipata, in via elettronica, delle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche è una via decisiva per semplificare il processo a vantaggio dei contribuenti, anche se altri approcci, come i pagamenti di interessi direttamente alla fonte, possono anche fare la differenza. Comunque, una netta maggioranza degli Stati membri precompila le dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche per contribuire ad accelerare e facilitare la conformità fiscale. La verifica preliminare viene generalmente effettuata sulla base di informazioni sui contribuenti che le autorità fiscali hanno già a loro disposizione. Queste informazioni provengono solitamente da banche, datori di lavoro e altre parti terze. La mappa qui sotto mostra quali Stati membri precompilano le dichiarazioni dei redditi personali, indicando i progressi compiuti dal 2011.

Fisco collaborativo + facilitazione della conformità fiscale = maggior gettito
È stato sostenuto, da più parti e da molte voci, che una delle più significative evoluzioni dei sistemi fiscali contemporanei risieda nel cambiamento d’approccio nella relazione tra fisco e contribuenti, non più duale ma dialogante. A questo mutamento si deve però aggiungere un secondo fattore: lo sviluppo rapido delle nuove tecnologie digitali, altrettanto rapidamente adottate prima dal privato poi dalle amministrazioni pubbliche, in particolare dalle autorità fiscali. Il risultato è una implementazione nella facilità di misurarsi con il fisco, le sue norme e le sue procedure, mentre un secondo risultato, ancor più concreto è il registrarsi, in Europa, d’una crescita significativa del gettito delle entrate tributarie distinto dalla crescita economica ma chiaramente associato al miglioramento dei servizi fiscali offerti dalle singole amministrazioni ai contribuenti. In sostanza, la via collaborativa è la bussola che tutte le autorità fiscali dovrebbero seguire per pianificare miglioramenti durevoli e significativi in termini di maggiore adesione spontanea agli obblighi fiscali.
 
 

 
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