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Man, un paradiso fiscale made in Europe da 50 miliardi di euro

E’ la cifra complessivamente custodita nei caveaux dei numerosi istituti di credito autorizzati a operare sul territorio della Corona britannica

Christmas entertainment, emissione filatelica isola di Man 2002Sembrerebbe che l’isola del tesoro si trovi in Europa e non in qualche angolo esotico del Pianeta. Infatti, secondo i dati diffusi dai responsabili delle Finanze, proprio in coincidenza con il chiudersi del 2005, ovvero a dicembre, le somme complessivamente depositate sui conti correnti hanno raggiunto e superato i 43 miliardi di euro registrati nel 2004.
Finalmente, dopo decenni di spedizioni, appassionanti investigazioni e intense ricerche, è giunto il momento di prendere visione delle ricchezze tesaurizzate e irreprensibilmente custodite in questi anni all’interno dei forzieri delle molteplici banche e dei numerosi istituti di credito regolarmente registrati ed autorizzati ad operare sull’Isola di Man, ovvero, sull’isola del tesoro.

La taglia del tesoro: 50 miliardi di euro
L’attesa, come sovente accade in questi casi, non è andata affatto delusa. Infatti, secondo i dati diffusi dai responsabili delle finanze dell’isola proprio in coincidenza con il chiudersi del 2005, ovvero, nel mese di dicembre, le somme complessivamente depositate sui conti correnti del piccolo paradiso fiscale in versione europea hanno raggiunto e superato i 50 miliardi di euro. In pratica, rispetto al 2004, quando l’ammontare totale della ricchezza in vacanza sull’isola era stato pari a 43 miliardi di euro, nel 2005 si è registrato un balzo in avanti piuttosto significativo che, tradotto in termini cinicamente numerici, è stato di oltre 7 miliardi di euro.

Ammontare complessivo dei depositi bancari nell'Isola di Man (biennio 2004-2005)

Fonte: Economic Outlook presentato dalle autorità dell’isola

(i numeri riportati nel grafico sono espressi in miliardi di euro).

L’Isola di Man ovvero l’isola dei milionari
Si tratta di un vero primato finanziario che, considerando che i residenti sull’isola sono soltanto 75 mila, potrebbe rendere partecipe ogni singolo individuo di un tesoro pro-capite di oltre 600 mila euro, trasformandolo automaticamente in milionario. Insomma, tra le strette e bianche vie della giurisdizione britannica, storicamente tra le prime ad offrire sul mercato dell’offshore internazionale il servizio completo di low-taxation e strict-confidentiality, la ricchezza e l’agiatezza sembrerebbero essere davvero di casa. Almeno sulla carta, anzi, sui documenti dei bilanci di banche e finanziarie.

Anche l’isola del tesoro deve fare i conti con la realtà
Anche in un Eden contabile come quello personificato dall’isola di Man, ogni anno, quando è tempo di chiudere il documento di bilancio e di programmare le linee del budget successivo, ci si deve confrontare con la realtà legata a problemi di fondo e piuttosto diffusi come, per esempio, la disoccupazione, che interessa circa il 2 per cento dei residenti dell’isola, e i servizi che, negli ultimi anni, sono stati decisamente rinnovati. Infatti, oltre al sistema finanziario, l’economia dell’isola del tesoro, contabilizzata in circa 2,5 miliardi di euro, poggia in maniera sempre più decisa sui servizi connessi al boom recente dell’e-commerce e a quello oramai quasi decennale delle moderne tecnologie, in particolare riguardo al capitolo dedicato alla ricerca e alla osservazione dello Spazio.

Valore delle entrate: 480 milioni di euro
Peraltro, le varie politiche sponsorizzate dalle autorità locali possono contare su entrate complessive che lo scorso anno si sono arrestate a 480 milioni di euro mentre le uscite non hanno superato i 430 milioni di euro. Dunque l’isola del Tesoro le ricchezze le osserva mentre scivolano nei forzieri o riprendono la via di casa ma in fondo ben poco transita sui bilanci e nelle tasche della comunità che abita l’isola e ne saluta albe e tramonti.

Dimezzata l’inflazione che scende dal 6,4 al 3,2 per cento
Un secondo versante con cui i responsabili del governo dell’isola si misurano quotidianamente è quello dell’inflazione. Recentemente, però, anche riguardo alla corsa dei prezzi e ad una vasta gamma di costi e di spese, si è raggiunto un buon risultato. Infatti il tasso d’inflazione che turbava il sonno dei residenti dell’isola è stato ridotto in maniera significativa nel corso dell’ultimo biennio, reclinando in pratica dal 6,4 per cento all’attuale e più modesto 3,2. Naturalmente si tratta di una performance che sull’isola del tesoro è stata accolta con reale gioia contabile perché, in fondo, anche gli abitanti dell’isola di Man, nonostante riposino su una montagna di miliardi di euro, guardano più alla fine del mese che non ai flussi di capitali che ciclicamente investono l’isola.
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