Delineare gli obiettivi di una reale ed effettiva politica nazionale sui cambiamenti climatici, stabilire il quantitativo di emissioni di gas serra e gli obiettivi nazionali di riduzione nel breve, medio e lungo periodo, istituzione di una apposita autorità a cui attribuire specifici compiti e poteri di vigilanza e monitoraggio, piani di stimolo e di incentivazione fiscal-finanziaria. È con questo spirito che il Congresso ha approvato la Ley General de Cambio Climatico, la nuova legge generale sui cambiamenti climatici. Il presidente Feelipe Calderón Hinojosa ha firmato il disegno di legge e la nuova legge entrerà ufficialmente in vigore da domani 4 settembre. Il presidente ha annunciato su Twitter che il Messico è "il primo Paese in via di sviluppo a introdurre una legislazione globale sul cambiamento climatico”.
Il ricorso agli incentivi fiscali
Una delle novità di rilievo della nuova legge sui cambiamenti climatici è rappresentata dalla facoltà attribuita al governo di ricorrere agli strumenti di incentivazione e di mercato. Tra questi sono espressamente indicati gli incentivi economici e fiscali e altri strumenti particolareggiati come i piani di stimolo per sostenere l’economia ambientale, i crediti d’imposta e le assicurazioni, quelli di mercato come concessioni, autorizzazioni, licenze e altri meccanismi per incentivare il rispetto degli obiettivi fissati in materia e la graduale eliminazione dei sussidi statali oggi riconosciuti ai combustibili fossili. La legge autorizza poi la creazione di un mercato volontario di riduzione delle emissioni legate ai circuiti economici internazionali. Infine è espressamente prevista l’adozione di norme di produzione e consumo per i settori pubblici e privati finalizzate a garantire la transizione verso un'economia a basse emissioni.
Il ruolo internazionale del Messico
Il Messico, nell'ambito del protocollo di Kyoto, non dispone attualmente di obiettivi vincolanti di riduzione delle emissioni di gas serra. In quanto tale si è limitato a tutt’oggi a elaborare una serie di progetti nell'ambito del Clean Development Mechanism (CDM), generando crediti e certificati di riduzione delle emissioni che possono essere utilizzati per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei quantitativi indicati.
Le linee guida della nuova legge
Legittimità dei programmi di incentivazione anche di carattere fiscal-finanziario per favorire la riduzione delle emissioni, possibilità riconosciuta al governo federale di imporre limiti vincolanti alla riduzione delle emissioni in futuro, creazione di partnership pubblico-privato. Sono gli altri tratti salienti della nuova legge che fissa al 2050 l’obiettivo di riduzione del 50% del quantitativo di emissioni raggiunte nel 2000. Tra le novità anche l’istituzione di uno specifico Fondo, denominato Fondo para el Cambio Climatico, creato appositamente per garantire una partecipazione sinergica tra il settore pubblico e quello privato, costituendo risorse finanziarie nazionali e internazionali per l'attuazione di programmi specifici di collaborazione dedicati all’ambiente e ai mutamenti climatici.
Il ruolo delle fonti rinnovabili
Uno dei capisaldi della nuova legge, che costituisce anche un obiettivo tendenziale, è fare in modo che, entro il 2024, il 35% dell’elettricità generata a livello federale possa provenire da fonti rinnovabili o comunque da energia pulita. Un proposito che, per essere realmente raggiunto, la legge ha pensato bene di affidare a un organismo congiunto e pariteticamente composto dalla Federal Energy Commission (Comisión Federal de Electricidad) e dalla Commissione federale per il regolamento dell'energia (Comisión reguladora de Energía).
I rapporti con l’Unione europea
La questione ambientale è stata al centro del recente vertice tra il Messico e l’Unione europea a cui hanno preso parte il presidente Feelipe Calderón Hinojosa, insieme al presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, e al presidente della Commissione europea, José Manuel Durão Barroso. Le posizioni di Messico e Unione europea hanno coinciso su questioni come il cambiamento climatico e i diritti umani, così come lo scambio di proposte per continuare a rafforzare e approfondire i legami di cooperazione tra il Messico e l'Unione europea.
Per quanto riguarda le questioni politiche, è stata esaminata l'attuazione del piano esecutivo congiunto per il partenariato strategico tra il Messico e l'Unione europea. In particolare è stato riconosciuto che il piano ha permesso scambi specialistici su varie questioni fondamentali anche in materia di tassazione. Sulle questioni economiche, le parti hanno concordato che l'accordo globale e l'accordo di libero scambio, è la base per il rafforzamento delle relazioni economiche e commerciali tra i due continenti.