Un quadro giuridico nuovo
L’obiettivo della proposta è creare un quadro giuridico nuovo e univoco a livello europeo per la raccolta e pubblicazione di dati annuali verificati sulle emissioni di CO2 di tutte le navi di grandi dimensioni (più di 5mila tonnellate di stazza lorda) che utilizzano i porti dell'Unione europea, a prescindere dal luogo di registrazione. La Commissione propone che il sistema informativo, conosciuto in sigla con MRV, che sta per monitoraggio, comunicazione e verifica, possa trovare applicazione alle attività di navigazione svolte dal primo gennaio 2018.
Una responsabilità condivisa tra imprese e istituzioni europee
La nuova proposta dell’esecutivo Ue, in linea con il Libro bianco del 2011, affida agli armatori europei, attraverso il sistema MRV, un ruolo di “peso”. In particolare è fatta esplicita richiesta ai proprietari di grandi navi che utilizzano i porti dell'Unione europea di monitorare e comunicare l'anidride carbonica annua prodotta dai mezzi utilizzati per le attività d’impresa. E non soltanto. Agli armatori spetterà anche il compito di riferire sulla quantità accertata di emissioni di CO2 prodotte dalle navi che effettuano viaggi verso, da e tra i porti dell'Unione europea. I proprietari saranno inoltre tenuti a fornire alcune importanti informazioni tecniche per determinare i limiti di compatibilità e l'efficienza energetica.
Nel Libro Bianco un capitolo dedicato alla fiscalità
Nel documento un apposito capitolo è poi dedicato alla fiscalità marittima. Tra le novità proposte la Commissione ne ha indicate otto tra le quali ne figurano tre che, direttamente o indirettamente, hanno a che vedere con la fiscalità. In particolare:
- rivedere le tasse e le tariffe per fare in modo che il carico globale sostenuto dal settore sia espressione dei costi totali del trasporto compresi quelli connessi alle infrastrutture;
- rivedere la fiscalità dei carburanti, indicando il tipo di energia e il tasso di CO2;
- rivedere se necessario la fiscalità dei trasporti, collegando la tassazione dei veicoli alle loro prestazioni ambientali.
I dati delle emissioni prodotte dal trasporto marittimo
Secondo i dati ufficiali diffusi dalla Commissione europea, le emissioni globali prodotte dall'industria marittima ammontano ogni anno a circa 1 miliardo di tonnellate, pari al 3% del totale dei gas serra prodotti nel mondo (GHG) e al 4% delle emissioni totali dell'Unione europea. In assenza di interventi, tali emissioni potrebbero addirittura raddoppiare entro il 2050.
La funzione della proposta
L’obiettivo della proposta della Commissione è contribuire alla costruzione di un sistema internazionale che sia in grado di garantire, per le nuove navi ma anche per quelle già operative sui mercati marittimi, standard di efficienza e di eco-compatibilità uniformi. Il sistema dovrebbe anche contribuire a ridurre i costi netti per i proprietari di navi garantendo risparmi complessivi per 1,2 miliardi di euro all'anno a partire dal 2030. Altrettanto importanti i riflessi sugli investimenti di settore e sulla possibilità di ottenere agevolazioni fiscali e finanziamenti in funzione della eco-compatibilità dei mezzi utilizzati.
Trasporti e ambiente: l'indagine di Eurobarometro
Secondo una indagine di Eurobarometro, pubblicata qualche anno fa, per i cittadini europei l'impatto delle emissioni di anidride carbonica nell'ambiente ha superato i livelli di guardia e non è più un fatto tollerabile. Nel settore dell'autotrasporto si dichiara favorevole a incoraggiare, tramite agevolazioni fiscali, l'acquisto di veicoli a ridotto consumo di carburante il 60% degli intervistati mentre secondo il 36% dei cittadini dell’Unione, il metodo migliore per incoraggiare l'utilizzo di biocarburanti è renderli meno costosi tramite agevolazioni fiscali. Infine per il 32% degli intervistati sarebbe bene introdurre misure, anche di tipo fiscale, per indurre i costruttori a utilizzare liquidi propulsivi a ridotto impatto ambientale in grado di abbattere le emissioni di C02.
I passaggi successivi
Per diventare esecutiva, la proposta, presentata di recente, richiede l'approvazione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio. Si tratta ora di affrontare, con la stessa tabella di marcia, altri capitoli del documento del 2011 tra cui quello dell’iniziativa dedicata alla fiscalità, il n. 39. E non è da escludere che la Commissione lo farà alla ripresa dei lavori parlamentari. L’obiettivo, secondo quanto indicato nel documento, è migliorare il sistema tariffario e la fiscalità ristabilendo giusti prezzi, evitando le distorsioni della concorrenza nel settore dei trasporti.