Nigeria: pronte tre nuove piattaforme
per favorire la tax compliance
Le Entrate lanciano un blocco di iniziative sempre basate sul web per semplificare l’adempimento degli obblighi fiscali
Piattaforme a prova di usabilità
I contribuenti potranno ora pagare l’imposta dovuta con un clic su qualsiasi dispositivo elettronico che è collegato a una delle tre piattaforme. Sanzioni e interessi per adempimenti effettuati con ritardo rispetto alle scadenze saranno così evitati se i pagamenti sono tempestivi.
Dal punto di vista delle Entrate, le piattaforme possono certamente ridurre il costo di gestione, raccolta e creazione di un database per il monitoraggio della compliance fiscale. Le piattaforme potrà anche aiutare il Fisco a monitorare la coerenza dei pagamenti.
Le tre piattaforme sono semplici da usare e progettate per convalidare il pagamento del contribuente dietro riconoscimento del documento d’identità. Per le aziende questo riconoscimento può rivelarsi uno strumento utile per verificare il codice fiscale dei loro fornitori al momento in cui si effettuano i pagamenti.
Le piattaforme sono un’ottima spinta per l’aumento delle entrate; infatti, permetteranno all’Agenzia federale delle Entrate di raccogliere più entrate tributarie e provvederanno allo stesso tempo anche a fornire ulteriori giustificazioni al Fisco per imporre sanzioni.
I contribuenti sono, quindi, fortemente incoraggiati a utilizzare i nuovi canali elettronici di pagamento e devono ora rivedere il loro livello di adempimento spontaneo fiscale per evitare sanzioni.
700mila società sconosciute al Fisco nigeriano
Le autorità della Nigeria hanno individuato ben 700 mila società locali che non hanno mai pagato le tasse. Lo ha rivelato recentemente Tunde Fowler, presidente del fisco federale (Firs), aggiungendo che il governo di Abuja è al momento alla ricerca di nuove fonti di entrate per far fronte al crollo dei prezzi del greggio sui mercati internazionali. “L’obiettivo è di portare a 20 milioni entro la fine dell’anno il numero totale di individui registrati al fisco”, ha spiegato Fowler, considerando che al momento l’80% dei nigeriani è impiegato nel settore informale. “Siamo stati in grado di rintracciare circa 700 mila aziende e ci aspettiamo di aggiungere alle liste altre 10 milioni di persone entro dicembre”, ha spiegato un funzionario di Abuja. “Apriremo una finestra di 45 giorni per permettere loro di farsi avanti e registrarsi, in modo tale che possano usufruire delle nostre esenzioni. Molta gente che non è nota al fisco ha paura di farsi avanti perché teme di dover versare gli arretrati di due o tre anni”, ha aggiunto Fowler. La Nigeria, inoltre, porterà in tribunale anche alcune tra la maggiori compagnie petrolifere mondiali, con l’accusa di aver esportato illegalmente greggio per 12,7 miliardi di dollari. La guerra all’evasione è dovuta al crollo del prezzo del petrolio, dal quale dipende circa il 70% delle entrate dello Stato. Una crisi che ha spinto la più grande economia dell’Africa nella sua prima recessione in più di 20 anni.
L’economia della Nigeria secondo il World Economic Outlook
Nonostante le attuali difficoltà che stanno penalizzando la sua crescita, la Nigeria è di nuovo la principale economia dell’Africa. Lo rileva il World Economic Outlook di ottobre del Fondo monetario internazionale (FMI) capovolgendo i dati dello scorso agosto, quando la nazione più popolata del continente africano aveva perso la prima posizione a vantaggio del Sudafrica. Secondo i nuovi dati il Pil della Nigeria è passato a 415,08 miliardi di dollari, da 493,83 miliardi di dollari nel 2015, mentre quello del Sudafrica è sceso a 280,36 miliardi di dollari, da 314,73 miliardi di dollari nel 2015.