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Dal mondo

Nuova Zelanda: fisco tra le priorità.
Pronte le misure per la tax compliance

Nella nuova legge di bilancio la fatturazione elettronica e più fondi per gli incentivi alle imprese

Ridurre il debito pubblico, incentivare la crescita economica, garantire un sistema fiscale più equo. Sono le ambiziose priorità fissate nella Legge di bilancio 2018, la prima varata dalla nuova coalizione di governo.
 
I numeri della crescita
In occasione della presentazione ufficiale della Legge, il ministro delle Finanze ha illustrato quanto già fatto sino a ora dall’attuale esecutivo. In particolare, ha evidenziato le misure introdotte a sostegno delle famiglie (istituzione di un fondo ad hoc di 5,5 miliardi di dollari neozelandesi per i prossimi 4 anni, bonus bebè, estensione del congedo parentale), dell’occupazione, con l’incremento del salario minimo, e del mercato immobiliare.
Per il futuro gli obiettivi sono sicuramente di ampio respiro. La parola d’ordine è “gestire le finanze statali con responsabilità per garantire la sicurezza delle generazioni future”. La legge prevede per il 2017/2018 un surplus operativo di 3,1 miliardi di dollari, che dovrebbe costantemente aumentare negli anni successivi fino a raggiungere la cifra di 7,3 miliardi di dollari nel 2022.
Secondo le statistiche del ministero del Tesoro, grazie al surplus sarà possibile ridurre il debito pubblico, che dovrebbe attestarsi entro cinque anni al 20% del Prodotto interno lordo.
Dati alla mano, la crescita economica dovrebbe essere del 3.1%. La disoccupazione, invece, secondo la linea del Governo, dovrebbe diminuire entro la fine del 2019, fino ad arrivare al 4.1%.
Tra le priorità, anche il contenimento della spesa pubblica, che dovrebbe attestarsi al 30% del Pil.
 
La road map per il Fisco
Sul fronte fiscale, l’esecutivo prevede, grazie alla crescita economica e al rilancio dell’occupazione, maggiori entrate tributarie e, quindi, più gettito per lo Stato.
L’obiettivo principale è pure quello di rafforzare l’equità e la progressività del sistema fiscale, anche attraverso cambiamenti radicali. Per questo motivo, è stato istituito presso il ministero delle Finanze il Tax Working Group, a cui è stata affidata, tra le varie attività, la gestione della consultazione pubblica rivolta a tutti i contribuenti sul futuro delle tasse neozelandesi. La task force, anche sulla base dei risultati della consultazione, presenterà al governo le sue raccomandazioni nel febbraio del prossimo anno. L’esecutivo ha però stabilito che qualsiasi cambiamento della legislazione fiscale non sarà introdotto prima del 2021. La manovra finanziaria prevede anche un rafforzamento del contrasto all’evasione fiscale, con l’introduzione di misure contro le distorsioni del sistema (in riferimento soprattutto alle maglie della legislazione che permettono forme sofisticate di elusione) e altre a sostegno della tax compliance. Tra queste va ricordato il fondo di un miliardo di dollari stanziato per i prossimi 4 anni per finanziare gli incentivi fiscali a sostegno delle attività di ricerca e sviluppo, con l’obiettivo di rilanciare la produttività economica, e l’introduzione per le piccole imprese della fatturazione elettronica, che porterà sicuramente a una semplificazione degli adempimenti.
Per attuare queste riforme, il governo ha incrementato i fondi stanziati per l’attività dell’Agenzia delle entrate neozelandese.
La legge mette anche nero su bianco l’intenzione di creare un’autorità fiscale indipendente, su modello di quella inglese (Office for Budget Responsibility) e di quella statunitense (Congressional Budget Office), che garantisca la trasparenza, che vigili sulla corretta applicazione delle norme in ambito tributario e formuli delle previsioni economiche. Entro la fine dell’anno sarà pubblicato un documento governativo che definirà competenze, funzionamento e obiettivi del nuovo organismo.
 
 
 
 
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